Vecchia Signora che fine hai fatto?

dito
Chi l’avrebbe mai detto – appena trecentosessanta cinque giorni fa – che scrivere della Juventus sarebbe stato come “sparare sulla croce rossa”?

Sì perché i bianconeri, dentro e fuori dal campo, ce la stanno mettendo tutta per rendere il compito di “puntare il dito” più che semplice. Cominciando dai fatti extra calcistici: capeggiati da Dybala, sono stati coinvolti in una cena anche Arthur e McKennie. Tutti incorsi in grosse sanzioni, statali e societarie.
Mercoledì 31 marzo il numero 10 bianconero infatti è stato scoperto dai carabinieri di Torino a casa del compagno di squadra americano, insieme all’altro juventino Arthur, con mogli, compagni e amici. Riunione vietata secondo leggi anti-Covid che proibiscono gli assembramenti tra non conviventi, pubblici e privati. Un caso che ha fatto infuriare Andrea Agnelli e i dirigenti juventini, che hanno sospeso i giocatori e per cui dovrebbero spiccare una maxi-multa (da aggiungere a quella, per loro irrisoria, di 400 euro comminata dallo Stato italiano).
La “punizione” è già terminata: tutti a disposizione per la sfida di mercoledì contro il Napoli.
Chi scrive vorrebbe – e potrebbe – porre l’accento sulla lapide da apporre al celeberrimo “stile Juve” ormai fantasma lontano di un calcio che non esiste più.
Cosa avrebbe detto l’avvocato dei suoi tesserati e dei loro comportamenti più che scellerati?

A chi guarda – e scrive – del calcio moderno certi atteggiamenti suscitano solo una grande ilarità: si tratta solo di giovani poco più che ragazzini, strapagati da società indebitate fino al collo, incapaci di comprendere – a differenza dei campioni del passato – la fortuna di portare avanti un certo tenore di vita e che non hanno nemmeno l’intelligenza di “evadere” alle regole in maniera discreta. Oggi sono gli juventini, ieri era Osimhen, l’altro ieri Naingolann. Questo per dire che la stupidità, nel calcio come nella vita, non conosce casacca.

Quello che preme è sottolineare ancora una volta come sta procedendo il campionato della Vecchia Signora: l’ultima gara ha visto il pareggio con il Torino nel Derby. Quanto tempo è passato da quando i granata sono riusciti a strappare un punto ai cugini nella stracittadina? Non è il pareggio in se a dare pensieri, quanto la gestione di Pirlo degli accadimenti e della squadra: Ronaldo non basta, la difesa non tiene più come una volta e mai come in questo momento è tutto in discussione, come dimostra l’incontro di Agnelli con Max Allegri avvenuto nei giorni scorsi.

Alle porte c’è il recupero della “partita che non fu” contro il Napoli di Gattuso, altra situazione quella dell’autunno scorso che ha messo in evidenza quanto della Vecchia Signora non c’è nulla di ciò che i nostalgici – tifosi e non – ricordano. Di fronte c’è una “nuova Signora” ma – e a fronte dell’esplosione interista guidata da Antonio Conte – la domanda è: vale la pena lasciare la via vecchia per la nuova? Serviva davvero un nuovo corso, per una macchina dal funzionamento pressoché perfetto?
E in ultima analisi: ci sarà mai spazio per il ritorno di un calcio fatto di regole da rispettare e di romanticismo da inseguire?

 

Gabriella Rossi

Laurea Triennale in Lettere Moderne conseguita presso l’Università degli studi di Napoli Federico II, laureanda magistrale Filologia Moderna presso l’Università degli studi di Napoli Federico II. Mi diverte molto la fotografia, scrivere, andare ai concerti , viaggiare e ovviamente tifare Napoli.

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