MAZZARRI: “ALCUNI CALI DI TENSIONE POTEVANO COMPROMETTERE LA GARA, SIAMO RIENTRATI CON IL GIUSTO ATTEGGIAMENTO";DE LAURENTIIS: “PUNTIAMO AD UN MERCATO OCULATO, LA SQUADRA STA CRESCENDO A DISMISURA. CE LA GIOCHEREMO FINO ALLA FINE”

MAZZARRI: “ALCUNI CALI DI TENSIONE POTEVANO COMPROMETTERE LA GARA, SIAMO RIENTRATI CON IL GIUSTO ATTEGGIAMENTO";DE LAURENTIIS: “PUNTIAMO AD UN MERCATO OCULATO, LA SQUADRA STA CRESCENDO A DISMISURA. CE LA GIOCHEREMO FINO ALLA FINE” src=

Il lunch match della quindicesima giornata propone la sfida tra Napoli e Pescara al San Paolo. Entrambe le squadre hanno bisogno di punti per i rispettivi obiettivi di fine stagione: gli azzurri non vogliono perdere il contatto con la Juventus capolista, mentre gli abruzzesi cercano almeno di strappare un punto da un campo così difficile. La partita vede subito il Napoli avanti di due gol nel primo quarto d’ora, ma il Pescara riesce anche ad accorciare impensierendo non poco i partenopei per ampi tratti della prima frazione di gioco. Alla ripresa i ragazzi di Mazzarri arrotondano il distacco potendo anche contare sulla superiorità numerica e il bollettino finale recita all’attivo una doppietta di Cavani, una di Inler e una rete di Hamsik, mentre per gli ospiti il gol è stato siglato dal centrocampista Bjarnason. Buono l’approccio degli azzurri che sono calati dopo il momentaneo doppio vantaggio ricevendo la reazione del Pescara, rispedita poi al mittente nel secondo tempo. Si torna a meno due punti dalla Juventus, in attesa dello scontro diretto contro l’Inter a San Siro di domenica prossima alle 20.45 dopo la passerella di giovedì prossimo contro il Psv di nuovo tra le mura amiche.

Il man of the match è Edinson Cavani che così interviene ai microfoni di Sky Sport: “L’obiettivo di un attaccante è segnare quanti più gol possibili, peccato per la mancata tripletta, ma sarebbe stato troppo ingeneroso per un buon avversario nella prima frazione di gara. Accantonando il primo tempo, al di là dei due gol, dobbiamo giocare sempre come abbiamo fatto per tutta la ripresa. Maradona nel mirino? Forse lo raggiungerò, però la mia priorità è guardare quello che faccio in campo per la squadra. Siamo l’anti Juve? Non lo so, dobbiamo continuare così lungo la nostra strada, poi vedremo a fine stagione quello che abbiamo raggiunto”.

Spazio all’allenatore del Pescara, Cristiano Bergodi: “Quello che ho visto oggi dai miei ragazzi non è un passo indietro, abbiamo disputato la nostra partita creando anche non pochi problemi al Napoli. Purtroppo quando si gioca con un uomo in meno e contro una grande squadra non è facile per nessuno cercare di salvare il salvabile. C’è delusione per il duro passivo, ma dobbiamo ripartire dalla prestazione dopo l’iniziale doppio vantaggio dei partenopei”.

Poi tocca all’allenatore azzurro Walter Mazzarri: “Mi sono molto arrabbiato per quei venti minuti in cui abbiamo subìto la reazione degli avversari dopo aver segnato due gol. Non è la prima volta che succede, potevamo compromettere l’esito della gara con un calo di tensione non ammissibile a quel punto della partita. Dobbiamo evitare errori nell’atteggiamento quando c’è da gestire un vantaggio importante, per questo abbiamo perso quattro punti casalinghi contro Torino e Milan. Ci mancava la soluzione da fuori area, adesso possiamo contare su uomini come Inler, Dzemaili e Behrami che ci permettono di creare pericoli anche quando la difesa avversaria tende a chiudere gli spazi impendendoci di sfruttare le fasce. Inler ha capito come inserirsi e cosa vogliamo per poter contare sulle sue caratteristiche, è migliorato tanto in fase passiva puntando ad aggredire i dirimpettai a centrocampo, mentre a Udine giocava in una posizione diversa occupando il vertice basso davanti ai tre centrocampisti. Quando si è in superiorità numerica bisogna evitare falli stupidi che possono penalizzarci in vista degli impegni successivi. Non vedo grandi differenze con l’Inter in fatto di valori assoluti. Noi abbiamo collaudato certi automatismi di squadra che ci permettono di esprimere al meglio il nostro gioco, mentre i neroazzurri hanno individualità importanti che hanno vinto di più, ma sono ancora alla ricerca di un’identità di gioco ben precisa per la prima stagione ufficiale del nuovo allenatore. Ho deciso di confermare la stessa difesa che ha fatto bene a Cagliari, Britos è tornato in forma e Gamberini rappresenta una vera rivelazione e anche grazie al suo contributo siamo ancora la seconda migliore difesa del campionato. Campagnaro ha avuto dei problemi, è leggermente in flessione, ma sta recuperando”.

Arriva poi il turno dello slovacco Marek Hamsik sempre più trascinatore con i suoi gol e gli assist per i compagni: “Perché porto il berretto? Senza gel la cresta non è la stessa (ride ndr). Mi trovo molto bene coprendo la posizione dietro le due punte, ho più possibilità di lanciarmi negli spazi e di colpire centralmente con gli inserimenti senza palla. Il Pescara ha giocato bene, siamo stati poi bravi a riprenderci chiudendo definitivamente la partita. Con Weiis siamo amici, abbiamo fatto una scommessa di un orologio su chi a fine stagione segnerà più gol. E’ un buon giocatore, si potrebbe puntare ad occhi chiusi sulle sue potenzialità. Spero di raggiungere la doppia cifra a fine stagione, ma sono importanti anche gli assist per i compagni. Sono in contatto telefonico con Lavezzi e Gargano, insieme abbiamo trascorso cinque anni bellissimi a Napoli ed è normale che ricordino ancora con affetto e piacevolmente la loro avventura all’ombra del Vesuvio”.

Dopo circa un mese e mezzo di assenza per motivi di lavoro, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis torna a parlare di calcio fermandosi alle telecamere di Sky Sport: “Non sono abituato a guardare al passato, sono proiettato solo al futuro. So che quest’anno abbiamo dodici punti in più rispetto ad un anno fa, questo significa che in ottica mercato abbiamo operato bene apportando quelle migliorie che ci permettono di tenere il passo di una grande Juventus. Noi puntiamo ad un mercato finalizzato per il Napoli, non facciamo acquisti tanto per mettere mano al portafogli e poi si scopre di aver preso un giocatore non funzionale al progetto. Non è detto che operando un innesto, questo trovi subito l’amalgama sia in campo che fuori. Certe considerazioni valgono perché poi si rischia di diventare fessi due volte perché si spende e lo si fa anche male. Bisogna stare molto attenti, restare obiettivi altrimenti si va in pasto alla piazza giornalistica e quella rappresentata dalla tifoseria. I giovani talenti vanno lasciati tranquilli, devono maturare senza pressioni in un ambiente stimolante. Prendiamo l’esempio di Hamsik, il ragazzo è migliorato tantissimo da un punto di vista fisico aumentando la muscolatura, noi lo prendemmo che già aveva una spiccata intelligenza tattica. Non bisogna farsi prendere dall’ansia di vittoria, ce la giocheremo fino alla fine. Il calcio mi affascina più del cinema, l’importante è giocare con grande spirito agonistico e difendere sempre i colori del Napoli. la Juventus è un’ottima compagine, ma troveranno non poche difficoltà dinanzi all’impegno europeo che ridurrà il loro passo in campionato come accaduto a noi l’anno scorso. Se ci saranno i margini di intervento su un giocatore interessante, allora non ci tireremo indietro. Se devo prendere due grandi attaccanti, dovrei cedere Vargas e Insigne, ma non mi converrebbe uno perché la tifoseria insorgerebbe e poi io tengo molto alla crescita costante della squadra. Non sono intervenuto in questi mesi perché costretto da alcuni impegni di lavoro in America, ma il fido Bigon mi ha sostituito alla grande. Non c’è alcun motivo di cui allarmarsi”. 

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