Mister B, Mister Bee e Mister D
Alessio Cerci e Mister Bee: in comune hanno poco o niente, se non l’attinenza con la maglia rossonera. Eppure c’è qualcos’altro, un filo sottile che collega queste e altre operazioni effettuate dal Milan negli ultimi tempi. Chi vi scrive è un profano della materia, diciamo che ci si sta appassionando. Se c’è qualcuno che ne sa molto di più, quello è di sicuro Pippo Russo, uno dei pochi veri giornalisti d’inchiesta rimasti nel calcio. Se vi interessa un minimo grattare la superficie patinata delle bubbole di calciomercato date un’occhiata al suo blog (Cercando Oblivia) e al suo libro “Gol di Rapina”. Non ve ne pentirete.
Vi siete mai chiesti com’è possibile che a gennaio il Chelsea ha regalato Fernando Torres (inizialmente in prestito) al Milan per 0 euro e subito dopo Galliani lo ha girato all’Atletico Madrid in cambio di Cerci, la cui valutazione era giusto un pizzico più elevata, diciamo sui 18 milioni di euro? Non ci è dato saperlo con chiarezza, ma qualche sospetto possiamo avanzarlo. Il Chelsea e l’Atletico Madrid hanno entrambe rapporti di ‘parentela’ molto stretti con la Doyen Sports Investments, il fondo che ha a sua volta rapporti molto stretti con Jorge Mendes, procuratore fra i più potenti al mondo e curatore degli interessi anche di Josè Mourinho, oltre a un numero spropositato di calciatori. La Doyen cura i diritti di immagine di Diego Simeone e gli interessi di molti calciatori dell’Atletico, fra cui – pare – anche Alessio Cerci, acquistato in estate dai colchoeros con “l’aiuto” del fondo. Un giro vorticoso che ha ancora parecchie zone d’ombra, agevolmente dribblate insieme a tante domande scomode. Le parole da non pronunciare sono “terza parte”, un’entità di investitori che si frappone fra due squadre entrando di fatto nell’affare di compravendita di un calciatore con quote dirette sui diritti economici. Sono parole tabù perché la FIFA ha esplicitamente vietato questo tipo di triangolazioni e sta studiando il modo per limitare eventuali scappatoie. Ufficialmente la Doyen interviene per gestire i diritti di immagine e investe in alcune operazioni di mercato, il resto è molto poco chiaro. Una cosa è certa: fondi come Doyen nel calcio sono molto più presenti di quanto ci viene detto. E sono destinati ad esserlo sempre di più.
Cosa c’entra tutta questa storia con il futuro assetto societario del Milan? Qualcosa c’entra, eccome. Nel luglio del 2013 Galliani si incontrò a Taormina in un summit organizzato da Antonino Pulvirenti e a cui erano presenti anche Preziosi e Lotito. In questa combriccola c’era anche Nelio Lucas, manager della Doyen che con Galliani ha fatto diversi affari negli ultimi anni. Lucas l’altro giorno era a pranzo con Mister Bee e ufficialmente sarà “advisor tecnico” della nuova gestione rossonera, quindi qualcosa in più di una semplice partnership. Quanto legale? Non spetta a noi dirlo. Quanto fruttifera? Lo scopriremo, intanto se va in porto la cessione (di una parte) del Milan aspettatevi qualche buon affare con Siviglia, Benfica e Porto. Ah, e con l’Atletico Madrid, naturalmente.
ANTONIO PAPA