FERRARA: "GRANDI ASPETTATIVE PER INSIGNE. IL NAPOLI DEVE CRESCERE GRADUALMENTE SENZA DIMENTICARSI DEL VIVAIO. SPERO CHE MARADONA TORNI"

Intervista a tutto campo per Ciro Ferrara alla Gazzetta dello Sport; l'ex storico difensore del Napoli, attualmente alla guida dell'Italia Under 21, parla dell'addio di Lavezzi, della scommessa su Insigne, talento che conosce molto bene, del ritorno a Napoli del suo amico Diego Armando Maradona come allenatore e degli scenari futuri riguardanti i partenopei: "Questa è una piazza bellissima, ma altrettanto difficile, soprattutto per chi ci è nato. Su Lorenzo ci sono già grosse aspettative, dovrà cercare di farsi giudicare per quello che vale e non in funzione di Lavezzi. Il suo addio è grave? Un progetto vincente deve prescindere dagli uomini. Del resto, basta una stagione storta per abbassare il valore di un calciatore e di fronte a certe offerte è difficile rinunciare. L’importante è che resti una base solida, e quella il Napoli ormai ce l’ha. Credo che ormai Insigne sia pronto. È un ragazzo disponibile e duttile tatticamente, spero che trovi continuità e che non venga portato in ritiro in prova. Intanto, farà bene a non prendere il numero di Lavezzi. La politica dei giovani? Tanti ne parlano, ma pochi la praticano. In Italia vogliamo tutto e subito, così i giovani li andiamo a prendere all’estero, dove li fanno giocare. Senza dubbio il Napoli dovrebbe investire di più sul vivaio. È un passaggio indispensabile per migliorarsi. Per anni dal nord sono venuti a fare acquisti, credo sia giunto il momento che i talenti restino. Intanto, ci sono ragazzi bravi come Insigne e Ciano. Per puntare ai primi tre posti, che sono molto ambiti, non bisogna fare voli pindarici. Il Napoli deve crescere gradualmente, puntando all’Europa anche se non è la Champions. Negli ultimi anni c’è stata un’evoluzione esponenziale, merito di De Laurentiis. Poi se uno vuole vincere lo scudetto, compra certi giocatori, e non è neanche detto che lo vinca. Dove bisogna intervenire? Non cambierei tanto, basterebbe rinforzare la panchina per garantirsi continuità nei momenti difficili e quando ci sarà il doppio impegno. Maradona ha detto che gli piacerebbe tornare a Napoli da allenatore? Gli auguro di vero cuore che possa realizzare questo sogno. Anche io allenatore del Napoli? Non mi piacciono le auto-candidature, ma se un giorno dovesse accadere, sarebbe una gioia. Altrimenti mi resterà il bellissimo ricordo di aver conquistato quello che qui non s’era vinto in 60 anni. Il contatto tra me e Fabio Cannavaro grazie alla nostra Fondazione è un modo per sentirci legati alla città. Vorremmo che le istituzioni ci fossero vicine: il momento è difficile, basta poco per donare un sorriso ai meno fortunati".

V.G.

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