UN NAPOLI RIVOLUZIONATO STRAPPA UN PUNTO A LECCE

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Lecce (4-4-2): Benussi, Polenghi (31' st Castillo), Fabiano, Esposito, Giuliatto, Munari, Giacomazzi (41' st Caserta), Edinho (5' st Konan), Zanchetta, Papadopoulos, Tiribocchi. A disp. Rosati, Ariatti, Vives, Schiavi. All. De Canio 

Napoli (3-5-2): Navarro, Cannavaro, Contini, Aronica, Mannini, Pazienza, Bogliacino, Datolo (33' st Russotto), Vitale (21' st Grava), Denis, Pià (27' st Hamsik). A disp. Gianello, Santacroce, Montervino, Blasi. All. Donadoni

Arbitro: Pierpaoli di Prato

Marcatori: 33' Pià (N), 44' pt Zanchetta rig. (L)

Note: ammoniti Esposito, Zanchetta, Contini, Vitale, Papadoupoulos

Recupero: 3’pt, 4’st

Un po’ meglio rispetto all’indegna partita di domenica a Siena ma questo Napoli deve fare ancora tanta strada per riconquistare l’affetto dei propri tifosi. Contro un Lecce alla disperata ricerca di punti, Donadoni rivoluziona la sua squadra: f uori Santacroce, Hamsik, Blasi e Zalayeta (tribuna per l’uruguaiano, ndr), dentro Aronica, Datolo, Bogliacino e Denis. Il risultato è una squadra un po’ più volenterosa rispetto a quella scesa in campo sette giorni fa, ma che palesa ancora tanti limiti tecnici e tattici. 

Parte subito fortissimo il Lecce che non può prescindere dalla vittoria per restare agganciata al treno salvezza. Passano solo due minuti e la squadra di De Canio si rende pericolosa con un’azione tutta di prima in area di rigore ma la conclusione di Zanchetta finisce sul fondo. E’ ancora il capitano giallorosso a tenare la via del gol al 5’ ma anche stavolta pecca di precisione. I padroni di casa continuano a spingere con un Napoli che non riesce mai a superare il centrocampo e che soprattutto sbanda pericolosamente dietro. Al 10’ il colpo di testa di Munari sfiora il palo sinistro della porta difesa da Navarro. L’occasione più ghiotta capita tre minuti dopo a Papadopoulos che si fa ipnotizzare in uscita dall’estremo difensore azzurro. A rompere la pressione dei salentini è Vitale che, con un tiro da posizione molto defilata sulla sinistra, prova a sorprendere Benussi (22’). E’ ancora troppo poco però. La manovra del Napoli è sempre lenta e prevedibile. I padroni di casa così confezionano altre due occasioni con Tiribocchi (25’) e Papadopulos (26’) con il Napoli bravo e fortunato ad evitare di passare in svantaggio. Al 29’ prima vera palla-gol per gli azzurri. Pià, tra i più positivi, serve un pallone delizioso a Denis ma l’argentino, con tutto lo specchio della porta libero, sparacchia a lato. E’ il preludio al gol del Napoli che arriva quattro minuti dopo. Contropiede orchestrato da Datolo, l’argentino apre per l’accorrente Pià che di sinistro trafigge Benussi. Seconda gioia consecutiva per il brasiliano dopo il gol messo a segno domenica a Siena. Sotto di un gol il Lecce si butta a capofitto in avanti. Per il Napoli si aprono delle vere e proprie praterie. In poco più di tre minuti, la squadra di Donadoni ha altrettante occasioni per raddoppiare ma Pià (37’), Datolo (39’) e Denis (40’) non riescono a mettere il pallone alle spalle del portiere giallorosso. “Gol mancato, gol subito”, è una regola non scritta del gioco del calcio. Ed è proprio quello che accade al Via del Mare, con la complicità del direttore di gara che vede un fallo di mano (quantomeno molto ma molto dubbio) di Cannavaro. Dal dischetto va Zanchetta che firma il pareggio (43’).

Comincia la ripresa è il Napoli costruisce la prima e ultima palla gol della sua partita. Bellissimo pallone in profondità per Datolo che di sinistro non trova la porta per questione di centimetri (46’). Ma è sempre il Lecce a rendersi pericoloso. Konan, da poco subentrato a Edinho, fa fuori due uomini sulla destra prima di liberare un sinistro che sfiora il palo della porta difesa da Navarro (57’). Al 63’ altro brivido per gli azzurri. Corner dalla destra di Giuliatto, spizzata di Konan per il tiro a botta sicura di Papadopoulos ma Navarro si supera deviando a mani aperte proprio sulla linea. De Canio gioca il tutto per tutto gettando nella mischia anche Castillo e Caserta. Donadoni capisce il pericolo e inserisce Grava al posto di Vitale. Il Napoli di fatto si piazza con la difesa a cinque, con Denis ultimo e sconsolato baluardo offensivo. Il gioco remissivo degli azzurri incoraggia il Lecce ad offendere. Al 72’ Navarro in stile Garella smanaccia di mano una conclusione dal limite di Tiribocchi. Neanche gli ingressi di Hamsik e Russotto vivacizzano il Napoli che rischia più volte di prendere gol prima con un colpo di testa di Castillo (78’) e poi con un tiro cross di Papadopoulos (85’). L’ultimo brivido a Cannavaro e compagni lo procura ancora Tiribocchi che prima si fa deviare sulla traversa da Navarro un colpo di coscia volante e poi, sulla ribattuta, non inquadra lo specchio della porta (91’). Il Napoli ottiene così un punto che fa un po’ di morale. L’unica nota positiva è che alla fine di questo triste spettacolo mancano solo 270 minuti. L’anno prossimo ci aspettiamo di vedere il vero Napoli. Quello tanto decantato e pubblicizzato da questa società.  

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