Titolarissimo

Dopo la settimana alternata tra la disfatta di Anfield e il finale da brividi di Cagliari, una delle note positive è, senza dubbio, il ritorno in campo di Faouzi Ghoulam.

Nonostante le due squadre affrontate non siano di primissima fascia, vedi Frosinone e Cagliari, con l’algerino in campo, la squadra di Ancelotti ha lasciato sempre la propria porta inviolata.

Una prima analisi che, considerate le fatiche fatte dal sostituto Mario Rui, in questa prima metà della stagione, fa riflettere.

Fatta eccezione per l’ottima prestazione di Bergamo contro l’Atalanta, in questo inizio, il terzino portoghese ha, in più di un’occasione, atto rimpiangere Faouzi, soprattutto per qualche sbavatura difensiva: come in occasione del 3-1 della Stella Rossa al “San Paolo” che è costata l’eliminazione agli azzurri.
Non è un caso che, lo stesso Ancelotti, in una gara difficilissima come quella di Anfield ha preferito, anche se per venti minuti, lanciare l’algerino per tentare di trovare il gol qualificazione.

Non solo per la fase difensiva, ma soprattutto per quella offensiva, il rientro di Ghoulam, e la sua grande capacità di ripiegare velocemente in difesa, ha permesso al Napoli, come negli anni scorsi con Sarri, di osare di più in avanti, senza sacrificare gli esterni: Zielinsky, ad esempio, nella gara di Cagliari ha goduto di più libertà sfruttando il sostegno del terzino.

Di certo, va apprezzato l’impegno messo dal portoghese ma, come si è visto, fatta eccezione per il turn-over contro squadre di medio-bassa classifica in Serie A, per una alternanza di livello per competere fino in fondo su grandi palcoscenici, servirebbe una alternativa dello stesso livello del terzino algerino per non incappare in serate negative come quella di Liverpool.

Emanuele Ranzo

Appassionato di calcio, iscritto alla facoltà di giurisprudenza, ex arbitro, ama la lettura, la politica ed il cinema. Alla sua prima esperienza giornalistica

Translate »