UN CONTENZIOSO IN ATTO PUO’ BLOCCARE IL TRASFERIMENTO DI DE SANCTIS AL NAPOLI
Nelle ultime settimane, Morgan De Sanctis sembrerebbe essere diventato oramai il candidato numero uno per difendere la porta del Napoli nella prossima stagione. Eppure c’è un particolare di non poco conto che potrebbe rallentare o far sfumare del tutto il suo trasferimento in azzurro. Per capirne di più, però, bisogna fare un passo indietro, se non anche due. Nell’estate del 2007, De Sanctis si trasferisce dall’Udinese al Siviglia avvalendosi del poco usato art.17 dello Statuto Fifa, secondo cui al di fuori del periodo cosiddetto “protetto”, un calciatore può liberarsi dalla società di appartenenza unilateralmente e senza giusta causa, dietro il pagamento di un indennizzo. Il periodo protetto, sempre secondo lo Statuto, scatta a partire dalla firma del contratto per tre stagioni se il giocatore ha meno di 28 anni e per due se ne ha più di 28 (il caso di De Sanctis). In caso di rottura unilaterale all'interno di questo periodo, il giocatore rischia una squalifica da 4 ai 6 mesi, e proprio su questo punto si è basato il ricorso dell'Udinese alla Camera arbitrale FIFA. De Sanctis, infatti, rinnovò il suo ultimo contratto nel settembre del 2005, all’interno di un lasso temporale anteriore, dunque, inferiore ai due anni richiesti dal regolamento in essere. Inoltre c’è un caso analogo che potrebbe fare giurisprudenza. Sempre nell’estate del 2007, infatti, sfruttando lo stesso escamotage regolamentare, Matuzalem si trasferisce dallo Shaktar Donetsk al Saragozza.
Sul caso in questione, proprio poche settimane fa, si è pronunciato il Tas di Losanna, stabilendo che il Saragozza dovrà corrispondere allo Shaktar un indennizzo di 11,8 milioni di euro. Decisa è stata anche la presa di posizione ed il comunicato diramato dalla Fifa, subito dopo questa sentenza: “La Fifa considera che questa decisione è di importanza estrema, visto che conferma chiaramente i regolamenti Fifa e difende la stabilità contrattuale nel calcio. La decisione conferma che l’articolo 17 del Regolamento a proposito dello Statuto di Trasferimento dei Calciatori, non conferisce carta bianca per la rescissione unilaterale dei contratti. Di fatto, tale decisione conferma che qualsiasi giocatore, il quale agisca in questa maniera, deve indennizzare il suo club precedente. Pertanto la Fifa si mostra soddisfatta per il fatto che i suoi sforzi per difendere la stabilità contrattuale nel mondo del calcio vengano sostenuti dal Tas. Questa del resto è una questione in cui è cruciale che la Fifa, che rappresenta il mondo del calcio, e il Tas parlino con una voce sola“.
Intanto fonti vicine all’Udinese e al Tas, riferiscono di una pronuncia sul caso De Sanctis che dovrebbe costringere il Siviglia a corrispondere alla società friulana un indennizzo di circa 7,8 milioni di euro, più gli interessi del 5% da calcolare per questi due anni. Di certo, con una spada di Damocle del genere sulla testa sua e del Siviglia, società proprietaria del suo cartellino, non sarà semplice per De Sanctis cambiare maglia con tanta disinvoltura, come sembrava fosse possibile fare.