BENITEZ: “CONTENTO, MA DOBBIAMO LAVORARE MEGLIO IN DIFESA”. HIGUAIN: “ABBIAMO VINTO UNA FINALE”. DZEMAILI: “VOGLIO VINCERE COL NAPOLI”. MAZZARRI: “ORGOGLIOSO DELLA MIA INTER, AZZURRI BRAVI SOLO IN CONTROPIEDE”
Si soffre, si sbaglia. Ma alla fine si vince. E ci si prende una bella e gustosa rivincita nei confronti di Mazzarri. E’ vittoria per il Napoli, che tiene saldo il terzo posto al termine di un match non sempre giocato in maniera attenta in difesa, complici i difetti che caratterizzano oramai da tempo il collettivo di Benitez fino alla cintola. Nel primo tempo accade di tutto. Accade, cioè, che la Beneamata mette in difficoltà il Ciuccio con una folla umana a centrocampo, la quale affoga i soli due mediani partenopei, in particolare il lentissimo e impacciato Inler; e con Guarin e Cambiasso (in rete) centralmente e Nagatomo (in rete anche lui) e Jonathan sulle fasce, diventa quasi un gioco da ragazzi rendersi pericolosi, visto che anche Maggio e Reveillere non fanno molto. Ma accade anche che il Napoli si tira su con Higuain e Mertens, autori di due goal da cineteca, e con Dzemaili, ormai divenuto l’ uomo del tapin” dopo aver già fatto centro contro l’Udinese. Nella ripresa, benché all’inizio cerchino di farsi vedere dalle parti di Handanovic, gli azzurri arretrano il baricentro, concedendo molti, troppi spazi alle folate offensive dei nerazzurri, i quali (chissà perché …) affondano sempre sulle corsie laterali. Ci vuole la magia di Insigne, che dopo un’involata sulla sinistra indovina l’assist perfetto per Callejon, a cui resta solo la porta vuota da riempire. L’Inter, penalizzata dal rosso a Ricky Alvarez, si spegne e il Napoli potrebbe anche arrotondare se non fosse che Pandev, entrato da poco, va molle su dischetto facendosi parare da Handanovic un rigore concesso per tackle malandrino di Ranocchia proprio sul macedone. Se l’avesse tirata Lorenzo, chissà … Poco male, comunque. Il 2013 al San Paolo si chiude con un successo che serve a tenersi vivi nelle zone alte della classifica, ma che non cancella le già note mancanze da correggere assolutamente a Gennaio. Al di là delle riserve sull’ex tecnico azzurro, la sua Inter si è giocata la partita, e a tratti l’ha fatto anche bene, approfittando dei difetti degli azzurri. Ma la qualità delle frecce partenopee si è rivelata ancora una volta decisiva.
Non può che essere felice Gonzalo Higuain, che a caldo rilascia le seguenti dichiarazioni: “Per fortuna oggi siamo riusciti a vincere quella che per noi era una finale; con questa vittoria siamo riusciti a tenere a distanza Inter a sette punti e Fiorentina a cinque; ora aspettiamo che farà la Roma, e al tempo stesso speriamo di continuare a raggiungere risultati positivi. Sappiamo bene di commettere troppi errori difensivi, ma anche di doverci lavorare su; ora abbiamo una settimana lunga per farlo, oltreché per riposarci e preparare la sfida col Cagliari. Benitez ci ha detto di entrare in campo con la stessa mentalità mostrata contro l’Arsenal, con la voglia di vincere. Il mio problema muscolare nel corso della partita? Nulla di grave, ho tutta la settimana per recuperare. Sto benissimo, il guaio che ho avuto qualche mese fa è dimenticato, non penso ad altro che a migliorare”.
Contento anche l’altro scorer Blerim Dzemaili, che esprime anche il suo desiderio di voler togliersi in futuro grosse soddisfazioni in azzurro, a cominciare dall’Europa League: “La squadra stasera ha fatto un grande lavoro e una grande partita. Non ho mai pensato a una crisi della squadra, l’unico match giocato male è stato quello con il Parma, e una match sbagliato può sempre capitare. Motivazione giocare contro Mazzarri? Lo è già affrontare l’Inter, conta poco chi si trova in panchina. All’ex allenatore si deve tanto se il Napoli in questi anni ha raggiunto livelli simili, ora però guardiamo al futuro: con Benitez stiamo facendo un grande campionato, siamo usciti dalla Champions con ben 12 punti, siamo in piena corsa al vertice e, se penso a dove eravamo prima, credo che abbiamo compiuto un grande passo avanti. Benitez non è fissato col suo modulo, anzi nessuno s’è accorto che stasera eravamo partiti con un 4-3-3. E con la Lazio mise me, un mediano, al posto di un attaccante. Questo per dimostrare che il nostro mister spesso cambia lo scacchiere, ma l’atteggiamento è sempre diverso: è quello l’importante. Sorteggio Europa League? Sinceramente non so che significhi la parola ‘favorevole’; posso solo dire che a questo trofeo ci tengo e che voglio vincere qualcosa quest’anno: con la giusta mentalità potremmo fare l’impresa. Benitez l’ha vinta l’anno scorso, ci sta trasmettendo tale mentalità e noi continuiamo a seguirlo, riuscendo a fare bene. I tifosi sono fantastici: auguro loro un buon Natale e un felice anno nuovo!”.
Seppur vittorioso, Rafa Benitez non perde la calma e la lucidità per sottolineare gli aspetti tattici della sua squadra, quelli che ultimamente sono diventati sinonimo di guaio. Ma la mentalità, appunto, è ciò che lo soddisfa maggiormente, oltre all’atteggiamento: “Siamo usciti a testa alta dalla Champions League. Oggi bisognava avere un atteggiamento diverso, e l’abbiamo mostrato. Rivincita contro l’Inter? Ho molti amici a Milano, ciò di cui si deve parlare è la felicità per aver vinto oggi un’ottima partita. Le critiche che ricevo per coprirmi in difesa? Oggi potevo togliere un attaccante e mettere un mediano, e così è stato; ma certe mosse dipendono sempre dalla partita e dagli avversari. Non era facile oggi giocare bene in difesa contro una squadra forte, però, se riusciamo a fare quattro goal, sbagliamo il rigore e prendiamo un palo, non posso che ritenermi soddisfatto. E mi hanno soddisfatto anche i tre trequartisti, bravi nel fare movimento dietro la punta. I goal in contropiede? Fare ripartenze stasera era difficile, visto che loro facevano molto possesso palla, ma dato il loro atteggiamento era la cosa migliore da attuare e alla fine ci siamo riusciti. Maggio mi è piaciuto oggi come contro l’Arsenal, anche se con l’Inter ha perso qualche pallone. E di palloni non ne abbiamo persi molti, anzi abbiamo gestito bene il possesso soprattutto nel secondo tempo, perché la nostra idea è quella di palleggiare. Sugli errori difensivi, dico che il problema è l’interpretazione della fase difensiva da parte del collettivo, oltre alle mancanze di Zuniga e Mesto. Ciò lo si è visto soprattutto in occasione del goal di Cambiasso; ed è vero: dobbiamo stare più attenti dietro, e lavorare di più sulla fase passiva. La coperta è corta, lo sappiamo, eppure tutta la squadra deve aiutarsi e trovare più equilibrio. Se i tifosi sono contenti della nostra idea di gioco, sono contento anche io; chiaramente spero che essi ci siano sempre vicino sostenendoci. Io testardo nelle mie idee? Se io analizzo insieme al mio staff ciò che viene fatto e notiamo che le nostre idee sono corrette e portano a risultati positivi, allora vuol dire che quella strada è giusta. Il rigore? Lo volevo far tirare a Lorenzo …. La Juventus è avanti, non c’è dubbio, ma noi pensiamo a noi stessi senza guardare alle altre. L’Europa League? Se anche il sorteggio ci fosse favorevole, non cambierà nulla: affronteremo sempre un avversario difficile”.
José Maria Callejon, anch’egli goleador, esprime la sua enorme soddisfazione: “Era una partita importante per noi quella di stasera. Dopo l’uscita dalla Champions eravamo arrabbiati, ma siamo stati bravi a reagire, e sono felice per i miei goal. A ogni partita pensiamo sempre a fare il nostro lavoro: abbiamo tenuto quest’atteggiamento in campionato e lo faremo anche in Europa League, dove cercheremo di andare avanti il più possibile. Personalmente, dico che devo continuare a lavorare per come sto facendo, e che nella posizione in cui Benitez mi schiera mi trovo bene e faccio del mio meglio. Credo in me stesso e in ciò che produco, mi alleno al 100% anche studiando il ruolo dei miei compagni in campo: questa è la giusta mentalità”.
E Walter Mazzarri? Si dice convinto che la sua Inter abbia stradominato, punita dagli episodi. Per giocare bene l’ha fatto, obiettivamente. Peccato che, a tal proposito, dimentichi che i peggiori in campo del Napoli lo hanno aiutato. E tanto per cambiare, cita le statistiche e gli errori arbitrali per portarsi la pagnotta a casa: “Ai giocatori ho fatto i complimenti per come hanno giocato, su un campo difficile e contro una squadra dai grandi valori che ha giocato alla grande. Dovevamo giocare e l’abbiamo fatto, ma abbiamo pagato cara la nostra prima ingenuità, e abbiamo commesso troppi sbagli facendoci prendere da sciocche ripartenze. Loro sono stati bravi solo e soprattutto in quell’aspetto, lì dove noi invece siamo stati inferiori imponendo però il nostro gioco. E perciò sono contento, perché continuando così possiamo fare bene in futuro. Abbiamo giocato così tanto bene che avremmo potuto fare nostra la partita anche quando eravamo in dieci. Ma i nostri errori ci hanno punito: sul primo goal subìto Nagatomo non ha difeso bene, e con un attaccante come Higuain non puoi fare tali errori. Anche in attacco non siamo sempre stati precisi. L’arbitraggio di Tagliavento è stato sbagliatissimo: non ci ha dato un rigore netto per trattenuta su Palacio, l’espulsione di Alvarez non c’era così come il suo primo fallo da ammonizione perché Mertens si lascia cadere, un fuorigioco fischiatoci non esisteva, fors’anche un fallo di mano di Albiol andava sanzionato. Insomma, ho visto un direttore di gara fuori forma e che ha condizionato la gara. I nostri numeri? L’anno scorso l’Inter fece dei punti in meno con giocatori che non erano quelli che hanno iniziato la stagione con me, io ho guidato la stessa squadra che nel girone di ritorno fece 14 punti in 16 partite. Ecco perché dico che questa Inter è all’anno zero, dacché nel girone di ritorno dello scorso campionato aveva la media di un punto a partita. Il mio addio al Napoli? C’è chi sa quali sono i veri motivi, non dando retta a quelli falsi che qualcuno ha diffuso, e se n’è ricordato con gli applausi”.
E sulla linea d’onda del “dagli all’arbitro” e del “gli episodi ci hanno penalizzato” s’inserisce anche polemicamente un altro marcatore, Esteban Cambiasso: “Abbiamo intepretato bene la partita di stasera, ma quell’errore sul primo goal di Higuain non avrebbe mai dovuto accadere. E a livello di episodi a noi ci è andato ci è andato tutto storto, mentre al Napoli tutto è girato bene. C’è rammarico per la sconfitta perché volevamo dire la nostra, e lo si è visto dalla nostra prestazione: mentalmente eravamo arrabbiati e in palla. Perciò questo risultato ci brucia. Cosa mi ha detto Tagliavento in occasione dell’espulsione di Alvarez? Faccio fatica semmai a capire cos’ha fatto, non cosa ha detto. Quando ci vede è sfortunato, me lo ricordo in Inter-Roma, Inter-Juve e in quell’Inter-Samp della manette di Mourinho. In merito al penalty non dato a Palacio, dico che è inutile allenarci sui rigori: finché tre avversari non prendono a calci in faccia un nostro giocatore non ce lo daranno mai …”.