LO SPETTACOLO DEVE CONTINUARE, E CONTINUERA’
E' sempre la solita solfa. I "potenti" del calcio spesso esternano le loro idee con frasi fatte e luoghi comuni, espressioni idiomatiche a rendere al meglio un concetto senza troppi giri di parole. Ultimo esempio in ordine di tempo è la sentenza del presidente della Lega calcio Antonio Matarrese, in riferimento ai provvedimenti da prendere dopo i vergognosi fatti di Catania: "Lo spettacolo deve continuare". The show must go on, e non è il solo a pensarlo. Altri personaggi autorevoli si sono sbilanciati, enunciando seppur con parole meno brutali le stesse idee. Troppo frettolosamente ha parlato il Presidente, non credo che volesse affermare il principio di "E chi se ne frega", voleva solo dire che quello che serve è andare avanti perché nonostante la tragedia non ci si può fermare, non porterebbe a niente. E non ha tutti i torti.
Forse uno nella sua posizione era la persona meno adatta a fare quel proclama, ma l'ha fatto per dare un messaggio forte e chiaro al popolo calcistico. Purtroppo ha avuto un po' di sfortuna e ha sbagliato la forma e il momento, peccando di eccessiva precipitazione. Forse serviva un virgolettato per spiegare i suoi veri propositi. Un po' in malafede forse è stato anche il giornalista che lo ha intervistato poco tempo dopo le dimissioni dall'ospedale romano dov'era ricoverato per curarsi una polmonite. Ecco qualche motivo per giustificare una frase che sembrerebbe infelice, ma forse detta in un'altra situazione sarebbe potuta risultare passabile anche se banale. E' già accaduto in altre occasioni, anche nel mondo dello spettacolo (perchè il calcio nonostante tutto è ancora uno spettacolo), e anche in caso di morti illustri. Come dimenticare ad esempio quel Festival di Sanremo di 20 anni fa, quando nella serata inaugurale morì quello che era stato incoronato il Reuccio della Canzone Italiana. Fu il presentatore per antonomasia, Pippo Baudo, a dare agli spettatori del Teatro Ariston il triste annuncio dell'avvenuta scomparsa di Claudio Villa: le parole che Baudo pronunciò furono le stesse usate dopo tanti anni dal presidente Matarrese, in occasione della tragedia di Catania. "Lo spettacolo deve continuare", tutti in piedi, un applauso per l'enorme rispetto per un simile artista e poi si continuò a cantare, come se nulla fosse accaduto. Le manifestazioni d'affetto si videro a posteriori, ma lo spettacolo non si fermò.
Restando invece in ambito calcistico, il primo avvenimento che ci sovviene è chiaramente il disastro dell'Heysel, finale di Coppa dei Campioni, quando migliaia di tifosi juventini sprofondarono nel vuoto dopo una serie di tafferugli con i tifosi inglesi. Eppure, anche in quel caso, si andò avanti, nonostante i tanti morti e feriti. E non parliamo di caso fortuito, anche quella volta ci furono delle responsabilità. Chi aveva sovraccaricato lo stadio di persone, in barba alla capienza massima? La polizia, cercando di mantenere l'ordine, assediò i tifosi, che per paura di essere colpiti si ammassarono nell'unico spazio possibile, dove poi crollò l'impalcatura, seminando morti e feriti.
Non mettiamo alla berlina Matarrese per l'infelice frase. A ricevere punizioni devono essere altri! Coloro che dopo il fattaccio hanno manifestato il malessere contro le forze dell'ordine, coloro che hanno scritto sui muri frasi che offendono il mondo civile, coloro che la giustizia fa uscire dalle carceri, coloro che la polizia non fa in tempo ad arrestare che subito sono di nuovo in strada, pronti a colpire ancora. Il presidente della Lega vuole soltanto salvaguardare gli interessi delle squadre, S.p.A guidate spesso da presidenti-imprenditori che per guadagnare hanno bisogno che si giochi, poichè ci sono troppi interessi di mezzo. Un campionato fermo procurerebbe danni irreparabili a tutti. Si riprenderà, e vedrete che anche le decisioni prese per riavviarlo, in qualche modo saranno contraddette. Come si dice, "Fatta la legge trovato l'inganno"; non si possono disputare le partite solo a Milano, uno dei pochi stadi considerati a norma, e impedire alle altre società di giocare in casa. Non ora, non in piena bagarre. Oltretutto, suppongo che a voler essere cavillosi la perfezione non la troveremmo neppure negli stadi considerati agibili, se si vuol cercare bene non è difficile trovare il classico pelo nell'uovo.
Pensate che la legge sarà uguale per tutti? I grandi club saranno privati del loro stadio? Il mio pensiero è che alla fine interverranno come al solito i politici a cancellare tutto con un colpo di spugna, come è successo per Calciopoli, in cui società che andavano eliminate dalla serie A e B sono state salvate per proteggere l'ordine pubblico, dopo le manifestazioni di protesta dei tifosi. Non è facile andare in direzione della legge quando interessi economici così grossi vanno in tutt'altra direzione. Sì, lo spettacolo continuerà, ma continuerà sempre allo stesso modo.