Qualche big resta (per ora), gli italiani scappano e gli stranieri svernano

higuainLe cavalcate di Lavezzi, la classe di Dzeko e Pastore con la maglia dell’Inter, le geometrie di Lucas Leiva, il dinamismo di Gonalons e Sandro, gli inserimenti vincenti di Fellaini e Kramer e la leadership di Mascherano con la maglia del Napoli, l’inesauribile Di Maria e  i gol di Falcao, Hernandez e Podolski con la maglia della Juventus, la mobilità di Jackson Martinez con la maglia del Milan. E poi Khedira, Lamela, Shaqiri, Demba Ba, Lukaku, Soldado, Nastasic, Fernando, Janmaat, Jovetic e Rabiot….la lista è lunghissima. Tanti sogni quest’estate, tante visioni, tanti nomi gettati lì per animare una sessione di calciomercato che vede come acquisto più costoso Juan Iturbe, passato dal Verona alla Roma per 22 milioni. Nulla da dire per un ragazzo che viene da una positiva stagione con la maglia degli scaligeri, ma che ancora non si può inquadrare come vero big.

Fortunatamente sono rimasti Cuadrado, Higuain, Pjanic, Vidal e Pogba, bravi i club italiani a trattenerli o leggerini i club stranieri nelle offerte. Almeno per ora.

Come conseguenza di un disastroso Mondiale, sono andati via Balotelli, Cerci e Immobile (ennesimo capocannoniere che vola all’estero), senza dimenticare il tradito Gilardino. E’ rimasto all’estero Borini, mentre Pellè dopo aver dettato legge in Eredivisie è approdato in Premier League. Tutti italiani (s)venduti o dimenticati, sintomo che il calcio nostrano ancora non ha appreso la lezione. E’ rimasto Lorenzo Insigne tra fischi e critiche, cercando da solo il riscatto e alla continua ricerca di felicità nella sua Napoli. Chissà quanto resisterà. L’ultimo colpo di scena è arrivato dal Milan con la cessione emblematica di Bryan Cristante al Benfica. Talentino classe ’95 cresciuto nel Milan e che dopo sole 3 presenze con la maglia rossonera (e un gol realizzato) ha deciso di accettare le avances del club portoghese, seguendo per certi versi la strada aperta da Marco Verratti. Meglio crescere all’estero che restare in Italia. Questo il messaggio arrivato. Triste, ma veritiero.

In bocca al lupo ai nuovi arrivati, per lo più stranieri (la lezione in Brasile non è proprio servita) e da parte nostra almeno ci auguriamo tanto spazio per i giovani italiani nella speranza che un nuovo Cristante voglia emergere e sfondare in Italia e non emigrare alla prima occasione, chiuso da un Essien che al Milan guadagna 6 milioni di euro, come i soldi della sua cessione.

Ma alla fine c’è ancora tanta strada da fare se colpi come Torres, Marquez, Vidic o Saviola vengono presentati come straordinari e non come elementi che dopo aver vinto tutto all’estero hanno scelto la nostra serie A per svernare. Come una MLS qualsiasi. Perché il nostro campionato ormai è luogo dedito per svernare, ricordiamocelo quando si giocherà in Europa.

fonte: MaiDireCalcio.com

di Claudio Cafarelli (Twitter:)

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