POKERISSIMO!
Una sgommata di Mannini e un graffio del Panteron hanno permesso al Napoli di venire a capo di una partita molto più complicata di quello che il due a zero finale potrebbe far intendere. Perchè la Samp, ben disegnata dal tecnico Mazzarri, ci ha provato in tutti i modi a rovinare la festa ai cinquantamila accorsi al San Paolo e ci sarebbe pure riuscita se non fosse stato per la svista dell'assistente di Rosetti e i clamorosi salvataggi sulla linea di Mannini e Blasi. Sgombriamo subito il campo chiarendo che la rete di Cassano andava convalidata ma va sottolineato, allo stesso tempo, il beneficio che ha tratto la Samp dalla mancata espulsione di Franceschini per il fallo su Lavezzi. Errore grave, ancor di più di un dubbio fuorigioco. Episodi che complessivamente possono capitare nell'arco di una partita che Rosetti ha arbitrato con assoluta imparzialità. Situazioni, infine, che vanno accettate con la massima serenità poichè figlie del caso e non di una direzione volutamente di parte.
Chiarimento dovuto dato che ci sembra già di sentire la vocina dei soliti grilli parlanti, che affollano le tribune televisive, pronte ad invocare la legge della compensazione dopo l'arbitraggio assurdo di Rocchi contro il Milan. Non è così. Il Napoli ha sofferto, è stato pure fortunato in alcune situazioni di gioco, ma è stato cinico, spietato come solo una grande squadra sa essere. Conscio delle difficoltà del match e bravo a ripiegare sornione nella propria metacampo, in attesa di tempi migliori. Quelli che puntulamente sono arrivati come testimoniano le reti di un ottimo Mannini e di uno Zalayeta determinante nel far rifiatare e ripartire un Napoli in apnea. Si perchè la grande virtù degli azzurri di attendere e colpire in velocità ha rischiato di trasformarsi nel più classico dei cavalli di Troia per i troppi metri e i palloni concessi al centrocampo blucerchiato. I primi venti e soffertissimi minuti della ripresa potevano essere evitati, o per lo meno attenutati, inserendo da subito Zalayeta, più adatto a quel lavoro di sacrificio che serviva alla squadra per riprendere le redini di un incontro che stava per scivolarle dalle mani. Cambio determinante che ha permesso al Napoli di sfruttare al meglio gli inserimenti dei suoi rapidi contropiedisti. Così è arrivato il due a zero che ha soffiato via i nuvoloni di una possibile rimonta sampdoriana e ha rispedito il Napoli ad un passo dalla vetta, in attesa di vedere che accadrà stasera tra Lecce e Milan.
Ma c'è stato dell'altro, quell'incontro nell'incontro tra il Pocho ed il Genietto di Bari su cui tanto si è ricamato nel corso della settimana. Partita vinta ai punti da Lavezzi che è stato determinante in entrambe le reti del Napoli ma pure avvantaggiato nell' avere dalla propria parte e non di fronte quel Fabiano Santacroce, capace di anticipare sistematicamente Cassano. Un progetto di campione destinato a diventare uno dei migliori difensori al mondo poichè in possesso di tutti i requisiti richiesti al difensore moderno. Deve solo limare un po' l'irruenza in alcuni intereventi che gli fanno prendere qualche cartellino di troppo ma è un peccato di gioventù che scomparirà nel processo di maturazione che sta compiendo. Si rafforza dunque la consapevolezza che la strada tracciata in estate, e percorsa in questi primi due mesi di campionato, è quella giusta. L'en plein di vittorie casalinghe e la continua ed esponenziale crescita dei giovani gioellini di casa ne sono la chiara dimostrazione. E poi c' è quella classifica sempre più importante, con numeri da capogiro, che va però guardata con la coda dell'occhio per non farsi incantare e prestare maggiore attenzione al lavoro del campo. E' tanto bella quanto provvisoria. Meglio fissarla con attenzione tra un po', quando tutti i valori del campionato saranno emersi e potrà dirci con maggiore precisione la reale dimensione di questo Napoli.