NAPOLI – MILAN : IL SILENZIO DEI “NOSTALGICI”.
Parliamoci chiaro. Che il Napoli avesse dato importanti segnali di ripresa , dopo lo scivolone di Bergamo , era apparso oltremodo chiaro dopo i primi minuti di Roma-Napoli di Coppa Italia. Di quella partita è rimasto l’amaro in bocca alla tifoseria partenopea, sia alla luce della prestazione fornita dagli azzurri nei novanta minuti , sia degli episodi sfortunati che hanno visto i giallorossi portare a casa una seppur striminzita vittoria. Il tondo successo di sabato sera contro il Milan restituisce invece alla serie A quella squadra che , a suon di gioco , corsa e giocate sopraffine dei singoli , aveva stupito pubblica e critica nella prima parte di questo campionato , mettendo a tacere le “ chiacchiere da bar” che fin troppi professionisti del mestiere avevano alimentato in questi mesi , al sol fine di andare a ledere la serenità di uno spogliatoio unito e compatto , oltre alla serietà ed alla professionalità di un allenatore come Rafa Benitez , spesso fin troppo paziente con i suoi ben celati detrattori. Non mi soffermerò sulla gara : i colleghi di PianetaNapoli hanno egregiamente evidenziato , molto meglio di quanto potesse mai fare il sottoscritto , la qualità della prestazione azzurra contro i diavoli rossoneri , sottolineando l’impatto devastante sul match dei soliti noti (Higuain , Meertens , Callejon) , il preziosissimo contributo dei nuovi acquisti ( Ghoulam e Jorgihno) ed alla ritrovata vena della vecchia guardia (Behrami , Inler , Hamsik). Ciò che , al contrario , preme evidenziare è la costante abitudine di buona parte della carta stampata ad erigersi anzitempo , e spesso senza cognizione di causa alcuna , ad indiscussi professori del calcio giocato , ad intoccabili “guru” del rettangolo verde di gioco , spingendosi in critiche ovviamente distruttive , sin troppo spesso prive di alcuna logica ma , in particolar modo , aventi ad oggetto persone ben delineate. Destinatario delle invettive , neanche a dirlo , Rafa Benitez . Negli ultimi mesi il tecnico spagnolo è stato l’infausto protagonista dell’attacco incrociato del fuoco delle più “illustri” penne della carta stampata locale e nazionale , passando da condottiero vincente a capro espiatorio in appena un mese. Si è sentito di tutto nei salotti buoni del giornalismo sportivo italiano : c’è stato chi ha evidenziato come il Napoli degli anni passati fosse una squadra maggiormente solida e competitiva , probabilmente rimpiangendo il “calcio spumeggiante” , caratterizzato da ripartenze e “palla a Cavani” , messo su da quel tecnico , ricordato soprattutto per i tocchettini sull’orologio per ricordare all’arbitro di recuperare il tempo perduto. C’è chi , nei salotti televisivi nazionali , ha dapprima trattato Benitez con i guanti bianchi , salvo poi in sua assenza accusarlo di aver depauperato il valore di calciatori quali Hamsik ed Insigne , definendolo inadatto al panorama calcistico italiano ( ma , perdonateci , non eravamo un campionato mediocre ed ormai allo sbando? Non siamo quelli che non disputano una finale di Champions League dai tempi di Mourihno?) . Ed infine la ciliegina sulla torta. Nel post Atalanta-Napoli c’è chi ha sostenuto la tesi della sicura esistenza di forti dissidi tra Benitez e De Laurentiis , auspicando un scontato divorzio tra i due al termine del campionato. Bellissimi aneddoti , gemme di rinomato giornalismo. Peccato che la maggior parte di queste “perle” provengano da persone , le cui misteriose fonti , almeno in sede di calciomercato , non ne hanno mai imbroccata una. Quindi , ci sarà concesso almeno il beneficio del dubbio circa la loro veridicità. Per fortuna , a mettere ( almeno per il momento) la parola “fine” a simili invettive ci ha pensato il tempo ed il calcio giocato. Ed ecco che , come naturale che sia , il Napoli vero di Benitez ritorna alla ribalta : una squadra dalla mentalità talmente vincente che non ha paura di attaccare con sei-sette uomini contro compagini del calibro del Milan o in casa della corazzata Roma. Una compagine che , pian piano , grazie anche ai nuovi innesti , sta acquisendo quella mentalità da squadra europea , abbandonando la sparagnina e provinciale idea di calcio giocato che le apparteneva appena otto mesi fa. Una squadra che avrà indubbiamente ancora le sue lacune tecnico-tattiche ( forse qualche “nostalgico” dovrebbe ricordare a sé stesso che il primo anno di Benitez è comunque di gran lunga già superiore nei numeri a tutti quelli della precedente gestione tecnica , ma fa lo stesso) ma che finalmente diverte il pubblico e che , crescendo gradualmente in mentalità e condizione atletica , riuscirà anche a colmare l’approccio a quelle gare , apparentemente abbordabili ma che quest’anno sono costate tanti punti. Ma il Napoli visto contro i rossoneri ha soprattutto messo momentaneamente a tacere tutti i sopracitati “ professori”. Tutti o quasi. E già , perché qualcuno , evidentemente risentito dal fatto che gli azzurri abbiano fatto ballare il “tiki taka” alla squadra di Seedorf e dimenticando che gli avversari avessero comunque nomi del calibro di Balotelli, Robihno Taraabt , Kakà , Pazzini ed Essien , non ha avuto di meglio da fare che sottolineare oggi le ancor fin troppo evidenti lacune della squadra di Benitez , colpevole “ di aver concesso al Milan addirittura 3-4 palle goal”!! Ovvero le stesse occasioni da rete che il Napoli , sotto una direzione tecnica differente , aveva creato lo scorso anno contro il Milan di Allegri, portando a casa appena uno striminzito 2-2. Fortunatamente , anche in periodi poco felici , esiste sempre chi riesce a regalarci un sorriso. Se non proprio una fragorosa risata.