PIAZZA PULITA

PIAZZA PULITA src=

Probabilità o imprevisti. Il calciomercato, un po' come il monopoli. Si tratta, si vende, si acquista, ma si è anche costretti ad affrontare grane rimandate a data da destinarsi. Tra il Napoli e Zuniga il gioco della corda, per restare nel ludico, si è protratto troppo a lungo, tra offerte al ribasso e richieste esose. L'idillio è andato avanti tra mille dubbi, senza certezze sul futuro. Priorità al presente, al terreno di gioco, alle prestazioni offerte in campo, quasi sempre sopra la media nell'ultimo biennio. Punto fermo dell'undici azzurro, titolare indiscusso della corsia mancina, nonostante le riserve espresse sulle qualità del colombiano. I fischi delle prime apparizioni hanno lasciato presto il posto agli applausi convinti degli appassionati frequentatori del San Paolo. Ma intanto il contratto restava li, appeso a un filo, con la scadenza sempre più vicina. Bigon e De Laurentiis, come affermato pochi giorni fa dallo stesso Presidente, hanno provato a ricucire, proponendo all'ex calciatore del Siena un sostanzioso ritocco dell'ingaggio. Non è bastato. Troppo poco, troppo tardi, decisione probabilmente già maturata da diverso tempo. Il futuro è lontano dal Vesuvio, gli estimatori non mancano. Mazzarri farebbe follie per portarselo all'Inter, lo stesso Conte non ha mai fatto mistero di ammirare, e non poco, le sue qualità. Si tratta di scegliere, ma la decisione principale spetterà al sodalizio azzurro. Liberarlo ora, oppure lasciarlo partire a parametro zero al termine della prossima stagione agonistica? Da valutare i pro e i contro. La cessione consentirebbe alla società di incassare qualche milione di euro da investire sul mercato, magari alla ricerca di un nuovo terzino, più abile nella fase difensiva, però ancora da individuare. La permanenza, invece, consentirebbe a Benitez di puntare su una coppia colombiana (formata da Armero – Zuniga) già rodata e di sicuro affidamento. Ma un terzo elemento potrebbe incidere sulla scelta. Emerge, prepotentemente, il fattore ambientale. Durante la presentazione della rosa, avvenuta a Dimaro, Camilo ha salutato con freddezza la piazza festante e ha evitato ogni coinvolgimento durante il coro “chi non salta è juventino”. Un atteggiamento poco apprezzato, per usare un eufemismo, dai tifosi napoletani, presenti in gran numero. La spaccatura è destinata ad allargarsi e a lasciare strascichi. Il pubblico di Fuorigrotta, mai tenero in questi casi, potrebbe scrivere la parola fine su un matrimonio che sembra ormai destinato a concludersi. L'addio, ora come ora, potrebbe accontentare tutti

PIAZZA PULITA!

PIAZZA PULITA! src=

Gentilissimo Presidente De Laurentiis,

mi esimo dal cimentarmi nella cronaca di una partita pessima, e mi rivolgo direttamente a Lei.

Mi permetto di suggerirLe con mio sommo dispiacere che, nonostante lei abbia dimostrato più volte di essere persona capace e scaltra come poche, rischia di depauperare tutto ciò che è riuscito a costruire per il Napoli in questi anni, non senza sacrifici e investimenti ingenti. Non sono di certo colpe addebitabili alla Sua persona, ma purtroppo Lei, non ritenendosi competente in materia calcistica, ha deciso di delegare altri alla gestione di quell’immenso patrimonio che ha la fortuna di possedere.

Ebbene, a quanto mi risulta, le cose migliori le ha fatte vedere Lei, da Presidente, mentre gli altri nei vari ruoli hanno fallito o stanno fallendo miseramente, cosa che accadrà a breve se si continua di questo passo. I dati di fatto rendono meglio di qualsiasi parola: il pareggio di sabato contro il Bari è esattamente l’ottavo pareggio interno stagionale, che a conti fatti risultano essere ben 16 punti persi tra le mura amiche. E come ben sappiamo tutti, come hanno spesso sottolineato anche i grandi saggi del giornalismo sportivo, le vittorie casalinghe sono fondamentali in un campionato complicato come quello di serie B, indispensabili per la corsa alla promozione finale. Posso capire qualche piccolo passo falso, ma otto pareggi casalinghi sono davvero troppo.

Mi sembra in questi giorni di assistere ad un film già visto, qualche anno fa, quando il Napoli navigava in cattive acque e Lei sbottò richiamando tutti ai propri doveri. Anche in quel caso si rischiava di buttare via un campionato fino a quel punto brillante, messo però in seria discussione da prestazioni insufficienti e risultati insoddisfacenti. Ci fu una settimana di chiacchiere e la notizia fu ripresa da tutti i quotidiani sportivi, nonché dalle innumerevoli trasmissioni che popolano i palinsesti delle tv campane. Per far rientrare poi quella polemica, affermò che giocatori e tecnico avrebbero remato tutti in direzione del massimo risultato, cercando di motivare tutti a dovere, e il “cazziatone” sortì l’effetto sperato.

Ora, però, il tecnico che ci ha portato in B è in evidente confusione mentale. E’ senz’altro un abilissimo gestore delle risorse umane che ha a disposizione, ma continua a schierare formazioni poco adatte alla causa, con giocatori fuori ruolo e fuori forma, pertanto inutili. Con tutto il rispetto, il Bari schierava un insieme di ragazzini, e infatti i suoi limiti si sono visti col passare dei novanta minuti, eppure il Napoli è andato in netta difficoltà e non è riuscito ad opporre resistenza dopo il gol segnato da un imberbe 17enne con sole tre partite da professionista alle spalle. I suoi tifosi, che La adorano, non meritano di assistere ad un simile scempio. E’ comprensibile la riconoscenza che nutre e che anche noi nutriamo nei confronti di chi ci ha riportato almeno in B, ma adesso è giunto il momento di cambiare.

Gentile Presidente, è sempre stato apprezzato quando ha espresso la sua volontà, e proprio in quest’occasione nessuno potrà lamentarsi. Reja non La soddisfa? Non ne faccia un dramma, sono tanti i presidenti che esonerano o allontanano allenatori per motivi anche più futili. Lei non sarebbe né il primo né l’ultimo. Se Bucchi  e De Zerbi è stato un errore comprarli, non si dispiaccia. Altri suoi colleghi sbagliano da una vita. Lei è un neofita, un incidente di percorso può capitare, non è un problema, a tutto c’è rimedio. Sono le condizioni che si presentano che La fanno agire in questo senso. Ma ora, nel momento più delicato della stagione, c’è bisogno di una svolta. Chi non ha reso e chi non rende al meglio, allenatore compreso, è giusto che sia accantonato. Riprenda in mano la squadra, ci faccia questo favore! Abbiamo tutti un solo obiettivo, non importa i mezzi con cui bisogna raggiungerlo. Lei è più che capace di farsi ascoltare, faccia piazza pulita e dia finalmente una scossa a questa squadra, la scossa decisiva per l’allungo finale.

 

Translate »