IL NAPOLI NON SA PIU’ VINCERE NEMMENO AL SAN PAOLO

Napoli(3-5-2): Navarro, Cannavaro (dal 71' Russotto), Rinaudo, Contini, Maggio, Pazienza, Gargano, Datolo, Vitale, Lavezzi, Denis. A disp. Bucci, Santacroce, Montervino, Blasi, Bogliacino, Russotto, Pià. All. Reja

Bologna(4-5-1): Antonioli, Zenoni, Terzi (dal 90' Britos), Moras, Lanna, Valiani, Mingazzini, Mudingayi, Volpi, Bombardini, Di Vaio (dal 90' Marazzina). A disp. Colombo, Terzi, Belleri, Coelho, Mutarelli, Amoroso, Marazzina. All. Mihajlovic 

Arbitro: Banti di Livorno

Marcatori: al 20' Maggio, al 23' Di Vaio

Note: ammoniti Pazienza, Zenoni, Valiani

Recupero: 3' pt   3' st

Un altro passo falso il pareggio rimediato con il Bologna. Il Napoli non c'è più nemmeno al San Paolo e neppure in quella notte che, fino a qualche tempo fa, aveva esaltato gli azzurri. Napoli brutto pure con le luci artificiali, confuso e disorganizzato anche se dotato di grinta e determinazione. Quelle, da sole, purtroppo non bastano ed il risultato odierno è sotto gli occhi di tutti. Il Bologna torna a casa con il punto che voleva e può pure recriminare di non essere riuscito ad agguantare l'intera posta in palio, viste le maggiori e più nitide occasioni da rete create. Come a dire che ai punti avrebbe vinto la formazione di Sinisa Mihajlovic, tecnico giovane ed abile a far venire a galla le vistose lacune azzurre. La legnosa difesa a tre di Reja ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per mettere la museruola agli agili Di Vaio, Bombardini e Valiani mentre il rapido Santacroce se ne stava in  panchina gli scempi dei suoi compagni. Misteri della fede.

Come da copione è il Napoli a partire a tavoletta, una ventina di minuti caratterizzati  da buon ritmo e discreta personalità. Al terzo arriva la prima occasione sull'asse Datolo- Maggio ma la conclusione di Lavezzi in mezza rovesciata è parata di puro istinto da un Antonioli in formato superman. Il primo squillo, il segnale di una squadra viva che vuole fare propria la partita in poco tempo. Il Bologna fatica invece a ripartire e si affida invece agli svarioni dei difensori azzurri per andare al tiro con Volpi e Mingazzini ma con poca precisione. Il Napoli, dal canto suo, continua a premere ed al minuto numero venti passa con la più classica delle sue azioni: palla filtrante di Lavezzi, cross di Denis per il taglio centrale di Maggio ed il gioco è fatto. La gioia ed il vantaggio durano però poco, appena due minuti per arrivare alla frittata cominciata dal passaggio orizzontale di Contini, proseguita dal rinvio maldestro di Rinaudo e terminata dalla papera di Navarro; davvero troppa grazia per il capocannoniere del torneo Marco Di Vaio. Un autogol, un colpo da knock out che manda in confusione il Napoli e restituisce vigore e geometrie ai rossoblu che, a cavallo della mezz'ora,  ci riprovano con il colpo di testa di Di Vaio (27') e la doppia conclusione di Valiani (32' e 34') su cui Navarro è attento. Gli azzurri accusano decisamente il colpo ma riescono comunque a creare una buona occasione a un soffio dall'intervallo con un bel diagonale di Lavezzi sporcato in angolo dal volo plastico di Antonioli.

La ripresa si apre così come sono terminati i primi soffertissimi quarantacinque minuti, vale a dire con i fischi di un San Paolo spazientito dall'ennesima prova opaca dei propri beniamini. Il Napoli ci mette allora il cuore, il Bologna invece la testa e, non a caso, crea le occasioni più ghiotte della ripresa. Il dominio territoriale è sterile se non si calcia mai verso la porta avversaria ed il fiacco colpo di testa di Denis (60') oppure la conclusione telefonata di Datolo una decina di minuti più tardi sono davvero poca roba per una squadra che ha assoluta necessità di portare a casa i tre punti. Più convinti invece i rossoblu che creano un paio di grattacapi non indifferenti alla retroguardia azzurra: al nono l'incornata di Di Vaio è ben parata in angolo da Navarro e a venti minuti dalla fine ci pensa la traversa a respingere  la cannonata di Bombardini, a pochi passi dalla porta, e a non rendere ancora più amara la serata partenopea. Finisce con i fischi del San Paolo e la consapevolezza che qualcosa si è rotto definitivamente e sarà molto difficile ricomporre i pezzi per riprendere il cammino fantastico interrotto con il nuovo e, fino a questo punto, maledetto anno.  

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