ANDREA PETTA: “CHE GIOIA IL NAPOLI, SONO UN CENTRALE DI PIEDE DESTRO”
Non solo Ruiz e Mascara. Il mercato della società partenopea si è chiuso ieri con un operazione molto prospettica, lasciando intendere che il tanto chiacchierato modello Barcellona non è solo un qualcosa di campato in aria, e che il Napoli ha occhi e orecchie sempre vigili sui giovani. Andrea Petta, classe 1992, palermitano doc, 1.83 m di altezza, jolly difensivo di piede destro proveniente dal Siracusa: è questo l’identikit del calciatore che il d.s. Bigon, insieme all’entourage azzurro, ha deciso di strappare alla Sicilia destinazione Vesuvio. Un ragazzo umile, senza grilli per la testa e con tanta voglia di lavorare e fare bene. Pianetanapoli ha contattato giocatore, che si aggregherà alla primavera azzurra ma che potrebbe allenarsi spesso con Lavezzi, Cavani e soci.
Benvenuto ad Andrea Petta. Parlaci un po’ di te, quali sono le tue caratteristiche?
“Sono un difensore centrale, è il ruolo che prediligo, e gioco sul lato destro perché è il mio piede preferito. So adattarmi anche al ruolo di terzino della difesa a quattro. Mi piace andare a saltare di testa, tant’è vero che ho fatto anche un gol a Siracusa in questo modo”.
Raccontaci un po’ la tua giovane carriera…
“Il settore giovanile l’ho fatto in un quartiere di Palermo, si chiama Borgo Nuovo. Dopo gli allievi regionali sono andato con la Berretti del Siracusa, dove ho giocato una stagione che è andata anche piuttosto bene. L’anno successivo sono partito in ritiro con la prima squadra, mi hanno tenuto con loro per il campionato e ho fatto anche una presenza in Coppa Italia contro il Gela. Di lì a breve ho avuto il contratto da professionista”.
Ieri in chiusura di mercato sei stato scelto dall’attuale seconda in classifica della Serie A. E’ un sogno il tuo approdo al Napoli?
“Assolutamente si, infatti faccio fatica a crederci. Non ho ancora realizzato quanto sta avvenendo, anche se infondo ci speravo perché sapevo che c’era qualcosa in piedi. Poi quando mi è arrivata la notizia ho fatto i salti di gioia, è stata una grande emozione”.
Quindi non si è trattato di un operazione messa su e conclusa in pochi giorni…
“In realtà già si parlava di Napoli ancor prima dell’apertura del mercato. Il mio procuratore (Triulzi, lo stesso di Cavani. n.d.r.) mi aveva informato dell’interesse della società azzurra. Mi sono venuti anche a vedere, poi ieri in chiusura di mercato hanno chiuso la trattativa che per fortuna è andata bene”.
E’ vero che su di te c’era anche la Juventus?
“Che io sappia si. Sapevo della Juve, ed anche del Torino. Però non so se si trattasse solo di voci o di un interesse concreto”.
Per quale motivo hai scelto Napoli?
“E’ stata la società che più ha creduto in me. Napoli è una città che mi piace, è un po’ come Palermo e quindi credo che non avrò difficoltà ad ambientarmi. La squadra è spettacolare, poi al San Paolo ha giocato Maradona, e poter vestire quella maglia è incredibile…che altro dire?”
Sai già cosa ti attende a Napoli?
“Aspetto di arrivare a Castelvolturno, ora sto andando a salutare i miei ex compagni del Siracusa e a prendere le mie cose, poi mi metterò in viaggio verso Napoli. Non sono così sciocco da pensare che andrò a giocare subito in Serie A: so che sarà necessario tanto lavoro e darò il meglio di me. Credo che mi allenerò con la prima squadra ma che giocherò con la primavera, sono ancora molto giovane”.
Conoscerai gente del calibro di Lavezzi, Cavani, Hamsik…
"Sarà bellissimo conoscere giocatori di quel livello. Fino ad oggi li ho ammirati solo in tv, pensare di vederli dal vivo e di potermi allenare con loro è meraviglioso. Potrò solo imparare tanto”.
Avrai seguito le vicende della squadra azzurra. Per quali obiettivi pensi possano concorrere i tuoi nuovi compagni?
“Credo che non debbano porsi limiti. La squadra che ho visto fin ora può puntare a tutto, e non dico altro…”
Per finire, le tue aspettative e i tuoi sogni in maglia azzurra…
“Il mio primo obiettivo è quello di cresce e migliorare. Poi negli anni vorrei raggiungere grandi traguardi con questa maglia. Sarebbe davvero stupendo”.
E non possiamo che augurarlo con tutto il cuore al giovane azzurro: un grosso “in bocca al lupo” lo merita davvero.