REJA, TUTTI I SUOI SBAGLI

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Il Napoli esce dalla trasferta di Crotone con le ossa rotte, perdendo in campionato dopo ben 18 partite. E non ci poteva essere occasione peggiore per mancare il successo, poichè questo è il momento topico della stagione, e non andava depauperato in questo modo. Dopo tanti risultati utili si va a perdere a Crotone, e non certo a Genova o a Torino, contro una squadra terzultima in classifica, una formazione, tra l'altro, contro cui la Juve ha vinto per ben 5 reti a zero. Era importante vincere, per consolidare adesso un vantaggio che potrebbe diminuire in maniera considerevole a breve, visto il calendario proibitivo che si trovano ad affrontare gli azzurri.
E' una sconfitta che brucia, che fa male soprattutto per il modo in cui è maturata. Molti, troppi tifosi hanno addossato la colpa del tracollo al tecnico, Edy Reja, a causa di alcune scelte a dir poco discutibili che hanno senza dubbio compromesso la prestazione della squadra.
Innanzitutto, partiamo dalla scelta che ha fatto più discutere. Dopo la convincente prestazione fornita contro il Vicenza, Reja ha deciso di confermare Giubilato al centro della difesa. Purtroppo il roccioso difensore si è rivelato il peggiore in campo, infilato più volte dai velocissimi attaccanti calabresi. Non discutiamo il giusto premio dato ad un giocatore che quest'anno si è comportato benissimo, ogni rara volta che è stato chiamato in causa, la maglia da titolare era più che meritata per lui. Si può invece eccepire molto sulle scelte contingenti dell'allenatore, che pur di schierare Re David ha stravolto l'intera formazione. Avrebbe avuto un senso rinunciare a Maldonado al centro della difesa, per sperimentare anche la linea arretrata da schierare nel caso il paraguaiano debba saltare qualche partita, dopo la convocazione in Nazionale. Invece, Maldonado è stato spostato a sinistra, al posto di Domizzi e quest'ultimo ha giocato a centrocampo, in un ruolo in cui evidentemente non sapeva come comportarsi, tutto questo per un improbabile tentativo di sostituire Gatti, ancora infortunato. Certo, Domizzi ha già giocato in questa posizione ad Ascoli, ma lì non gli si chiedeva molto, perchè la squadra bianconera non ha certo le ambizioni del Napoli. Ci si accontenta di ciò che passa il convento, anche di un difensore piazzato a centrocampo a spazzare via i palloni alla viva il parroco.
Un'altra scelta incomprensibile di Reja è quella di insistere su Bucchi, lasciando in panchina Calaiò che invece come al solito ha dimostrato di essere in una forma eccellente. Uno come lui può inventare una gran giocata da un momento all'altro, e trasformarla in gol, il Bucchi di quest'anno invece sembra un Re Mida al contrario. A Crotone è stato anticipato dieci volte su dieci, ed è stato d'intoppo perfino ai compagni. Anche i tanto desiderati palloni dalle fasce laterali sono arrivati, senza per questo essere capitalizzati a dovere. A causa sua ci sono molte interruzioni, per falli in attacco e fuorigioco, che aiutano gli avversari più che la sua squadra. I gol che ha segnato quest'anno sono stati quasi tutti ininfluenti, e sono più le occasioni in cui è rimasto all'asciutto che quelle in cui ha timbrato con una rete. Anche se spesso la società lo ha difeso a spada tratta, per preservare l'ingente investimento fatto ad inizio anno o sperando in un suo recupero che però non arriva mai, ormai è chiaro, l'ariete ex Modena ha steccato completamente la stagione. Sarà lo schema che non esalta le sue caratteristiche, sarà che forse soffre la grande piazza, e il suo posto è in una squadretta di provincia in cui tutti dipendono da lui, ma qui a Napoli, è ormai evidente a tutti, il suo posto è in panchina ad aspettare il suo turno. Bisogna metterci una pietra sopra, talvolta alcune scelte non si rivelano felici, ogni tanto si può sbagliare una valutazione su un calciatore, Marino e Reja prendano atto dell'errore e non ci pensino più.
Comunque è andata così, questi sono gli sbagli del mister, e purtroppo, non me ne voglia nessuno ma ora è il caso di cambiare. Ogni cosa che inizia ha anche una fine, per Reja forse adesso è arrivata, auspicata da molti e da molto tempo. Si deve reperire sul mercato un tecnico libero e competente per non buttare una stagione che si era messa sui binari giusti e centrare ugualmente la promozione in A. Troppe volte quest'anno la vittoria è arrivata grazie a qualche miracolo, forse grazie a qualche Santo Protettore oppure grazie alla scarsa vena agonistica di squadre rassegnate al risultato negativo. Troppo raramente la squadra ha convinto del tutto, e sia per l'organico a disposizione che per le tante battute a vuoto delle altre pretendenti alla promozione si poteva e si doveva essere molto più in alto.
Facendo tutti i debiti scongiuri, speriamo che non dovremo ricordare questo 17 marzo del 2007 come una data storica.
Non quella delle cento gare del Presidente De Laurentiis, alla guida del Napoli, ma quella in cui la squadra partenopea ha perduto un treno che alla fine ci avrebbe condotto ad una fermata prestigiosa, in serie A.

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