BOLOGNA – NAPOLI: IL DESTINO DEL MATCH BALL!

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Un segno del destino. Un capitolo già scritto con la stessa penna e riproposto in tutte le sue forme, tanto per non passare di moda. Il Bologna sempre crocevia nel bene e nel male della storia recente, e quasi, del Napoli. Ventidue anni fa c'era il Napoli di Maradona e Careca, anche quella era la penultima giornata di campionato. Il Napoli vinse 4 a 2 prendendo quello scudetto che sette giorni dopo in casa con la Lazio avrebbe cucito per la seconda volta sul petto. Già, perchè mentre Careca si prendeva l'onere di un goal da cineteca, Alemao e Francini incastonavano il raddoppio di Maradona, il Milan di Sacchi crollava nella fatal Verona per uno scippo mai digerito da quelle parti. Storia bella, ma anche storia orrenda: nel 2000 c'era il Napoli di Corbelli e Ferlaino appena tornato in massima serie. Squadra affidata a Zdenek Zeman, ma quella domenica della terza giornata di serie A di bollicine gustose neanche l'ombra; fu il Bologna di Signori con un perentorio 5 a 1 al San Paolo ad evidenziare gli enormi limiti di un gruppo costruito alla men peggio lanciando il ciuccio nuovamente verso l'inferno della retrocessione. Sempre Bologna nel 2007, scontro diretto promozione tra il Napoli di Reja e il Bologna di Ulivieri culminato con la vittoria azzurra per 3 a 2, crocevia promozione assoluto. Lo scorso anno, infine, Mascara e Hamsik regalarono lo sprint finale per acciuffare la storia qualificazione in Champions League, cosa che si spera possa ricapitare ancora mantenendo fede anche al destino che, scambia e ricambia, scrive con gusto storie simili e preziose. Chiosa dedicata al caso Delio Rossi: giudicare la situazione dall'esterno stigmatizzandone la violenza è cosa piuttosto normale, ma crocifiggere un uomo ricorrendo ai soliti falsi moralismi è davvero insopportabile. Rossi, uomo serio e perbene dalla professionalità assoluta, avrebbe davvero potuto sfogare in quel modo la propria ira per una protesta, seppur plateale e fuori luogo oltre che irrispettosa, del proprio calciatore. No! Impossibile! Sarà uscita qualche parola che non doveva uscire da un ragazzotto sopravvalutato e strapagato di vent'anni a tal punto da scatenare la reazione. Una frase irriguardosa verso un familiare sarebbe difficile da mandar giù per chiunque, ma a bocce ferme e con l'ideale del gran maestro di sapienza qualcuno è riuscito anche a fare la bella faccia dell'ipocrisia tutta italiana. Sarebbe bello vedere a parti invertite. Almeno Delio, e non solo Delio, ha avuto coraggio e attributi per uscire dagli schemi infimi dello spettacolo per essere essenzialmente…un uomo!

Bologna. Salvezza ormai conquistata e riposta in cassaforte. Pioli cercherà in queste ultime due partite di alimentare aspettative su calciatori in odore di riconferma o ancora in bilico. Confermato il 3-4-1-2 di partenza fatto di contropiede e gioco lento basato sul lancio lungo e su qualche galoppata solitaria. Molto passerà per Diamanti dotato di un buon mancino mentre Mudingayi svolgerà lavoro di copertura con taider all'impostazione. I due esterni saranno chiamati più a contenere che a spingere. Occhio ai calci da fermo e alle palle aeree, uno dei punti forti bolognesi

Indisponibili. Khrin, Pulzetti, Gimenez, Gillet; Ramirez, Kone, Portanova (squalificati)

Formazione (3-4-1-2) Agliardi (25); Raggi (84), Antonsson (5), Cherubin (21); Garics (8), Mudingayi (26), Taider (6), Morleo (3); Diamanti (23); Di Vaio (9), Acquafresca (99)     All. Stefano Pioli

 

Napoli. Primo match ball in chiave Champions per il Napoli. L'Udinese non molla e alza la tensione giocando sul qualunquismo mediatico come già fatto in occasione della presentazione in azzurro di Inler. Mazzarri confermerà in blocco la squadra vincente con il Palermo nel classico 3-4-2-1 di contropiede, veloce e molto largo. Lavezzi ancora in panca per far posto a Pandev mentre in difesa Britos opererà sul centrosinistra con Aronica centrale e Cannavaro dirottato a destra. Soluzione strana vista l'idea del tecnico con Fernandez: meglio centrale che esterno eppure mai un cambio per favorirne tali qualità, cosa evidentemente gradita per Britos.

Indisponibili. Campagnaro, Donadel

Formazione (3-4-2-1) De Sanctis (1); Cannavaro (28), Aronica (6), Britos (85); Maggio (11), Inler (88), Gargano (23), Zuniga (18); Hamsik (17), Pandev (29); Cavani (7)     All. Walter Mazzarri

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