"PAPA’ MI PORTI ALLO STADIO ? SI, MA NON C’E’ LINEA PER COMPRARE IL BIGLIETTO"

Risultato finale Napoli – Olympiakos 3 – 0, abbiamo voluto iniziare dal risultato finale per raccontarVi quello che è successo fuori lo stadio S. Paolo dalle 17,30.

Fuori al botteghino della curva B, dei quattro sportelli solo due funzionano, ci sono persone in fila per l'acquisto del tagliando, il tutto si svolge in maniera lenta, troppo lenta, la macchina infatti riesce a stampare solo ottanta biglietti all'ora, alle 18,30 non c'è più la linea, i biglietti non possono essere più emessi.

Tutte le persone che erano in fila per l'acquisto del tagliando rimangono al loro posto, pare che la linea dovrebbe ritornare, intanto la rabbia comincia a montare, perché molte delle persone in fila hanno amici o parenti, moglie e figli, che aspettano fuori per poter poi accedere allo stadio, davanti ai cancelli c'è gente che urla la loro rabbia, c'è chi ha fatto duecento chilometri per ritornare dalle ferie per vedersi la partita, chi ha i nipotini al seguito che non vivendo a Napoli aveva avuto la felice o infelice idea di farli accarezzare per una sera l'emozione del S. Paolo.

Voi mi direte, ma la stranezza dov'è ? sta nel fatto che ieri la stragrande maggioranza delle ricevitorie Lottomatica erano chiuse per ferie e non si è tenuto conto delle difficoltà a cui andava incontro la tifoseria, sono le 20,30, della linea telematica neanche l'ombra, la gente è sempre in attesa, la fila aumenta, la cosa che più colpisce é che ci sono tanti bambini, coloro che rappresentano la tifoseria del domani, in tanti piangono perché devono ritornare a casa senza vedere i loro beniamini, come fai a spiegare ad un bambino che c'è una pessima organizzazione, come fai a dire al bambino che quel "Signore" con capelli corti e pizzetto, in manica di camicia bianca con il pass al collo, urla "Ma mica il Napoli é mio", per lavarsi le mani di tutto quello che stava succedendo, intanto inizia la partita.

Nonostante tutto si cerca di entrare ancora, le forze dell'ordine usano l'arma del dialogo per placare gli animi, si cerca di mediare, l'operazione riesce al momento, segna Dzemaili, l'urlo dei diecimila presenti si sente benissimo all'esterno, intanto le linee latitano.

Siamo all'intervallo, ed ecco come d'incanto, come nelle favole, torna la linea, ma la beffa è dietro l'angolo, chi vuol fare il biglietto lo deve pagare per intero per assistere ai secondi 45', apriti cielo, le urla e gli insulti si sprecano, arrivano anche i carabinieri in assetto antisommossa, affiancano i poliziotti, che fino a quel momento avevano gestito egregiamente la situazione, c'è un ragazzo che chiama Radio Marte, la radio ufficiale del Napoli, protesta ad alta voce, intorno a Lui si forma un capannello di tifosi che ascoltano e lo incoraggiano a dire di più, anche se poco possono fare i colleghi, si cerca di mediare, ma la soluzione positiva difficilmente arriverà.

Intanto pochi hanno accettato la soluzione capestro di pagare il biglietto intero per mezzo incontro, i bambini vengono allontanati dai genitori per paura di rimanere coinvolti in qualche tafferuglio, si tengono a distanza, in molti si domandano, ma la Società dov'è ? C'è chi porta l'esempio di Pulvirenti, presidente del Catania Calcio, che prima di un Catania – Palermo, venuto a conoscenza che all'interno dello stadio c'èra ancora posto, fece aprire i cancelli per fare entrare chi era rimasto fuori senza biglietto, mentre qui, in uno stadio completamente vuoto, si vuole pagare per entrare e non lo si può fare, siamo alla fiera dell'assurdità.

 Nel frattempo il Napoli raddoppia e poi triplica con Hamsik e Gamberini, vanno tutti via arrabbiati e delusi, la tenerezza dei bambini, che ancora con le lacrime agli occhi, mano nella mano con il papà e la mamma, qualcuna in dolce attesa, pensava di vivere una serata diversa, non è andata cosi, un papà accarezza la testolina bionda e riccioluta del proprio figlio, lo consola, cerca di strappargli un sorriso, magari nella sua mente vorrebbe farlo vedere  a chi di dovere e chiedergli: "Ma si può far piangere un bambino che vuole pagare il biglietto per entrare?".

Qualche anno fa Povia cantava "Quando i bambini fanno oh, che meraviglia……", quelli del S. Paolo ieri sera piangevano di rabbia, ma il verso non era lo stesso.

Napoli, hai fatto la Champions lo scorso anno, ora Ti aspetta l'Europa League, vuoi darti un'immagine della grande società, giusto, ma non puoi non tenere conto di quelle piccole cose che danno la felicità ad un bambino che è il tifoso del domani, pensaci Napoli.

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