“NON GRIDO, INSEGNO”. QUESTIONE DI STILE..E DI VITTORIE

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Elegante, divertente, schietto. In poltrona come in panchina, è un Rafa Benitez “di qualità” (espressione a lui tanto cara) quello che siede negli studi di Piuenne come ospite d’onore della 14esima puntata di “In casa Napoli”; un po’ di humor, impeccabile nelle sue risposte, e nessun segno di incertezza su qualche domanda (volutamente) scomoda e pressante. Rivoluzione non solo in campo, ma anche nell’ambito comunicativo, e la simpatica, ma significativa spilla mostrata ad inizio trasmissione, ideata dal direttore di Pianetanapoli.it Luigi Giordano e consegnata allo stesso Benitez, rilancia uno slogan che vuole essere un atto di stima e di fiducia verso il tecnico più vincente che abbia mai allenato il Napoli : In Rafa We Trust.

Moduli, posizioni, tattiche. Rafa Benitez ribadisce la sua filosofia :“Quando giocavo a calcio giocavo come libero e come centrale di centrocampo, nel corso del tempo tanto è cambiato, ruoli, tattiche e moduli. Quello che dico sempre è che la cosa più importante è capire il calcio. Quando mi chiedono se è possibile passare al 4-3-3 rispondo sempre : si. Ovviamente è possibile e in certe situazioni possiamo farlo, ma Il modulo non fa la differenza, il nostro 4-2-3-1 per esempio si trasforma spesso in 4-4-2, la chiave non è la disposizione sulla carta, ma come i calciatori la interpretano.

Sul suo atteggiamento (apparentemente) pacato, e sui fiumi di critiche per “non riuscire a caricare la squadra”, il tecnico spagnolo risponde così  :Quando si va a scuola si preferisce avere un maestro che insegna, piuttosto di un maestro che sgrida. Sento parlare di carica agonistica e di punti persi per una qualche mancanza di questo genere. Abbiamo perso tanti punti, come a Bologna, come a Livorno, e in tante altre situazioni, perché questa squadra deve acquisire ancora una maturità tale da consentirci di gestire la palla in maniera tranquilla e sicura. Inoltre, ricordo la prima mezz’ora contro il Milan, la semifinale con la Roma, la partita con la Juventus al San Paolo, i match contro Dortmund e Arsenal, in cui la squadra ha dimostrato qualità ma soprattutto tanta intensità.”

Hamsik, tema che scotta (per qualcuno). Benitez non si scompone e motiva le sue scelte :  Marek è un giocatore fondamentale per noi, ma in ogni partita bisogna fare delle scelte. Credo che i tre che hanno giocato dietro la punta a Milano abbiano fatto molto bene, ho scelto loro perché ho pensato che con Cambiasso a metacampo un calciatore piccolo e rapido potesse creare delle difficoltà all’Inter. Detto questo, Hamsik è un giocatore intelligente e di qualità,ed ha sempre libertà di muoversi a piacimento in campo. Negli anni scorsi giocava più dietro e segnava molto? Giocava con calciatori come Lavezzi e Cavani, è totalmente diverso. Io credo che lui possa giocare anche a centrocampo, ma ha le qualità per fare bene dietro la punta. Se sono convinto della scelta fatta contro l’Inter? Sono convinto perché l’ho fatta prima, anche se poi Mertens non ha giocato al livello che noi tutti conosciamo.”

Ultimo passaggio sul match di San Siro e importante sottolineatura sulla condizione fisica della squadra : All’inizio abbiamo perso due-tre palloni in fase di ripartenza e loro ripartivano a loro volta. Nel secondo tempo l’Inter ha avuto l’occasione con Palacio, noi abbiamo creato tre-quattro occasioni importanti, ma al di là di questo credo che nella ripresa abbiamo controllato benissimo la palla, facendola girare con qualità. Inoltre l’Inter, che non ha giocato le coppe durante l’anno, ha perso due giocatori per crampi, mentre il Napoli ha dimostrato di correre e di farlo bene, nonostante tutto ciò che si diceva ad inizio stagione sulla preparazione fisica.

Quando gli si chiede di mercato, Benitez lascia poco spazio all’immaginazione :“Stiamo lavorando per trovare due-tre calciatori con caratteristiche diverse da quelli che abbiamo. Per fare un esempio, quando c’è Duvan al posto di Gonzalo ovviamente bisogna cambiare il modo di giocare la palla, in tante partite l’ho visto fare bene, ma chiaramente c’è qualcosa da fare per equilibrare questa rosa. Il nostro vantaggio ora è che i giocatori che abbiamo conoscono l’ambiente, e soprattutto sono giocatori di grande qualità. Su questa base vogliamo prendere calciatori come Mertens, Callejon, Ghoulam, Jorginho, da affiancare a qualche profilo di altissimo livello. Mascherano? Javier è un professionista che deve essere concentrato con il Barcellona che ha ancora degli obiettivi, lasciamolo tranquillo.”

La finale di Coppa Italia contro la Fiorentina si avvicina, il tecnico spagnolo la analizza in questo modo : Gonzalo? Higuain ha iniziato il lavoro di fisioterapia, le cose vanno meglio. Io sono ottimista in vista della finale, ma per ogni calciatore i tempi di recupero possono variare . L’errore che possiamo fare è pensare di essere favoriti perché siamo il Napoli. Loro sono una squadra che palleggia benissimo e hanno tanto entusiasmo, perché tutto quello che verrà sarà qualcosa di positivo. Mertens in campo? Non so ancora chi schiererò sulla linea dei trequartisti, Lorenzo ha fatto una grandissima stagione, così come Callejon, conosciamo la forza di Marek, e Pandev è un giocatore di grande esperienza e qualità. Maggio difficilmente sarà in campo, è un mese e mezzo che non si allena e nonostante sia a posto ora fisicamente non ha la condizione per poter giocare una partita di questo tipo, mentre Zuniga si sta allenando con la squadra da un po’ di tempo ma ovviamente ci sono calciatori che giocano con continuità da mesi in quel ruolo. Quello che so è che sarà una partita difficilissima, e nonostante le assenze che loro potranno avere, soprattutto in attacco, hanno tanti giocatori di qualità che possono metterci in difficoltà. Cosa cambia vincere o non vincere la coppa? Cambia tantissimo per la piazza, ma per noi cambia poco perché sappiamo ciò che è stato fatto e ciò che dobbiamo fare a prescindere dai risultati. “

Benitez si sofferma poi sul suo rapporto con il presidente De Laurentiis e sulla filosofia della società per il futuro prossimo :“De Laurentiis è un fenomeno. Mi ha chiamato Bigon e quando ho attaccato il presidente era già a Londra. E’ stata una trattativa molto rapida, ci siamo incontrati e lui mi ha da subito convinto del progetto e delle sue intenzioni di far crescere sempre di più questa squadra. Tifosi scettici verso il presidente? Devono ricordarsi dove era il Napoli prima e dove si trova adesso. La cosa più difficile è fare il prossimo passo, siamo ad un livello alto e vogliamo restarci avendo la possibilità di salire su un gradino superiore. ”

Nel corso della trasmissione Rafa Benitez e tutto lo studio hanno ricordato Tito Vilanova e Vujadin Boskov, venuti a mancare in questi giorni.


 


 


 


 


 


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