Il Napoli molla la presa: ora è davvero finita

Riprendere la propria marcia non è affatto semplice, soprattutto dopo aver assistito alla ‘farsa’ di ieri sera allo stadio Meazza. La parola d’ordine per il Napoli è andare oltre ogni avversità e tentare di restare al passo di un avversario sicuramente più forte sul campo, ma anche fuori… Purtroppo si apre con queste premesse il match che vede opporsi Fiorentina e Napoli. Le aspettative non vengono tuttavia rispettate, psicologicamente i partenopei sono crollati dinanzi agli episodi della scorsa serata, scendendo in campo privi di determinazione e ferocia agonistica. Amarissimi scherzi del destino: trionfa ancora il “potere”. Peccato non aver risposto con una prestazione di cattiveria…Il Napoli è irriconoscibile fin dai primi istanti e compromette la partita già al decimo minuto, quando un indemoniato Simeone va via a Koulibaly, che lo stende al limite dell’area e dopo il consulto del VAR (a Firenze funzionava perfettamente) viene espulso. Discutibile la scelta di Maurizio Sarri che decide di rinunciare al perno della mediana, Jorginho, per inserire Tonelli. L’assenza dell’italo-brasiliano pesa come un macigno: il centrocampo azzurro di fatto viene annullato dalla notevole intensità con cui gli uomini di Pioli sono scesi in campo. Dominio assoluto dei Viola che si portano legittimamente in vantaggio al 34’con Simeone, il quale raccoglie un rilancio dalle retrovie di Biraghi, si fa beffe di Tonelli e sotto porta fredda un incolpevole Reina. Gli uomini di Sarri non reggono l’urto sgretolandosi minuto dopo minuto. Benassi, Veretout e Chiesa sfiorano la marcatura. Questione di tempo, purtroppo si nota che in campo ci sono undici indemoniati contro dieci uomini che si sono arresi troppo presto. Nella ripresa il copione non cambia minimamente, non si assiste ad una rivoluzione tattica, non si prova il tutto per tutto ed inevitabilmente la Fiorentina raddoppia ancora una volta con il Cholito che in occasione di un corner firma la propria doppietta personale. È il sigillo definitivo sulla peggior gara disputata dagli azzurri. Fa malissimo anche dirlo, ma fino al novantesimo è un monologo viola che centra nuovamente il bersaglio sempre con Simeone. Termina così il match, con un Napoli sceso sul terreno di gioco senza armi e sconfitto già in partenza. Il contraccolpo psicologico si è fatto sentire eccome,  il sogno ora è davvero finito. Domenica prossima al San Paolo arriverà il Torino, il compito minimo dei partenopei è quello di allungare a qualche giornata la resa dei conti. È una domenica tristissima, Napoli inesistente per carità, ma il calcio italiano in questo weekend ne esce sconfitto in lungo ed in largo.

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