ORA BASTA, IL NAPOLI E’ DA SCUDETTO!

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E’ ora finiamola con questa stupida scaramanzia da etichetta! Signore e signori il Napoli 2011-2012 lotterà per lo scudetto! Lo dico senza remore e paura di esagerare o di cadere nei facili entusiasmi dopo una vittoria, seppur prestigiosa. Questo deve essere il pensiero costante di squadra ed allenatore. E’ ora di gettare la maschera di fronte all’evidenza e dare il segnale che il tifoso napoletano non è quello dipinto dai facili stereotipi di costume nazional-popolare come colui che cammina sempre col corno rosso in tasca, ma è persona razionale che capisce di calcio e sa quando è il momento di esporsi nel momento in cui dati empirici come quelli pervenuti da Milano sabato sera danno chiari segnali di crescita di un progetto.Ed il progetto è arrivato ad un crocevia importante, perché questo potrebbe essere l’anno buono per tentare l’assalto a quel titolo nazionale che da troppi anni manca e che arrivato a Napoli solo in due occasioni a dispetto del prestigio storico culturale della città.Vincere lo scudetto oggi toglierebbe tante etichette cucite addosso al popolo napoletano, considerato troppo spesso incapace di fare serie imprenditoria nel calcio e anche solo di pensare ad un progetto vincente, e capace di vincere solo per estemporanee e fortunate congiunture astrali, come quella che portò il più grande giocatore di calcio della storia a calcare il prato verde del San Paolo.Eppure oggi, dopo solo 5 anni dall’ultima apparizione in serie C, il Napoli si trova ad avere questa tangibilissima ambizione che solo qualche anno fa costituiva invece un vago sogno appena dipinto e mai pronunciato.Non è il Napoli del genio Maradona che ci fa vincere, ma il Napoli di una squadra che ha saputo imparare ad essere tale sul campo, nelle vittorie ma soprattutto nelle sconfitte, che si è amalgamata e corroborata creando quell’unità di intenti tra società, pubblico e squadra.Ormai siamo tutti un po’ maturi per valutare con la giusta obiettività.Perché il Napoli i campioni li ha creati in casa, con oculatezza e lungimiranza, ed è giusto che ora questi campioni comincino a riempire la loro bacheca di trofei importanti. Occorre,a dispetto della sterile scaramanzia, pronunciare uno per uno la parola scudetto, il vero obiettivo non dichiarato di squadra e tecnico, a dispetto di una società che si cela dietro l’interesse della Champions per comprensive e ragionevoli ragioni di marketing.Dico questo non per spavalderia ma perché è giusto pensare in grande anche restando con i piedi per terra. Solo se il pensiero del titolo ci accompagnerà nei prossimi mesi la squadra avrà le giuste ed opportune motivazioni.Se i giocatori della Juventus si sono già esaltati dopo l’unica buona prestazione in quattro anni dal ritorno in A, per quale motivo non dovrebbe il Napoli considerare alla sua portata una vittoria in campionato?Quest’anno più che in altri dipenderà tutto dalla squadra e dal mister che non dovrà commettere più errori come quelli visti a Verona che avevano lasciato uno strascico di pessimismo e perplessità. Ma quello è stato un errore benefico sia per il momento in cui arrivato che per le modalità e da cui la squadra ha tratto la giusta lezione.E allora andiamo avanti così, affrontando la prossime gare con la giusta verve agonistica e con l’orgoglio tipico da squadra di blasone. E giungono a pennello i prossimi impegni con compagini di medio-alta classifica che saranno fondamentali a testare quale stato di crescita mentale oltre che tecnico-tattica ha saputo raggiungere la squadra, visto che da oggi in poi la differenza in campo la faranno solo le ambizioni del collettivo e la voglia di vincere dei singoli.Con il Parma al San Paolo sarà una gara difficile proprio sotto questo profilo. Una squadra che ha sempre dato filo da torcere ai partenopei e che ha l’intelaiatura giusta per mettere in difficoltà l’undici di Mazzarri.Ma lo scudetto, prima di cucirlo sulle maglie, va cucito nelle teste e nei cuori dei giocatori, per vedere finalmente un Napoli sempre pronto e motivato e soprattutto capace di imporre il proprio gioco contro ogni avversario.Sulle ali dell’entusiasmo, che solo le vittorie e le ambizioni sanno infondere, non c’è sforzo e fatica che abbia ragione di esistere.Dopo il risotto alla milanese non bisogna essere sazi, il Napoli deve dimostrare la voglia di abbuffarsi in questo appetitoso banchetto chiamato campionato.

ORA BASTA, IL NAPOLI E’ DA SCUDETTO!

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E’ ora finiamola con questa stupida scaramanzia da etichetta! Signore e signori il Napoli 2011-2012 lotterà per lo scudetto! Lo dico senza remore e paura di esagerare o di cadere nei facili entusiasmi dopo una vittoria, seppur prestigiosa. Questo deve essere il pensiero costante di squadra ed allenatore. E’ ora di gettare la maschera di fronte all’evidenza e dare il segnale che il tifoso napoletano non è quello dipinto dai facili stereotipi di costume nazional-popolare come colui che cammina sempre col corno rosso in tasca, ma è persona razionale che capisce di calcio e sa quando è il momento di esporsi nel momento in cui dati empirici come quelli pervenuti da Milano sabato sera danno chiari segnali di crescita di un progetto.Ed il progetto è arrivato ad un crocevia importante, perché questo potrebbe essere l’anno buono per tentare l’assalto a quel titolo nazionale che da troppi anni manca e che arrivato a Napoli solo in due occasioni a dispetto del prestigio storico culturale della città.Vincere lo scudetto oggi toglierebbe tante etichette cucite addosso al popolo napoletano, considerato troppo spesso incapace di fare serie imprenditoria nel calcio e anche solo di pensare ad un progetto vincente, e capace di vincere solo per estemporanee e fortunate congiunture astrali, come quella che portò il più grande giocatore di calcio della storia a calcare il prato verde del San Paolo.Eppure oggi, dopo solo 5 anni dall’ultima apparizione in serie C, il Napoli si trova ad avere questa tangibilissima ambizione che solo qualche anno fa costituiva invece un vago sogno appena dipinto e mai pronunciato.Non è il Napoli del genio Maradona che ci fa vincere, ma il Napoli di una squadra che ha saputo imparare ad essere tale sul campo, nelle vittorie ma soprattutto nelle sconfitte, che si è amalgamata e corroborata creando quell’unità di intenti tra società, pubblico e squadra.Ormai siamo tutti un po’ maturi per valutare con la giusta obiettività.Perché il Napoli i campioni li ha creati in casa, con oculatezza e lungimiranza, ed è giusto che ora questi campioni comincino a riempire la loro bacheca di trofei importanti. Occorre,a dispetto della sterile scaramanzia, pronunciare uno per uno la parola scudetto, il vero obiettivo non dichiarato di squadra e tecnico, a dispetto di una società che si cela dietro l’interesse della Champions per comprensive e ragionevoli ragioni di marketing.Dico questo non per spavalderia ma perché è giusto pensare in grande anche restando con i piedi per terra. Solo se il pensiero del titolo ci accompagnerà nei prossimi mesi la squadra avrà le giuste ed opportune motivazioni.Se i giocatori della Juventus si sono già esaltati dopo l’unica buona prestazione in quattro anni dal ritorno in A, per quale motivo non dovrebbe il Napoli considerare alla sua portata una vittoria in campionato?Quest’anno più che in altri dipenderà tutto dalla squadra e dal mister che non dovrà commettere più errori come quelli visti a Verona che avevano lasciato uno strascico di pessimismo e perplessità. Ma quello è stato un errore benefico sia per il momento in cui arrivato che per le modalità e da cui la squadra ha tratto la giusta lezione.E allora andiamo avanti così, affrontando la prossime gare con la giusta verve agonistica e con l’orgoglio tipico da squadra di blasone. E giungono a pennello i prossimi impegni con compagini di medio-alta classifica che saranno fondamentali a testare quale stato di crescita mentale oltre che tecnico-tattica ha saputo raggiungere la squadra, visto che da oggi in poi la differenza in campo la faranno solo le ambizioni del collettivo e la voglia di vincere dei singoli.Con il Parma al San Paolo sarà una gara difficile proprio sotto questo profilo. Una squadra che ha sempre dato filo da torcere ai partenopei e che ha l’intelaiatura giusta per mettere in difficoltà l’undici di Mazzarri.Ma lo scudetto, prima di cucirlo sulle maglie, va cucito nelle teste e nei cuori dei giocatori, per vedere finalmente un Napoli sempre pronto e motivato e soprattutto capace di imporre il proprio gioco contro ogni avversario.

Sulle ali dell’entusiasmo, che solo le vittorie e le ambizioni sanno infondere, non c’è sforzo e fatica che abbia ragione di esistere.Dopo il risotto alla milanese non bisogna essere sazi, il Napoli deve dimostrare la voglia di abbuffarsi in questo appetitoso banchetto chiamato campionato.

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