All’ ultimo stadio
Il buongiorno ai tifosi azzurri all’attualità di giornata.
Miano, Caserta, licenze, proroghe, pagamenti ritardati e contenziosi, condizioni disastrose e interventi temporanei. E’ tutto ciò che negli anni si è portato dietro lo Stadio San Paolo, il fortino di Fuorigrotta che nel tempo si è contraddistinto per il calore incomparabile dei sostenitori azzurri quanto per un mix tra estetica e funzionalità da far rabbrividire per l’arretratezza rispetto a standard nemmeno troppo elevati. Di parole ne sono state spese e di progetti (parole anche questi, chiaramente) ne sono stati fatti : l’idea dello stadio a Miano in vista della possibile designazione dell’Italia come Paese organizzatore di Euro 2012, poi quella della ristrutturazione con la concessione della gestione per 99 anni da parte del Comune, per arrivare all’ultima provocazione di De Laurentiis, spostarsi a Caserta e dare il via alla costruzione di un nuovo impianto. Nel mezzo, tanti soldi spesi poco alla volta per ovviare a deficit abnormi ed ottenere le autorizzazioni allo svolgimento delle manifestazioni sportive, ed un rapporto con il Comune deterioratosi via via fino ai ripetuti attacchi verbali tra le parti in questione (non ultimo quello del presidente De Laurentiis dopo la finale di Supercoppa Italiana il 22 dicembre scorso). E adesso? E adesso, finalmente, qualcosa sembra che si stia muovendo, e questa volta per davvero: un tavolo comune e prolungato, da una parte il Comune e dall’altra la società, e lo stanziamento di 20 milioni di euro da parte di quest’ultima per l’ammodernamento dell’impianto di Fuorigrotta. Nessun uso esclusivo, ma una gestione condivisa con il Comune, con l’intento di “sistemare” le criticità più incombenti in quanto a sicurezza e funzionalità; interventi necessari in particolar modo per adeguarsi a quelli che sono i parametri imposti dalla UEFA. Siamo giunti, finalmente, all’epilogo di una saga (quasi infinita) di chiacchiere e progetti campati in aria? Sarebbe anche il caso, diremmo noi.