OPERAZIONE SIMPATIA
“E’ il mio corpo che cambia” cantava Piero Pelù e forse Aurelio De Laurentiis ne ha preso spunto. Il suo Napoli cambia, radicalmente, senza fretta, tra scelte condivisibili o meno. Addio a Pierpaolo Marino che, nonostante tutto, ha scritto il proprio nome nella storia del club dal primo ritiro di Paestum senza neanche i palloni, la delusione di Avellino, la doppia promozione, l’assaggio d’Europa, il collasso totale di un castello di sabbia costruito tra preziosismi illusori e spumeggiante presunzione. La nuova prima figura societaria è il rispolvero del presidente stesso, più deciso e attivo negli affari societari; la seconda è un tecnico dal pugno duro di chi sa quello che vuole; il terzo riguarda una figura tutta nuova in questa società: Riccardo Bigon, il direttore sportivo. Mancano altri tasselli come un direttore generale e la rete tecnica di osservatori e staff vario, ma per quello c’è tempo; intanto, il Napoli, mette a punto una nuova missione: ricucire lo strappo con addetti ai lavori e tifoseria.Già, perché un silenzio stampa di tre anni ha allontanato gran parte della tifoseria (nessuno conosce la voce di Gargano ad esempio) e indispettito i media, e De Laurentiis, uomo di cinema e comunicazione, comincia la sua attività tessitoria mettendo spesso faccia e voce a disposizione di giornali, radio e tv. Inoltre, si rivedono i protagonisti in post partita e conferenza stampa; forse la mancanza di personalità è dettata anche dalla mancanza di confronti “face to face”. Operazione simpatia, altro passo, puntando l’Europa, altro step.