UN NAPOLI CHE TOCCA E SCAPPA INTIMORITO

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Il Genoa chiama e il Napoli risponde…sottovoce, piano piano, senza far troppo rumore. Nell’anticipo i rossoblu battono il Bologna dopo un match largamente dominato, una sconfitta per la compagine del Presidente Cazzola, che la esclude virtualmente dai giochi per il secondo posto essendo sotto negli scontri diretti sia contro il Genoa che contro il Napoli, una sconfitta che è costata la panchina a Renzo Ulivieri, forse già cacciato tempo fa, ma che solo oggi ha visto il suo epilogo.

Il Napoli risponde ai colpi di Gasparetto, Di Vaio e Léon e lo fa sempre alla sua maniera giocando male, anzi malissimo, vincendo di misura e rendendo il Pescara quasi un osso più che duro per 40 minuti. Reja fa uno strano turn over con gli abruzzesi, strano perché alla fine giocano i soliti con qualche ritocco: Trotta sostituisce Grava squalificato, Amodio prende il posto di un acciaccato Dalla Bona, per il resto il solito.

Napoli che sembra partire bene e dopo qualche fiammata pescarese, esce la squadra azzurra con quella coppia Calaiò – Sosa che crea scompiglio e preoccupazione in ogni momento, finalmente sembra intravedere il gioco sugli esterni, spesso sulla sinistra con Savini mentre Trotta esce alla distanza; Bogliacino firma il gol numero sei in campionato, Trotta timbra il palo poi…poi soltanto qualche occasione buttata lì e persa sul più bello. Sontuoso Paolo Cannavaro in difesa, un gigante insormontabile mentre Gatti nel mezzo sembra poter giocare anche da solo, finché non comincia il secondo tempo.

Nella ripresa entra Pià per Calaiò, saggia la scelta visto che il Pescara si sarebbe inevitabilmente aperto nel tentativo di raggiungere il pari mentre il Napoli riesce anche a dargli un aiuto, ma bisogna sempre pensare che il Napoli, come di suo solito, non gioca più e quindi la velocità di Pià resta solo una segnaletica lontana. Inacio comunque non si perde d’animo e in due occasioni va vicinissimo al raddoppio, prima incornando un angolo proprio addosso al portiere Polito, poi ancora di testa manda al lato di un soffio, quindi si intestardisce e comincia a strafare inutilmente, intanto il Pescara sfiora il pari e non solo, riesce a creare un’incredibile superiorità numerica in mezzo al campo schiacciando gli azzurri nella propria ¾ portando gli applausi del San Paolo di fine primo tempo, a dei fischi strazianti.

In sala stampa parla soltanto Reja, De Laurentiis va via e Marino non parla con le televisioni locali, scelta giusta visto il tran tran di calciatori azzurri impegnati ai microfoni da Ottobre ad oggi.

Fatto sta che il Napoli vince, resta a -2 punti dal Genoa e Reja salva ancora la faccia, perché al tecnico gli resta solo la classifica e quegli striminziti 1 a 0 completati da quei pareggi per allungare la famosa “striscia positiva”, quasi come se si mettesse l’acqua per allungare il brodo, ma quello senza sale e senza gusto, perché il Napoli di oggi è solo muscoli, e pensare che marino tempo fa disse: “Siamo in serie C, è una categoria molto muscolare e il bel gioco lo si potrà vedere solo in B”. I tempi corrono e l’acqua scorre sotto i ponti, ma forse per la Ssc Napoli, il tempo si è purtroppo fermato…

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