IL PALERMO BATTE UN NAPOLI STANCO E MOLLE: COSA SUCCEDE?

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Palermo (4-3-2-1): Sirigu; Cassani, Munoz, Bovo, Balzaretti; Migliaccio, Nocerino, Bacinovic (32’ st Acquah); Pastore, Ilicic (25’ st Kasami); Hernandez. A disposizione: Benussi, Darmian, Carrozzieri, Garcia, Kurtic. All. Rossi.

Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cribari, Ruiz; Maggio, Pazienza (10’ st Yebda), Gargano, Maggio (1’ st Zuniga); Hamsik (18’ st C. Lucarelli), Mascara, Cavani. A disposizione: Iezzo, Santacroce, Aronica, Sosa. All. Mazzarri.

Arbitro: Damato di Barletta.

Marcatori: 2’ pt Cavani (N), 38’ pt Balzaretti (P), 45’ pt rig. Bovo (P).

Ammoniti: Cassani (P), Balzaretti (P), Pazienza (N), Nocerino (P), Mascara (N), Maggio (N), Bovo (P). Al 40’ pt espulso l’allenatore del Palermo Delio Rossi per proteste.

Angoli: 5-3 per il Palermo.

Recupero: 1’ pt, 4’ st.

Cosa succede al Napoli? Dov’è la squadra scintillante e dal bel gioco che tutti conoscevamo? E’ vero, mancava Lavezzi, ma con una partita guardinga tatticamente forse un punto a Palermo si poteva cogliere. Invece no. Napoli che abbandona gli ultimi sogni scudetto. Favorevoli gli altri risultati con le contemporanee sconfitte di Lazio e Udinese. Azzurri adesso terzi, scavalcati dall’Inter, con cinque punti di vantaggio sulla Lazio, sempre quarta. Passiamo alle formazioni. Nel Palermo mancano Liverani, Pinilla e Miccoli oltre allo squalificato Goian. Davanti a Sirigu difesa a quattro con Cassani e Balzaretti sugli esterni, Munoz e Bovo centrali; centrocampo molto fisico con Migliaccio, Nocerino e Bacinovic; in attacco Pastore e Ilicic a supporto di Hernandez. Nel Napoli mancano gli squalificati Cannavaro e Lavezzi. In porta, nonstante un fastidio ad un dito, c’è De Sanctis; i tre di difesa sono Campagnaro, Cribari e Ruiz; a centrocampo torna Gargano al fianco di Pazienza centralmente, sulle fasce Maggio e Dossena; in avanti Hamsik e Mascara dietro l’unica punta Cavani.

Primo tempo. Il Napoli passa subito in vantaggio: 2’, Cassani colpisce di mano in area di rigore su cross di Dossena cercando di anticipare Cavani e rigore netto. Dal dischetto El Matador segna il suo ventiseiesimo goal stagionale. Goal dell’ex per l’attaccante uruguagio che non esulta. 12’, mischia in area azzurra, sottomisura Bovo spedisce alto. Pericolo scampato. Cavani tenta la magia: minuto 17’, tiro a volo da posizione defilata, palla che supera Sirigu ma finisce alta di poco. Partita dai ritmi molto alti, il Napoli arretra il baricentro. Minuto 38’, pareggio del Palermo: Balzaretti da solo riceve il pallone su cross dalla destra, stop e tiro di controbalzo che si insacca alle spalle di De Sanctis. Azzurri che subiscono le sortite offensive dei rosanero. Al 40’ viene espulso l’allenatore dei siciliani Delio Rossi per un fallo di Pazienza su Bacinovic che poteva costargli il secondo cartellino giallo. 44’, rigore per il Palermo: Migliaccio penetra nella difesa del Napoli, al momento del tiro viene toccato da Maggio che lo stende. Dagli undici metri Cesare Bovo non sbaglia. Incredibilmente il Palermo è in vantaggio. Uno due micidiale da parte dei rosanero alla fine della prima frazione di gioco.

Secondo tempo. Zuniga sostituisce l’evanescente Maggio. 2’, colpo di testa di Balzaretti su punizione di Bovo, palla che va a lato di poco. Napoli che sembra irriconoscibile. 8’, Pastore salta Ruiz, cross al centro per Hernandez che coglie il palo esterno. Che brivido! L’arbitro Damato in più di un’occasione si fa influenzare dalla cattiveria della partita e fischia in maniera molto casalinga: 12’, gomitata di Bovo a Mascara non ravvisata; 14’, ancora Bovo, fallo di mano a centrocampo e allontana la palla volontariamente, non viene neanche ammonito. Napoli che avanza il baricentro ma non riesce a pungere. Palermo gioca di rimessa ma non sfrutta gli spazi lasciati dalla retroguardia azzurra. Entrano anche Yebda e Lucarelli per Pazienza e Hamsik, ma serve a poco. 37’, diagonale di Hernandez, para De Sanctis in due tempi. 40’, ancora Hernandez che, tutto solo, spedisce la palla. Un Napoli stanco e con poco fiato. Cosa accade? Forse le solite voci di mercato e i rinnovi di contratto hanno destabilizzato l’ambiente? Tornate sulla Terra e conquistate la Champions diretta, lo scudetto non è più un affare nostro.

 

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