Il ‘Graffio’ di Corbo: “Finalmente un po’ d’azzurro”

Bisogna spingersi fino alla costa atlantica, dove più tardi cala la notte, per vedere finalmente il Napoli uscire dal buio del 31 maggio, quando la modesta Lazio battuta e sbattuta dalla Juve nella Supercoppa (2-0) lo escluse dalla Champions. Il Napoli si sta rialzando. Il pareggio senza gol e senza paure con il Porto conferma la qualità del lavoro di Sarri e il pronto intervento della società. Ho scritto questo ed altro nel commento di Repubblica Napoli, che volentieri giro agli amici del Graffio.

Si legge un po’ di futuro ad Oporto. Azzurro forse pallido, ma finalmente azzurro questo Napoli che rasserena nella stessa serata sia Sarri che De Laurentiis. Molto più che a Nizza si scorgono i tratti della nuova squadra: difesa affidabile, governata dalla elegante flemma di Reina, sicurezza in due dei tre elementi di mediana perché Valdifiori e Allan premiano chi li ha voluti, tentenna solo Hamsik, e bisognerà capire perché, fanno sperare certi lampi del congegno offensivo sempre gratificato dai lanci fulminei in verticale. Un troppo verboso e noioso Porto scopre così lesioni in difesa, senza che il suo attacco privo di Jackson Martinez possa mai far danni.
Sarri prende appunti, ma più morbidi sono i lineamenti del suo volto, ricordando com’era accigliato a Nizza. Ha già inserito, e bene, alcuni dei nuovi. Buoni ricambi gli sono stati forniti da una società molto più attiva che l’altra estate, evidente la sintonia tra allenatore e presidente, magari per la migliore comunicazione interna. Cristiano Giuntoli non è Bigon, non arrossisce alla seconda sillaba come purtroppo accadeva in passato, quando l’ex direttore sportivo ascoltava troppo obbediente sia Mazzarri che Benitez, figurarsi l’autoritario De Laurentiis, talvolta scorbutico con il giovane collaboratore.
La società più equilibrata nei rapporti interni non si è mai arresa nelle più convulse operazioni di mercato. La campagna dà i primi frutti. Reina calvo e con barba, nella palese ricerca di trasmettere sicurezza, dimostra quanto sia stato gravo l’errore di lasciarlo partire nell’estate del 2014, per lasciare la porta incustodita e quasi sempre aperta, come quella di una chiesa del centro. Rendono ottimisti Chiriches, che ricorda ai più scettici quanta personalità possa avere un difensore capitano della nazionale romena. E altri due che mostrano ad Oporto il personale certificato di qualità. Valdifiori cerca Mertens, Insigne o Gabbiadini con passaggi rapidi per spingerli nella profondità. Il maturo regista arrivato da Empoli si misura senza complessi con Imbula, il francese che il presidente Pinto Da Costa dice di aver strappato all’Inter a sua insaputa. Altro spiraglio di luce è Allan, che ha recuperato la forma, lodevolmente porta meno palla che a Nizza, non raddoppia ma completa Valdifiori. Vince il duello con il massiccio Cissoko La buona prova dei due nasconde quella più incerta di Hamsik, non si sa bene se ancora convalescente o a disagio nei movimenti del nuovo ruolo di mediano puro a sinistra. Alle sue spalle affanna anche Hysaj, ruvido e impacciato. Sarà un caso, ma uscito Hamisik e con l’inserimento del solido David Lopez migliora tutto il Napoli. Al resto pensano Insigne in crescita nella ripresa, Callejon che si conferma attivissimo e motivato, almeno quanto Higuain. Che la sua famiglia, numerosa e ingestibile come un condominio continui pure a parlare di soldi e rinnovo. Importante che la mezz’ora di Oporto annunci un bomber determinato, pronto a conciliare la sua immensa tecnica con i movimenti offensivo di Sarri. Si intravede con suo gioco il Napoli attese nella difficile ma operosa estate.

(Antonio Corbo, ‘La Repubblica Napoli’)

Translate »