Ottimo allenamento ma occhio ai minimi dettagli

Campionato apparentemente insignificante, ma nel calcio si sa: ogni sorpresa è dietro l’angolo. Vincere sarebbe il miglior modo possibile per invertire un trend più che negativo contro le big della Serie A e prepararsi al meglio in vista del doppio confronto da brividi contro la corazzata Arsenal. Carlo Ancelotti ne è consapevole e pertanto all’Olimpico manda in campo la miglior formazione possibile. Le premesse non vengono tradite e il Napoli ottiene i tre punti che lasciano dormire sogni relativamente tranquilli. Da sottolineare però le condizioni disastrose dell’avversario, ridotto in mille macerie.
I partenopei evidenziano un approccio devastante, andando a tramortire immediatamente una squadra senza capo né coda. Passano soltanto due minuti e finalmente Simone Verdi fa intravedere le proprie potenzialità, scodellando deliziosamente per Milik che dopo aver agganciato la palla con un tacco volante fulmina letteralmente il povero Olsen. Gli uomini di Ancelotti dimostrano di essere nettamente superiori, al cospetto di una squadra in crisi e senza idee che non riesce ad effettuare due passaggi di seguito. Sarebbe legittima una goleada, tuttavia il Napoli incappa nel solito errore: trotterella in mezzo al campo anziché chiudere la contesa, sciupa una quantità industriale di potenziali contropiedi e soprattutto ha il demerito di non trovare la seconda rete in occasione della chance clamorosa non finalizzata da Simone Verdi, tutto solo davanti al portiere avversario. Senza la dovuta cattiveria contro una compagine che cammina sul terreno di gioco, e che non può far altro che sperare di avere un episodio favorevole. Detto fatto: nel finale della prima frazione di gioco i capitolini creano l’unico vero pericolo nell’arco quarantacinque minuti, Meret ferma irregolarmente Schick all’interno dell’area di rigore e dal penalty Perotti ristabilisce clamorosamente le distanze. C’è enorme rammarico per quanto (non) raccolto, ma la rabbia si tramuta nella giusta determinazione per affrontare la ripresa con il piglio ideale. Dopo pochi istanti gli azzurri fanno ancora male sulle fasce, stavolta sull’out di destra con la caparbietà di Callejon, leader silenzioso, che mette un pallone teso al centro che manda in tilt il goffo Olsen favorendo il tapin vincente di Mertens. Imparata la lezione, il Napoli stavolta colpisce al primo contropiede grazie alla giocata stratosferica di Fabiàn che vola sul versante sinistro per poi servire a rimorchio Verdi, il quale riesce a mettersi alle spalle il momento difficile e timbra il cartellino. La gara sembra essere definitivamente chiusa, ma Ranieri prova a rimediare dinanzi alla drammatica situazione inserendo Zaniolo nonostante i problemi dell’ultima ora. Il fantasista della Nazionale si mette in mostra con il proprio talento ma è mal servito dai propri compagni che girano a vuoto. Dopo la duplice occasione creata da Cristante e Nzonzi, con un Meret insicuro, i partenopei dilagano trovando la quarta rete con il giovane tedesco Younes. Il risultato è schiacciante e riflette le stagioni di Roma e Napoli. La compagine ancelottiana stravince ma deve fare attenzione ai minimi dettagli per il prosieguo di stagione che sarà indubbiamente decisivo e con il margine d’errore ridotto al minimo. Tra soli tre giorni il Napoli scenderà in campo al Castellani di Empoli, squadra insidiosa che ha messo in difficoltà la Juventus poche ore fa. Sarà necessario mantenere altissima la guardia per continuare ad inanellare una serie di vittoria prima delle due fatidiche date: 11 e 18 aprile. Ottimo allenamento, ma occhio ai dettagli!

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