All in sul campionato, ma ora si rischia davvero di fallire…

Tutti i nodi, prima o poi, tornano al pettine: è il caso del Napoli di Maurizio Sarri che dopo tre anni in cui sono stati raggiunti record di punti, due ‘titoli’ di campione d’inverno ed un gioco straordinario, apprezzato ed ammirato da tutti i club d’Europa, rischia seriamente di far registrare l’ennesimo zero nella casella dei trofei conquistati. Sarebbe la sconfitta più dolorosa, restare a mani vuote anche quest’anno potrebbe seriamente compromettere le sorti del gruppo, così come il futuro del club, che al giorno d’oggi sembra davvero indecifrabile. Eppure la scelta, così rischiosa, è stata fatta già dal mese di settembre, quando con quel famigerato patto, il Napoli ha deciso di snobbare Champions League, Coppa Italia ed in seguito l’Europa League, competizioni nelle quali gli azzurri potevano dire tranquillamente la loro, cercando di ottenere qualche trofeo che sarebbe stato accolto sicuramente con entusiasmo da tutto l’ambiente. Due settimane fa, con l’eliminazione dall’Europa League contro un Lipsia tutt’altro che irresistibile i partenopei hanno avuto la chance, a loro molto gradita, di proiettarsi completamente sul campionato: una partita ogni sette giorni, un’intera settimana a disposizione di Maurizio Sarri per preparare dodici finali da vincere. Impresa non semplice sicuramente, ma che devi necessariamente compiere per superare un avversario mostruoso, ormai vincente come i tuffatori cinesi ai giochi olimpici. Tuttavia non ci sono scusanti: o vinci qualcosa o purtroppo sarebbe lecito parlare di “fallimento”, dal momento che l’estetismo ammaliante non avrebbe portato a nulla. Detto fatto: il Napoli scivola troppo presto ed il morale degli azzurri è già a pezzi. Nulla è ancora finito è vero, tuttavia con una Juventus in questo stato, vincere appare davvero utopico. Stavolta non ci si può accontentare soltanto di un secondo posto. Va condannata la presunzione del collettivo che ha tentato di conquistare qualcosa al di fuori delle reali potenzialità e delle loro capacità. A questo punto la domanda sorge spontanea: anzichè rischiare di restare a mani vuote, con un ranking europeo che vede gli azzurri in caduta libera, non era più producente puntare a vincere altre competizioni maggiormente alla portata del Napoli?Salto di qualità, mentalità vincente e lungimiranza sono fattori ancora troppo distanti da questa società, ma non vincere nulla nemmeno stavolta farebbe troppo male e soprattutto non lascerebbe spazio a giustificazioni…

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