MA QUALE PIOLI…?

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Fino a un mese e mezzo fa sembrava un’evenienza ancora poco probabile, portata avanti soltanto da chi preferisce giudicare le cose in maniera oggettiva come noi, anche a costo di essere definito disfattista. Invece adesso il dopo-Mazzarri è diventato attuale, specie alla luce delle recenti performances mostrateci dal Napoli, tutte da attribuire alla gestione del Santone. E tale possibilità viene discussa anche da coloro che in tempi non sospetti hanno difeso a spada tratta il livornese, e che ora si lanciano a fare previsioni sul prossimo allenatore azzurro, sperando di azzeccarci. Tra i tanti nomi fatti, ce n’è uno rimbalzato nelle scorse settimane, il quale non solo non suscita entusiasmi, ma non appare minimamente indicato al salto di qualità che tutti desideriamo per la nostra squadra del cuore. Ovverosia, Stefano Pioli: onesto artigiano, bravo tattico e serio professionista, per carità. Tuttavia se il Napoli vuole crescere, non è lui la persona indicata per il grande balzo in avanti. Sarà pur vero che, stando alle indiscrezioni, De Laurentiis lo ammira anche per i 13 punti su 15 che il tecnico del Bologna ha soffiato a Mazzarri in due stagioni e mezzo. Ma, se il rumour venisse confermato, c’è poco da stare allegri. L’emiliano non ha l’attitudine sbarazzina e fantasiosa di Montella, l’innovazione e l’umiltà di Spalletti, l’esperienza di caratura internazionale di Capello, la carica psicologica e vincente di Mourinho. E inoltre, con la nomea di ammazza-Napoli che s’è costruito in questi anni (anche grazie all’umile Walter), non è che il pubblico lo prenderebbe in simpatia facilmente. Caro Presidente, per diventare grandi occorre ben altro!

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