POCHO, IL VERO CAMPIONE NON PENSA ALLE “FESTE”
Santissime feste. O, per chi vuole farla banale, meglio la squalifica che giocare. Festività pasquali, e, quasi come fosse una routine, Ezequiel Lavezzi si busca l’ammonizione decisiva per saltare il match di campionato prima di una ricorrenza. Il match di sabato contro il Palermo può valere la Champions League e l’assenza del Pocho può risultare decisiva. E’ vero, come calciatore non si discute: è l’unico lì in area di rigore che crea scompiglio nelle difese avversarie. Dati statistici: Lavezzi è il giocatore che ha subìto più falli in serie A ed è sul podio per quanto riguarda gli assist effettuati. Però, come tutti quelli che fanno la differenza in mezzo al campo, ha limiti caratteriali. Nel match di domenica sera perso contro l’Udinese ha rischiato un lungo stop perché innervosito dagli avversari: prima Domizzi, poi Armero. Se fosse scattata la prova tv per un episodio dubbio, rischiava almeno tre giornate. Perché cosi isterico? Perché cosi fragile? Magari era alla ricerca del cartellino giallo per godersi i giorni di festa? E no, cosi non va Pocho. Il Napoli si sta giocando qualcosa di grande, erano più di vent’anni che non si assaporava questo clima di festa: non è assolutamente tollerabile un atteggiamento del genere. In un momento topico della stagione, perché fare ciò? Nella seconda stagione con la maglia azzurra, il primo episodio: 21 dicembre 2008, salta la trasferta di Torino persa per 1-0. Stagione successiva, 20 dicembre, scaglia il pallone contro Allegri in Cagliari-Napoli finita 3-3 e viene espulso. Gli azzurri vincono poi il 6 gennaio a Bergamo contro l’Atalanta per 0-2. Fino ad arrivare all’ammonizione della scorsa giornata. Cartellino giallo inutile perché preso per rissa. E’ proprio vero, quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. E non un uomo immaturo capriccioso. Ezequiel, forse non hai capito che il Napoli ha bisogno anche di te per arrivare in Champions. Mazzarri non preferisce i solisti, ma bada al gruppo. Però la sua assenza si farà sicuramente sentire. Gli azzurri in trasferta giocano alla grande, ma il punto di riferimento lì in attacco mancherà. Udine dovrà essere solo un incidente di percorso. A Palermo per consolidare il secondo posto. Ce ne vuole per diventare campioni, caro Ezequiel…