Sarri: ” Il Napoli è di ADL è lui a prendere decisioni importanti, io mi adeguo. Scudetto? Ci sono tante concorrenti…

C’è bisogno di un colpo importante sul mercato? 

“Vi piace troppo parlare di colpi, ma bisogna vedere se poi lo sono realmente. Il Napoli non è mio ma di De Laurentiis, è lui a fare queste scelte, io mi adeguo. Non ho richieste particolari, mi daranno una rosa e la allenerò. Ounas ha fatto bene all’esordio in Francia, ma meno bene l’anno scorso. E’ un ragazzino e, vista la poca esperienza, non va sovraccaricato di responsabilità, ha le qualità per fare bene.

Su Maksimovic e Milik ?

“L’operzione Maksimovic è costosa viste le cifre, ma visto il mercato attuale è un’operazione normalissima. L’anno scorso ha avuto problemi tattici e fisici, che non gli hanno permesso di rendere al meglio. Aveva un problema al piede che crediamo abbia risolto. A Torino era abituato con la difesa a 3. Anche da Milik ci aspettiamo un rendimento superiore dell’anno scorso. Sono due giocatori importanti”.

Quanto conta la fase a gironi?

“Ovviamente bisogna passare il turno, il preliminare è una partita importante che spesso, lo dicono i risultati, si è rivelata difficile per le italiane. In caso di successo o sconfitta, non sarà nè un trionfo nè una disgrazia”.

Dicono che il Napoli sia favorito per lo scudetto.

“Io mi baso sui numeri, l’anno scorso siamo arrivati terzi, abbiamo fatto un mercato che non ha stravolto la squadra, quindi siamo gli stessi dell’anno scorso con due squadre davanti. In più ci sono due club, Milan e Inter, che stanno facendo un mercato importante”.

Sull’amichevole col Chievo.

“Nella gara di ieri è mancata un po’ di brillantezza, giocavamo con avversari più in forma di noi, ma è normale, dipende dai carichi di lavoro, inoltre, avevamo nelle gambe l’allenamento mattutino. Giochiamo contro squadre che ci aspettano, dobbiamo abituarci, prendere gol stupidi, ormai, rientra nelle nostre caratteristiche. Dobbiamo lavorare, ma non è detto che basti, abbiamo la “Cazzata” nel Dna”.

Aspetti positivi e negativi del ritiro?

“Rispetto a due anni fa, ora si lavora sui particolari, visto che la squadra non ha più gli stessi margini di miglioramento. Lavoriamo sulle palle ferme e sull’evitare errori stupidi. Se punti al 10, arrivare a 8-9 è facile, il problema è arrivare al massimo.

Domani giocherebbe il preliminare con Mertens o Milik?

“Dipende da come stanno stanotte”

Quali sono le ambizioni della squadra?

“I ragazzi devono avere la testa giusta, aver fatto bene nel girone di ritorno non ci da garanzie. Il prossimo campionato sarà più difficile di quello scorso, le concorrenti si stanno rinforzando. Servirà umiltà e mentalità per far bene, non è detto che saremo protagonisti.

Cosa si sente di dire al pubblico?

“E’ un pubblico straordinario, hanno trasmesso tanto entusiasmo per tre settimane, il ritiro è stato bellissimo e molto duro. Un pibblico così ti da tanto. Li ringrazio e faremo di tutto per ripagarli.

In passato disse che con i classe ’87 si puo’ vincere.

“I giocatori importanti richiedono ingaggi importanti, che forse la società non puo’ permettersi. Prendere uno svincolato che chiede dieci milioni all’anno non è nella politica della società. Abbiamo molti Under 23 che stanno crescendo e, spero, che continuino a farlo e a fare bene. La squadra che ha vinto sei volte consecutive lo scudetto si sta muovendo come sempre, acquista e cede giocatori fortissimi e, dietro di noi, si stanno muovendo altrettanto bene.

Concorrenza Mertens-Milik.

“Ho una doppia soluzione, possono giocare anche insieme, ma è difficile dire ad un calciatore che ha fatto 29 gol che non è un centarvanti. Dries qualche volta tornerà anche a fare l’esterno. Avrebbe ragione a non volerlo fare con continuità, visti i risultati dell’anno scorso”.

La concorrenza Ghoulam-Mario Rui.

“Sono due terzini simili, soprattutto dal punto di vista tattico. Mario Rui è più reattivo nei duelli tattici, ma meno fisico e meno efficace in area di rigore. La scelta dipenderà molto dalle loro condizioni in quel momento”.

Cosa si aspetta dai centrocampisti?

“Crescita, hanno accusato questa fase di preparazione ma mi aspetto grandi cose, soprattutto che facciano meglio dello scorso anno. Rog si è inserito in tutto e per tutto, come Diawara, Zielinsky ha grandi doti tecniche che non ha ancora mostrato, deve avere più personalità, ultimamente si limita al compitino, dovrà incidere di più dutante le partite.

Quanto conta avere tutti i giocatori in ritiro? 

 “Sono molto contento che abbiano rinunciato alla quarta settimana di ferie, è atipico avere tutta la rosa a disposizione in ritiro. Il nostro è un ritiro particolare, c’è un grande seguito ed è molto lungo, e puo’ diventare stressante.Usciamo dal ritiro avendo fatto un buon lavoro, speriamo che i due giorni di recupero diano nuova linfa al gruppo che ha lavorato tanto”.

Il mancato rinnovo di Reina puo’ essere un ostacolo?

“Mi fido tanto di lui, non esiste il problem scadenza, ha grandi valori morali e attaccamento a questo gruppo. Non me lo immagino agitato per il contratto, se è tranquillo sono il primo ad essere contento. Conosco la persona e le sue qualità, mi auguro che possa avere un altro anno di contratto.

Su eventuali tournèe per ampliare il brand Napoli.

“Non ne ho idea, penso solo al preliminare che incombe, figuriamoci alla prossima stagione. Altri allenatori mi hanno detto che è una situazione devastante, se per noi sono stancanti tre settimane qui, figuriamoci girare il mondo con posti e climi diversi. Se dipendesse da me non ci andrei, ma vedremo”. Ci pensa Nicola Lombardo a ribadire come non ci siano, per il Napoli al momento, ipotesi del genere.

Sul gol del Chievo.

“Facciamo pochi errori, ma quando succede sono decisivi. Questa difesa due anni fa aveva subito 54 o 56 gol, nelle ultime stagioni ne ha subiti di meno. Per essere competitivi a livelli alti bisognerà lavorare di più.

Pavoletti e Giaccherini?

“Dipende da me e da loro se saranno utilizzati, anzi, più da loro, se saranno in forma giocheranno.

Sulla VAR.

“Non so se sia stata utilizzata col Carpi, per capirne di più dovrà venire a parlarci il designtore. Non ho ancora capito bene il funzionamento, ma deve essere fatta chiarezza su chi c’è dietro, chi giudica davanti allo schermo deve essere inserito nella designazione”.

Riguardo all’anno scorso.

“I soldi non sono tutto, ma spesso aiutano. Sempre più raramente vince chi spende meno, ma ci sono casi che fanno eccezione, vedi il Leicester. In Italia, ormai, le aktre squadre di livello sono espressioni di multinazionali, siamo gli unici che hanno ancora una sola proprietà, spero che le nostre idee riusciranno a trionfare sulle risorse economiche”.

Emanuele Ranzo

Appassionato di calcio, iscritto alla facoltà di giurisprudenza, ex arbitro, ama la lettura, la politica ed il cinema. Alla sua prima esperienza giornalistica

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