ATALANTA- NAPOLI 08/03/87 (0-1)

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C'è stato un tempo in cui Cesare Prandelli sgambettava sui campi della serie A, marcando nientepocodimenoche Diego Armando Maradona. Di ruolo difensore, di quelli classici all' italiana dell' epoca, esordì' nella Cremonese, per poi passare all' Atalanta per approdare alfine alla Juventus, dove vincerà ( seppure non da protagonista ) tutto quello che era possibile vincere, prima di far ritorno all' Atalanta. La stagione 1986 -1987 non fu fortunata per gli orobici, che subirono una sfortunata retrocessione, al contrario dell' immensa gioia che regalò a tutti noi innamorati dei colori azzurri, con la conquista del 1°, storico scudetto. Nel giorno della festa della donna ( 8 marzo 1987 ), il Napoli si presentò nella sempre ostile Bergamo ( i cori ascoltati allo " Juventus Stadium " al " Brumana " si sentono dal 1979… ) saldamente in testa alla classifica con 31 punti, 4 in più della Juventus e 5 in più della Roma e delle milanesi ), mentre l' Atalanta boccheggiava al penultimo posto. Di fronte a spalti gremiti e sotto un bel sole di fine inverno, così si presentarono agli ordini dell' arbitro Bergamo di Livorno ( ricordate la calciopoli del 2006 ? ) le squadre : Atalanta con Piotti, Barcella, Rossi ( 65° Pasciullo ), Perico ( 46° Incocciati ), Progna, Prandelli, Francis, Bonacina, Stromberg, Magrin, Limido. Allenatore quel gran galantuomo di Nedo Sonetti. Il bergamasco di adozione Ottavio Bianchi rispose con Garella, Volpecina, Ferrara, Bagni, Ferrario, Renica, Caffarelli ( 60° Bruscolotti ), De Napoli, Giordano ( 85° Carnevale ), Maradona, Romano. I " nostri " partono all' attacco, e dopo soli dodici minuti vanno in gol con Bruno Giordano, abile a sfruttare di testa colpendo sul primo palo un calcio d' angolo battuto da Gigi Caffarelli. I nerazzurri sfiorano il pari appena quattro minuti dopo con il regista Magrin ( poi alla Juve ) , che colpisce la traversa a seguito di un azione piuttosto convulsa. Il gol impigrisce un pò i futuri campioni, che si ritirano nella propria metà campo lasciando l' iniziativa ai padroni di casa, che però cozzano contro l' ottimo filtro imbastito a centrocampo dal trio Bagni – De Napoli – Romano. Diego è ben marcato dall' attuale cittì nazionale, ma comunque si rende pericoloso con un incursione sulla fascia sinistra. Non cambia il trend nella ripresa : Atalanta all' attacco e Napoli a controllare e pronto a ripartire in contropiede. Sono gli azzurri più che i lombardi ad andare vicini al gol, prima con un gran tiro da circa 30 metri di Salvatore Bagni, che incoccia nel palo alla sinistra di Piotti, e poi è il libero Progna a ribattere di testa sulla linea una punizione liftata del " pibe de oro ". E' il solito Magrin dalla parte avversa e rendersi di nuovo pericoloso, ma Garella ribatte mostrando il suo pezzo forte ( la parata di piede… ). Il risultato alla fine non muterà più ; dopo la bellezza di 30 anni ( l' ultimo successo azzurro era del….. ) il Napoli si impone per 1 -0, facendo un altro passo da gigante nella scalata verso il tricolore.  E Diego e compagni, pur sotto un nutrito lancio di oggetti, uscirono ben felici dal campo, con altri due punti in tasca. Alla faccia del razzismo…  
STATISTICHE 
In pieno recupero, allo scadere del 94 in mischia, " Matador " Cavani riuscì a segnare il gol dell' 1 -1 lo scorso 27 novembre 2011, dopo che l' ex Denis aveva portato in vantaggio l' Atalanta al 64°. E' stato il 19esimo pareggio complessivo nelle sfide in Lombardia. Gli orobici si sono imposti l' ultima volta ( in tutto sono 19 i successi dei padroni di casa ) sempre a novembre, ma il giorno 16 del 2008. Quel giorno finì 3 -1, con reti di Ferreira Pinto al 61°, pareggio di Hamsik su rigore al 72°, e finale con incubo con gol di Manfredini al minuto 88, e Floccari al 94°. Gli azzurri invece hanno vinto in 7 occasioni, l' il giorno della befana del 2010 per 2 -0, con un eccezionale gol realizzato con uno dei suoi diabolici pallonetti da oltre 40 metri, da parte di Fabio Quagliarella al 7°, raddoppiato con un colpo di testa di Michele Pazienza al 58°, su passaggio al bacio di Marek Hamsik. Può essere un buon auspicio per mercoledì sera ?    
                                   

 

 

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