CORAGGIO NAPOLI, CE LA PUOI FARE
Le sorprese non sono finite. Dopo aver conosciuto la C1 e tutte le sue insidie, il Napoli si lancia alla scoperta dei playoff. Nulla a che vedere con le emozioni del passato, però si tratta di una parentesi importante anche per una squadra dalle tradizioni così gloriose.Quando, nel 1993-94, la serie C ha sperimentato questa novità (era anche il primo anno dei tre punti a vittoria), in tanti hanno storto la bocca: il calcio non è il basket, si diceva, e non è giusto non premiare con la promozione chi arriva secondo. Proprio perché la vittoria valeva tre punti, però, essendoci classifiche molto più allungate, s’è deciso di inserire questa appendice. E mai scelta s’è rivelata più azzeccata.Alle spalle ci sono 11 edizioni dei playoff. Il regolamento è stato via via ritoccato, è stata data più importanza al piazzamento in classifica e s’è anche passati alla doppia finale. Sono state scritte pagine importanti, si sono riempiti stadi e si sono vissute pagine ricche d’emozioni. Siccome s’arriva a queste sfide carichi di tensioni, alla luce anche della posta in palio, è capitato spesso di incappare in episodio di violenza davvero incresciosi: ultimo la rissa tra giocatori e panchine nell’ultimo Lumezzane-Cesena.Questi playoff – comunque andranno – entreranno nella storia del Napoli. E’ opinione diffusa che la squadra di Reja sarà la favorita, e non solo perché a gennaio ha sistemato l’organico in maniera convincente, ma anche perché la spinta del San Paolo sarà determinante. L’errore più grave è sperare di avere qualche favore arbitrale o temendo complotti: la dietrologia, sport molto popolare, è il peggior nemico. Sul campo vincerà il più forte: è sempre stato così. E questo Napoli, 11 contro 11 e con una città a tifare (lasciando magari i violenti fuori dagli stadi), ha i mezzi per risalire in serie B.