NAPOLI : TUTTO QUELLO CHE NON VA

NAPOLI : TUTTO QUELLO CHE NON VA src=

Se i punti persi malamente al San Paolo contro le “piccole”  Sassuolo , Parma ed Udinese  suonavano come un sinistro campanello di allarme  e se le scialbe prestazioni in casa di Cagliari e Bologna sottolineavano l’incapacità tecnica e mentale degli uomini di Benitez di poter sovrastare qualsiasi avversario ,  lo sparagnino ed ordinato Chievo Verona di Eugenio Corini ha evidenziato ancora una volta tutti i limiti della squadra di Benitez , la quale , di fronte il pubblico amico , ha mandato in scena con ogni probabilità l’esibizione più pietosa dell’anno. Non ci soffermeremo sulla gara : sarebbe per i lettori un inutile strazio e per chi scrive un doversi settimanalmente ripetere sulle presunte “qualità “ dei soliti noti elementi ( leggasi su tutti Maggio ed Inler , ma ieri anche Reveillere e Dzemaili) che tanti , troppi punti stanno facendo perdere alla causa azzurra.

Quello che ci preme sottolineare è , al contrario , evidenziare tutte le carenze che una società , avente l’intento di collocarsi tra le prime compagini di Italia e d’Europa , non può permettersi di avere. Carenze gravi che però ,  ad oggi , sono inevitabilmente sotto gli occhi tutti. E poco importa se qualcuno storcerà il naso . Il Napoli è una passione anche per noi editorialisti e le passioni , si sa , vanno tutelate. Quindi , andiamo con ordine :

DE LAURENTIIS : Il grande latitante. L’assente giustificato. Il primo colpevole. Chiamatelo come volete. Alzi la mano chi ricordi l’ultima intervista seria ed esaustiva di Aurelio. Totalmente preso da ciò che è il suo habitat naturale ( il cinema) , si contano con il lumicino finanche le presenze al San Paolo. I suoi interventi si limitano a qualche status sul social network di turno , come quello sui 50 milioni di euro da investire a Gennaio , sbandierato in modo sciagurato , utile soltanto ad illudere una tifoseria e a far alzare vertiginosamente il prezzo di tutti i calciatori degli altri club. Gonalons in primis , Capoue a seguire. Risultato? Ad una settimana dalla chiusura del mercato di riparazione , il Napoli ha acquistato solo il pur valido Jorgihno dal Verona per 8 milioni di euro , dopo una serie infinita di “ no grazie!” , ricevuti da mezzo mondo calcistico europeo per i top players tanto invocati da Benitez , costretto  nel frattempo a “ friggere il pesce con l’acqua” ed anche i più assidui sostenitori dell’imprenditore romano stanno perdendo la pazienza.  In poche parole : De Laurentiis deve comunicare al popolo napoletano cosa vuole fare da grande. Nessuno gli ha chiesto lo scudetto. Ma se si sbandierano gli obiettivi ai quattro venti , allora ha l’obbligo assoluto di cercare di soddisfare quelle promesse.

BIGON : al contrario del Presidente , lui fisicamente c’è. Ma è come se non ci fosse. Accompagnato dalla sua immancabile flemma , appare dormiente in tutte le trattative di mercato. Portare un calciatore a Napoli è un parto lungo e dolorosissimo. Non si sa quanto sue siano davvero le colpe ma non dà affatto l’impressione di poter essere quella figura carismatica capace di fare da collante tra squadra e società. Non è un Pradè , non un Sabatini. Non si contano la quantità infinita di “ bidoni” portati a Napoli dal figlio d’arte e dal suo staff. Forse è il caso di ringraziarlo per il lavoro svolto e passare la mano.

ROSA INCOMPLETA : eccoci arrivati al capolinea. Il tallone d’Achille che accompagna il Napoli da anni. Il centesimo per arrivare all’euro. Il Napoli non ha una rosa tale per poter competere ad alti livelli su tre competizioni. Se la Champions ha buttato fumo negli occhi ( probabilmente per l’orgoglio cacciato dalla squadra nel giocare una competizione talmente prestigiosa e grazie all’assoluta esperienza di Benitez) , il campionato ha al contrario palesato una carenza assoluta di uomini di spessore a livello tecnico-tattico e di mentalità . Basti guardare le rose di Juventus e Roma : squadre solide , complete in tutti i reparti , composte da giocatori forti anche mentalmente , capaci di schiacciare l’avversario di turno ad ogni incontro. La classifica parla chiaro. Il Napoli si porta invece dietro giocatori  “ibridi” , graziati dalle precedenti annate targate Walter Mazzarri , che, inseriti nel contesto di gioco moderno di Rafa Benitez , fanno figure a dir poco barbine : Maggio , Fernandez , Britos , Reveillere , Inler ( o Mr.18 milioni di euro , come preferite) , Dzemaili : tutta gente strapagata e  che probabilmente a Roma e Torino a stento giocherebbe in Coppa Italia. Senza parlare dei ricambi : Albiol ed Higuain sono costretti agli straordinari perché dietro di loro esiste il vuoto cosmico.  Sugli esterni , dopo gli infortuni di Mesto e Zuniga , ci si è permessi il lusso di tenere fuori squadra il seppur mediocre Armero senza rimpiazzarlo , affidandosi al 34enne Reveillere ( senza squadra fino a due mesi fa).  Senza parlare dell’assoluta mancanza di responsabilità che fa capo a molti giocatori , escluso il pacchetto spagnolo-olandese voluto da Benitez : gente come Insigne ma soprattutto Hamsik non possono essere i leader di un club che da anni li sta aspettando per spiccare il volo definitivo. Quel volo che , dopo Chievo , sembra ormai sospeso. Almeno per quest’anno. Aspettando quel segnale forte da una dirigenza che , di fatto , oggi non esiste. O sa nascondersi molto bene.

 

Translate »