AU REVOIR POCHO’
Con ogni probabilità la settimana prossima si chiuderà l’avventura di Ezequiel Ivan Lavezzi a Napoli, destinazione Parigi, con uno score di 156 partite giocate e 38 reti in cinque anni. Si il Pocho è uno di quei calciatori che non vorresti mai vedere andar via ma nel calcio, si sa, non esistono più le bandiere ed allora, la sua avventura si chiuderà lasciando nelle bacheche della Società Sportiva Calcio Napoli targata De Laurentiis il trofeo della Coppa Italia, tantissime prestazioni esaltanti in campo ed un grande rammarico nel cuore dei tifosi partenopei che tanto l’anno amato ed osannato.
Arrivato a Napoli, tra lo scetticismo della critica, il Pocho ha saputo conquistarsi prestazione dopo prestazione, scatto dopo scatto, l’affetto della gente che, di lui, ha saputo apprezzare non tanto la classe sopraffina che forse manca al Pocho per essere annoverato tra i migliori giocatori al mondo, ma la sua immensa generosità, l’imprevedibilità, la potenza e la reattività dei suoi scatti e quel suo essere leader nei momenti critici della squadra. Ma in questi cinque anni abbiamo assistito ad una vera metamorfosi del calciatore e dell’uomo. Schivo, testa bassa, capello lungo ed un pò appesantito fu il Lavezzi che si presentò a Napoli nell’estate 2007. Fisico palestrato, capello alla moda con un filo di barba e sempre allegro e sorridente il Lavezzi che lascerà la sua villa di Posillipo per trasferirsi nell’appartamento parigino con affaccio sugli Champs Elysees. Una metamorfosi che lo ha avvicinato sempre più nel cuore della gente perchè sempre più Lavezzi si è accostato alla napoletanità, al suo essere un pò scugnizzo insomma “il personaggio” amato dalla tifoseria indipendentemente dal sesso e dall’età. E’ riuscito a far infiammare il San Paolo con i suoi dribbling ubriacanti, le sue fulminanti accelerate e la capacità di spaccare le difese facendosi perdonare, soprattutto nei primi periodi, il suo essere anarchico nella vita e sul terreno di gioco. In realtà, il suo rapporto con il Presidente è stato sempre di odio e amore e non è stata mai nascosta, da parte della Società, la volontà, qualora fosse arrivata un’offerta adeguata, di voler cedere il calciatore. Lavezzi lascerà a Napoli una passione rinnovata, un’infinità di persone che lo amano e che, magari, senza di lui la partita del Napoli non sarà più la stessa, ma lascerà anche, nelle casse della Socità, un bel patrimonio da investire, una plusvalenza di 31 milioni di euro che forse non ripagheranno i tifosi per l’affetto nei suoi confronti ma saranno un buon gruzzoletto, se spesi bene, per poter ripartire anche senza di lui. Un ultimo gesto d’amore del Pocho nei confronti della città e dei napoletani è stata la sua ferma volontà di non tradirli quantomeno, non andando a Milano, sponda nerazzurra ma scegliendo di lasciare i tifosi nella maniera più indolore possibile, trasferendosii oltre i confini d’oltralpe. Vogliamo rimarcare le caratteristiche dell’uomo, prima ancora del calciatore, che non ha mai detto una parola fuori posto e che fino all’ultima sua partita in azzurro ha dato tutto per questi colori e questa maglia. Vogliamo ricordarlo con le sue lacrime e la sua immensa gioia quando ha esultato per la conquista della Tim Cup, vogliamo sperare che il suo non sia un addio, che si organizzi, almeno, una tua ultima partita al San Paolo affinchè i tifosi possano salutalo ancora con quell’Olè, Olè, Olè, Olè, Pocho…. Pocho….. ma, in ogni caso gli auguriamo tantissima fortuna per la sua nuova avventura dicendogli: Au Revoir Pocho’.