“ PATO ? KAKA’ ? …NO !!! GRILLI !”
E’ arrivata, eccola la data, 22 marzo 2009, è la serata del debutto casalingo di Roberto Donadoni sulla panchina del Napoli, contro il Milan, la sua squadra, nella quale ha effettuato la militanza più lunga della sua carriera, contro Carlo Ancelotti, suo compagno di squadra nel Milan, amori contro, ma stasera non c’è spazio per i sentimenti.Sessantamila cuori azzurri, tutti uniti per la rinascita, tutti insieme per ritornare, tutti insieme per rivivere quella fantastica domenica di maggio dello scorso anno, quando con un perentorio 3 – 1 togliemmo al Milan i sogni europei, da due giorni non c’è più un tagliando, non si parla d’altro in città, si respira aria diversa da quella di qualche domenica fa, nessuno ha dubbi, si vince !!!
Sono le 17,30 e tanto per non cambiare, tangenziale bloccata, file ordinate ai varchi, bancarelle in gran spolvero di gadget di ogni tipo, e vista la crisi, per ogni tasca, notizia ormai nota, si vende solo la maglia di Ezequiel Lavezzi, tutto il resto passa in secondo piano, non hanno mercato, Pasquale, venditore ambulante da sempre dice: “Se il Presidente comprasse altri due Lavezzi, la domenica invece della bancarella dovremmo portare un tir e chissà se riusciremmo a soddisfare le richieste dei tifosi”, come dargli torto, in appena dieci minuti ha venduto quattro Lavezzi e un Hamsik, intanto l’afflusso è continuo e costante, gente di ogni età, sono ritornati tutti coloro che in un modo o nell’altro avevano deciso di contestare in modo civile alcune scelte della società, che se solo fossero state anticipate di qualche giornata ora saremmo qui a parlare di ben altre aspirazioni da parte della squadra azzurra, ma con filosofia diciamo meglio tardi che mai.
Si entra alle 19,15, il Milan è appena entrato in campo per saggiare il terreno di gioco, nessuno dei presenti , circa quarantamila, ha dimenticato l’arroganza di Gattuso, la presunzione di Ronaldinho su Hamsik, gli insulti rovesciati su Napoli ed i Napoletani, è allora giù fischi assordanti, poi l’ironia, quella napoletana, quella unica, uno striscione nei distinti recita: “Siam venuti fin qua per vedere il Milan…Kakà” e giù applausi, non come a Milano, dove figli di emigranti del sud “vomitavano” tutto il loro odio su un popolo e una città partendo dal Vesuvio per finire con l’immondizia, passando per il colera e l’andare a lavorare, dimenticando le loro origini, rinnegando i loro avi, restate pure dove siete, è un piacere sapere che non siete più di questi lidi, credetemi a Milano, il sottoscritto non ha sentito un solo tifoso rossonero parlare il lumbard, pugliese, calabrese, siciliano, molisano e purtroppo anche campano, ma noi gente vera del sud siamo orgogliosi di essere Napoletani dalla testa ai piedi, nel cuore, nell’animo, di stare vicini a questa squadra, questo è il messaggio dei sessantamila di stasera, andiamo a lottare con in testa un solo obiettivo, VINCERE !!!
La giacchetta nera designata per l’incontro è De Marco di Chiavari, arbitro dal rosso facile, il Napoli con Lui non ha certo un ruolino positivo, due pareggi e tre sconfitte, stasera proviamo ad arricchire il suo scoore, andiamo a prenderci questa vittoria.Entrano le squadre, l’onda azzurra, al grido di “Dai ragazzi non mollate” incita gli azzurri, è un Napoli concentrato, il volto dei ragazzi è carico di rabbia, concentrati al punto giusto, Mannini a sinistra, rientra dopo l’annullamento del Tas della squalifica, è un ira di Dio, il Napoli crea, il Milan risponde, è una bella partita, senza timore e senza esclusione di colpi, Blasi un guerriero vero, una difesa quasi impeccabile, al 36° gli azzurri passano in vantaggio, colpo di testa di Zalayeta e deviazione volante di Hamsik, rete inspiegabilmente annullata dal segnalinee, rete assolutamente regolare !!!!! possiamo dire senza ombra di dubbio che questo Napoli ha messo in difficoltà il Milan, il cambio di allenatore ha dato nuova linfa a questa squadra, anche se i tifosi non hanno dimenticato Reja, al quale hanno dedicato messaggi d’amore e di stima per il suo operato, due gli interventi di rilievo per gli estremi difensori, uno per parte, Navarro su Seedorf e Dida su Lavezzi, terminano i primi 45’ dove la gente si è divertita, applausi a scena aperta e fischi per i cinquecento figli di meridionali al seguito dei rossoneri che non hanno potuto fare altro che sfogarsi nel mandare in campo fumogeni, poi parlano di civiltà, poi giudicano, imparate dai Napoletani, avete tanto da imparare.
Inizia la ripresa, il Napoli ha la stessa intensità del primo tempo, corre a tutto campo, pressa, lotta, il San Paolo è una bolgia, Blasi e Mannini, sono i mattatori della serata, in ombra Lavezzi, apparso stanco e appannato, mai incisivo, il redivivo Hamsik a comandare il gioco del Napoli, se solo ci fosse stato Gargano al posto di Pazienza, sarebbe stata sicuramente un'altra storia, colossale la rete mancata da Zalayeta, messo davanti a Dida da un delizioso pallonetto di Marek Hamsik, un piattone tirato goffamente a lato con l’estremo difensore del Milan immobile, i rossoneri si difendono con una fitta rete di passaggi, una sorta di ragnatela con l’intento di portare Kakà, Ronaldinho e Pato davanti a Navarro, in realtà mai incisivi, mai concreti, in una parola inconsistenti, all’ottantesimo l’apoteosi, “sombrero” di Mannini a David Backham e lo stadio esplode in un boato al grido di Mannini – Mannini, niente male per un calciatore rientrato dopo un lungo stop forzato, ma non basta al Napoli per far sua l’intera posta in palio, sul finire la partita sembra sfuggire di mano all’arbitro De Marco, quasi nasce una rissa in campo tra Mannini e Beckham, Blasi interviene per difendere il compagno e si sa che l’indomito guerriero non lo manda a dire, lo stadio urla “Blasi – Blasi”, lo incita, lo sprona, è l’ultimo bagliore di una stupenda serata di calcio, entra Bogliacino al posto di uno spento Zalayeta, dopo due minuti di recupero, De Marco manda tutti negli spogliatoi, applausi per gli azzurri autori di una bella partita e fischi per Ancelotti & company, irritati nel finale per non riuscire ad avere la meglio sugli azzurri, Bravo Napoli, la strada imboccata è quella buona, ora ci sono due settimane per la prossima partita, Buon lavoro Napoli, a Voi figli del meridione dal cuore rossonero che state abbandonando le gradinate del San Paolo, ringraziate Grilli, che da stasera ha preso il posto di S. Ambrogio, il vostro santo protettore, solo così potevate uscire imbattuti, noi sappiamo benissimo di non far parte della cerchia di quelle squadre che godono dei favori arbitrali, ma se per goderne dobbiamo essere come Voi …. be allora preferiamo essere il Napoli, questo Napoli, con questo Pubblico, tutto Napoletano che non si vende e con non tradisce mai.