Lo Zibaldone azzurro: Napoli-Chievo dalla A alla Z

Riviviamo la partita di ieri pomeriggio con il classico gioco dell’alfabeto

Apoteosi- Sembrava davvero finita, forse lo è già, ma quell’urlo infernale al novantaquattresimo è un obbligo a non mollare mai.

Barlume di speranza che poteva riaccendersi soltanto con una vittoria del genere: una scossa che deve scuotere un Napoli fin troppo spento.

Callejon- Stavolta si rivela disastroso: sbaglia una rete clamorosa sotto porta, inoltre non è mai propositivo sulla catena di destra.

Distrazioni che si susseguono ormai a ripetizione: ancora una volta l’antagonista è Kalidou Koulibaly, che da un mese a questa parte sta vivendo un momento a dir poco pessimo.

Esasperazione che si accompagna ad una delusione tremenda per avuto la sensazione di aver perso nuovamente tutto, fin troppo presto: benedetti minuti finali…

Frenetici i partenopei in molte giocate, il cui risultato non poteva di certo essere ottimale. Non è un momento semplice, ma bisogna ritrovare quantomeno la lucidità per fare determinate cose con un certo criterio.

Giro palla per larghi tratti prevedibile e monotematico, soprattutto nella prima frazione di gioco nella quale è mancata anche cattiveria.

Hamsik- L’ombra di se stesso. Lo si vede soltanto per qualche sporadica conclusione velleitaria. A partire dal match di Milano il capitano ha il dovere di trascinare il gruppo fino al termine della stagione.

Ingenerosi i fischi a Lorenzo Insigne, probabilmente l’unico che meriterebbe applausi a scena aperta in qualunque momento, soltanto per lo straordinario impegno profuso in ogni gara.

Lotta su tutti i palloni marcando costantemente Insigne: Bastien è ovunque in mezzo al campo ed offre una prestazione di grande sacrificio.

Momento altamente negativo anche per Mertens: il belga sbaglia un calcio di rigore, tirato nel peggiore dei modi, non riuscendo poi a ritagliarsi spazio tra le maglie gialloblù. Necessario rifornimento!

Nervosismo che l’ha fatta da padrone per ottantanove minuti. Un mix di bravura e fortuna ha radicalmente trasformato un pomeriggio che sembrava nerissimo.

Ottantasette punti non fanno la felicità del pubblico. Nel calcio i numeri contano a ben poco se non si tramutano in qualche trofeo: sia chiaro.

Pragmatica, come al solito, la compagine di Maran che puntualmente riesce ad arginare il Napoli colmando l’abissale gap tecnico.

Questione di motivazioni: i panchinari entrano e tolgono immediatamente le castagne dal fuoco. Esempio per tutti i compagni ‘titolarissimi’. Sarri guarda bene chi hai in rosa…

Realizza il secondo gol in questo campionato, il terzo stagionale. Arek Mili dimostra di essere da Napoli ed ha una grinta infinita che potrebbe rivelarsi un’arma decisiva per questi ultimi due mesi.

Sensazionale il capolavoro di Diawara: vent’anni a non sentirli. Disputa probabilmente una delle peggiori prove in maglia azzurra, ma all’ultimo istante ha una freddezza glaciale nel disegnare una parabola meravigliosa nella porta clivense. Predestinato!

Tonelli- Al di là di quell’errore commesso in coabitazione con Koulibaly, il difensore ex Empoli non commette particolari sbavature. Superato Chiriches nelle gerarchie di formazione.

Ultime sette gare che dovranno essere giocate in modo totalmente diverso. Il Napoli non può più permettersi di fallire, stavolta l’episodio è stato favorevole ma nelle prossime sfide servirà tutt’altro piglio.

Vistoso il calo fisico degli azzurri: molti uomini non ne hanno più, servirà gettare il cuore oltre l’ostacolo per provare a vincerle tutte.

Zielinski- A differenza del match del Mapei Stadium è maggiormente propositivo garantendo un pizzico di fantasia in un finale a dir poco arroventato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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