NAPOLI – FIORENTINA: IL PASSAGGIO DI TESTIMONE

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Erano le sette sorelle. In verità, tre erano sorelle mentre le altre quattro sorellastre: da una parte lo strapotere di Milan, Juventus e Inter, dall'altra la rincorsa al potere di Parma, Roma, Lazio e Fiorentina. Il Napoli, intanto, vive i suoi guai tra la retrocessione in Serie B e una situazione finanziaria tutt'altro che semplice.Nel tempo, le solite tre sono rimaste al loro posto aggiungendo la Roma grazie a papà politica, le altre piano piano si sgretolano tra fallimenti e mancata giustizia: Cragnotti e Tanzi salvati dalla "legge" per gli sfracelli di Cirio e Parmalat che non solo spalancano le porte della bancarotta per Lazio e Parma, ma mandano sul crepuscolo milioni di risparmiatori che investivano credendo alle loro fandonie, indovinate un po', rimaste impunite. Il Parma viene salvato da Ghirardi e la Lazio passa a Lotito che un po' del suo per salvare la società ce lo metto, il resto lo fa Berlusconi creando una norma ribattezzata "Salva – Lazio" (spalmadebiti ndr). Il Napoli crolla sempre più giù e non ci saranno i Moggi, che tanto portano nel cuore (?) questa città, a salvarla così come fatto a Messina o la mano di qualche politico; a Napoli arriva solo Salvatore Naldi che un po' mal condotto, un po' inesperto e superficiale, rischiava di mandare all'aria il patrimonio di famiglia pur di salvare ciò che resta di una società moribonda. E la Fiorentina? La società viola, guidata da Vittorio Cecchi Gori, diventa la vittima sacrificale, una delle prime a vivere la macchia del fallimento e la ripartenza dalle categorie più infime.Tutto questo accade negl'ultimi dieci anni e mentre il Napoli targato De Laurentiis risorge con una rincorsa da favola, la Fiorentina tornata in massima serie deve prima ricorrere alle manovre moggiane per salvarsi, poi inizia a costruire il gruppo anti-grandi che comunque non sortisce grandi effetti. Eccole adesso, una di fronte all'altra: il Napoli secondo e con tanta voglia di crescere grazie ad un bilancio invidiabile, l'altra singhiozzando colpita dalle scelte post Prandelli e sempre più costretta a cedere il testimone di nuova anti – grande dato il fallimento calcistico in termini di risultati. Lo spettacolo è già qui, ma a condire la sfida è arrivata la designazione di Banti assurda per tanti motivi: Banti fa parte della sezione di Livorno e un po' tutti conosciamo la rivalità in stile Guelfi e Ghibellini tra Fiorentina e Livorno, ma la designazione ha inorridito ancor più il Napoli poichè proprio con Banti e proprio in un Napoli – Fiorentina, non fu decretato un rigore netto su Lavezzi condizionando una gara che vedeva il Napoli in vantaggio e poi soccombere sotto i gol e le giocate di Jovetic, Gilardino e Babacar.

 

Fiorentina. Sinisa Mihajlovic è costretto a rivedere i suoi piani in vista della trasferta partenopea: oltre ai vari assenti, anche Donadel e Gilardino non saranno al 100% dato i loro guai fisici spuntati in questi ultimi due giorni. Pretattica, quindi, quella di dichiarare il 4-3-3 visto che le continue prove suggeriscono un più equilibrato 4-4-2 con difesa bassa, ritmo lento e contropiede di base con gioco basato più sulla fascia che per vie centrali; la difesa si presenta adeguata nella marcatura a uomo ma inaffidabile sotto il profilo della velocità; centrocampo molto tecnico e pericoloso sui calci piazzati, ma allo stesso tempo poco fisico e costretto ad andare in difficoltà per la poca vena dei due esterni di non ripiegare in fase di copertura; due punte centrali forti fisicamente e molto attrezzate sul gioco aereo oltre alla qualità di Gilardino nel galleggiare sul filo del fuori gioco. Occhio, quindi, a non farsi beffare dalla velocità degli esterni, ai calci da fermo e a non perdere di vista Gilardino dalla marcatura Indisponibili. Frey, Mutu, Jovetic, Vargas, Natali, Cerci, Avramov

 

Formazione (4-4-2) Boruc (84); Comotto (25), Gamberini (5), Kroldrup (2), Pasqual (23); Marchionni (32), Montolivo (18), D'Agostino (21), Santana (7); Babacar (9), Gilardino (11)     All. Sinisa Mihajlovic

Ballottaggi: Comotto 70% – De Silvestri 30% 

Napoli. Settimana di fuoco e passione in casa azzurra iniziata con la vittoria sulla Juventus  e continuata tra lo scherzo di Cavani sul terzo gol (tacco o testa) e le dichiarazioni tra Moggi e Corbelli, settimana che si avvia alla chiusura con il dibattito sulla numero 10 a Lavezzi o meno nonostante il benestare di Maradona. Walter Mazzarri cerca di caricare la squadra evitando distrazioni: solito 3-4-2-1 con difesa alta, ritmo veloce e contropiedistico. L'assenza dello squalificato Hamsik rende una chance importante all'argentino Sosa mentre in difesa la fisicità di Campagnaro e Aronica dovrebbe prevalere sull'esperienza e la velocità di Grava; molto lavoro passerà dalle zone esterne dove Maggio e Dossena dovranno contenere le sgroppate dei dirimpettai Santana e Marchionni; importante sarà il controbuto di Gargano in mezzo al campo grazie alla sua maggiore mobilità rispetto ai centrali viola, stesso discorso per Lavezzi e Cavani che non dovranno dare punti di riferimento per infilare una difesa piuttosto lenta e aprire varchi per i vari inserimenti da lontano Indisponibili. Hamsik (squalificato)

 

Formazione (3-4-2-1) De Sanctis (26); Campagnaro (14), Cannavaro (28), Aronica (6); Maggio (11), Pazienza (5), Gargano (23), Dossena (8); Sosa (77), Lavezzi (22); Cavani (7)     All. Walter Mazzarri

Ballottaggi: Aronica 70% – Grava 30%

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