Del Piero: “Avrei ceduto il n°10 solo a Maradona e Platini”
“Un desiderio che non sono riuscito a realizzare? Giocare con Platini e Maradona, a loro avrei lasciato la 10″. E’ uno dei pochi rimpianti di Alessandro Del Piero, che domenica spegnerà 40 candeline: l’ex capitano della Juventus ripercorre la sua carriera in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport.
“Non soffro di nostalgie e dunque riesco a godermi il tempo che sto vivendo – confessa Del Piero, che attualmente sta giocando in India -. Ma ci sono momenti della vita in cui quando vai a dormire ti sembra che sia finita un’era, non una giornata. A me è successo quando è morto mio padre. E quando sono diventato padre io”.
L’ex capitano della Juventus non ha difficoltà a indicare i due gol più belli realizzati in carriera (“Quello contro la Fiorentina di esterno destro al volo e quello contro la Germania nella magica semifinale del Mondiale 2006”), mentre con i compagni “ho avuto un rapporto unico, in campo siamo come fratelli, è una delle cose di cui vado più orgoglioso”.
Capitolo allenatori. Del Piero ha una buona parola per tutti, da Lippi (“Siamo legati a ricordi incancellabili”) a Capello (“Due anni difficili ma vincenti”), da Ancelotti (“Profonda stima e gratitudine”) a Conte (“Non è da tutti vincere da compagni di squadra e allenatore, uno scudetto indimenticabile”). Parole al miele anche per Boniperti (“Una sorta di papà calcistico, continua fonte di ispirazione per me”), l’Avvocato Agnelli (“Io e Agnelli la amiamo e vogliamo il bene della Juve: questo è la cosa che conta”) e i tifosi bianconeri (“La più grande vittoria della mia carriera”).
“Se non fossi stato Del Piero mi sarebbe piaciuto essere Michael Jordan”, ha rivelato poi Alex, che poi ha rivendicato i suoi successi con la maglia della Juventus: “So quello che abbiamo vinto e come abbiamo vinto. Sudando e meritando tutto: dal primo all’ultimo punto, dalla prima all’ ultima coppa”. Per finire un pensiero al suo primo giorno da giocatore della Juventus: “Al momento dalla firma avevo quasi paura. Quella firma è stato l’inizio di tutto, ha cambiato la mia vita quel momento magico. Ho realizzato, di fatto, il mio grande sogno”
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