O troppo contro alcuni, oppure poco o nulla contro altri

6-0 al Genoa, 4-0 alla Roma, 4-1 all’Atalanta, 4-1 al Cagliari, 6-0 alla Fiorentina. Poi però 1-3 col Milan, 1-1 col Torino, 0-1 con l’Inter, 1-2 con lo Spezia, 2-1 (solo) al 90′ con l’Udinese. Il Napoli ha sotterrato di gol e di tiri in porta alcune squadre (tanto da risultare uno dei primi nel concludere di più verso i portieri avversari in Europa) mentre ha fatto fatica con altre (anche se con lo Spezia ha concluso per più di venti volte verso il portiere Provedel). È difficile dare una spiegazione plausibile a questa discontinuità di rendimento che ha costretto gli uomini di Gattuso a perdere punti che oggi li avrebbero portati a ridosso del primo posto in classifica, se non proprio al primo posto. Nonostante le 5 sconfitte in campionato (nelle prime sette in classifica il Napoli è la squadra che ha perso di più), il Napoli è comunque terzo grazie alle 11 vittorie e all’unico pareggio (conseguito col Torino, terz’ultimo in graduatoria).

Non è una scusante valida l’assenza da due mesi di Osinhen e quella da dicembre di Mertens, perché anche in loro assenza, il Napoli ha comunque tirato moltissimo in porta e segnato tanto in alcune gare. Piuttosto molto è dipeso dagli errori sotto porta, oltre all’atteggiamento ostruzionistico di alcune squadre avversarie che si chiudono a testuggine quando affrontano la formazione di Gattuso, consce delle difficoltà offensive di quest’ultima quando non le si lasciano spazi.

Petagna si sta mostrando un grimaldello che si insinua nel cuore delle difese avversarie, anche se magari non è il terminale d’attacco che fa molti gol. Ma neanche Osimhen lo è. Mertens lo è stato ed oggi lo è molto meno. Dunque nel Napoli parte la cooperativa del gol, che in questo momento vede i suoi massimi esponenti in Insigne e Lozano (quest’ultimo è anche una macchina da cartellini gialli per gli avversari).

Certamente il Napoli non è un congegno che regala gioco ben studiato negli allenamenti, ma più che altro si affida ai personalismi dei singoli. Se genti come Zielinski, Insigne, Lozano e Mertens sono in giornata di grazia, povere difese avversarie, altrimenti non si segna nemmeno giocando per 5 ore.

C’è chi ritiene ancora da scudetto il Napoli. Certo, in una stagione in cui non ci sarà (forse) la Juve come lepre del campionato, sarebbe un peccato non provarci. Ma l’obiettivo del club è sempre la qualificazione alla Champions. E questa squadra è ritenuta, dalla proprietà del club, attrezzata in questo senso, al punto che a gennaio non farà nulla sul mercato. Questo è però, ormai, a prescindere, un déjà-vu.

Intanto il primo obiettivo stagionale è svanito. La Supercoppa è della Juventus (2-0 il finale). Due miracoli di Szczesny e un rigore sbagliato per gli azzurri: ecco il Napoli in versione “nulla” contro i bianconeri. Neanche un gol segnato contro una difesa juventina non irresistibile. Ora torna il campionato. Per il Napoli la zona Champions è il vero obiettivo del club. Lo ha detto Giuntoli a chiare lettere, dimenticando che c’è sempre pure la Coppa Italia e l’Europa League.

EZIO PERRELLA

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