MANCANZA DI EQUILIBRIO
Tra Napoli e Lazio i fuochi d'artificio non sono mai mancati, e anche nel match di oggi la storia non ci ha smentito. Meglio i biancocelesti inizialmente con la rete apriscatole di Lulic, finchè Mertens non sale in cattedra regalando prima il pareggio con una grandissima prodezza e conquistandosi poi il rigore nella ripresa con conseguente espulsione di Cana. Higuain sul dischetto non perdona aprendo il suo score personale che parlerà di una tripletta d'autore. La rete di Onazi, per il provvisorio tre a due, serve solo a mettere ansia e paura ad una squadra che gira ad intermittenza. Troppe pause che rischiano seriamente di mettere in discussione una vittoria che serve a dare morale per un finale di stagione da disputare nel migliore dei modi. Preso atto che Albiol è umano, con una stanchezza fisiologica per aver tirato la carretta in una stagione intera, impressionano i black out di Britos che non regala certezza all'intero reparto. Male anche Ghoulam, che spinge con poca convinzione e ha molte incertezze quando deve arginare le scorribande sulla fascia di propria competenza. Fernandez, sotto la sapiente guida di Benitez, è cresciuto molto, ma indietro servirà un acquisto di assoluto valore per far decollare, in maniera definitiva, un progetto che promette grandi cosi. Nota positiva anche per Jorginho che ha personalità da vendere e prende sapientemente in mano il centrocampo con una fase d'impostazione quasi impeccabile. Intanto, dopo sei mesi e mezzo di stop, è tornato a calcare i campi di gioco Giandomenico Mesto, una notizia graditissima per colui che aveva garantito il giusto equilibrio ad inizio stagione con la sua applicazione maniacale nella fase difensiva. Con un attacco dotato di interpreti meravigliosi, questa squadra ha dimostrato di poter far male chiunque. Un'orchestra guidata da un maestro indiscusso ha però bisogno di calciatori che siano all'altezza in qualunque zona del campo. Blindato il terzo posto, ci sarà l'occasione per valutare al meglio l'intera rosa nelle ultime cinque partite. Senza dimenticare la Coppa Italia che può apportare un altro trofeo nella bacheca azzurra, anche perchè per il Don Rafè re di Coppe, sarebbe un'anomalia chiudere un'annata senza alcun trionfo.