"ANEMA E CORE"

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E’ tornato il Napoli "operaio" tanto voluto e cercato da Marino, la tenacia e la grinta sono state le armi usate dalla compagine azzurra per aver ragione di un Gela, seppur modesto, pur sempre "pericoloso" viste le ultime prestazioni azzurre.Privi di Fontana, Lacrimini, Maldonado e un Pià non ancora al meglio della forma fisica, ci hanno pensato "Robin Hood", al secolo Calaiò e uno stupendo Trotta a siglare le due reti che hanno consentito al Napoli di mantenere inalterata la distanza in classifica con il Frosinone vincente in casa.Una parte del pubblico, la Curva A, ad inizio partita ha disertato il settore per protestare, con giusta ragione, contro le scialbe e sciagurate ultime prestazioni della squadra, invitando il Presidente a non pagare gli stipendi a coloro che fanno finta di giocare. Ci pensa un ottimo Bogliacino, nel ruolo di Fontana, a prendere per mano la squadra e a dettare i tempi giusti per la rinascita, che anche se parzialmente pare ci sia stata, facendo così nel secondo tempo ritornare i tifosi nel vuoto e desolante settore.Che il "lavoro paga" lo aveva ricordato Marino, riferendosi al Napoli umile, grintoso e vincente visto prima della sosta natalizia e puntualmente qualcosa si è rivisto. Del resto come fare a non fidarsi del DG, lui che sa bene qual è l’umore e la condizione del gruppo? Qualcosa di buono in settimana avrà visto e il risultato del campo gli ha dato ragione.Attenzione, domenica si va a Manfredonia, squadra ostica che gioca sul campo sintetico. I tifosi chiedono alla squadra di non fare le solite "storielle" durante la settimana, riflettendo e parlando del manto erboso sintetico, perché chi sa giocare a calcio gioca anche sulle pietre e se è in condizione vince anche la partita. L’importante è che chi seguirà la squadra in terra sipontina riesca a tornare a casa con un sorriso e non con un carico di delusione, rabbia ed amarezza come successo nelle ultime tre trasferte.

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