FERRANTE: "FUI IO A SCOPRIRE CALAIO’"
La batosta rimediata a Castellamare ha lasciato il segno in casa Napoli. Gli azzurri sono ora chiamati al riscatto nella prossima gara interna contro il Gela. I siciliani, che non vincono in campionato dallo scorso 11 dicembre, sono ai margini della zona play-out e, visto anche il precedente dell’andata, non è difficile prevedere che Montervino & co. domenica affronteranno una squadra che certo non verrà al San Paolo in gita di piacere. Per capire come il Gela si sta preparando alla trasferta napoletana abbiamo contatto il loro direttore sportivo Nicolò Ferrante.
Dopo una buona partenza in campionato il Gela sembra essere entrato in un tunnel senza via d’uscita. A cosa si possono addebitare in motivi di questa involuzione?
"Abbiamo grossi limiti. Il punto è che anche se giochiamo discretamente ci manca sempre colui che concretizza la mole di gioco che creiamo. Per fare un esempio non abbiamo un attaccante come Calaiò che con una magia ci fa vincere le partite. Ora stiamo recuperando gli attaccanti e spero che si possano svegliare già domenica".
Secondo lei la coppia di esterni ci centrocampo Levacovich-Carboni potrà essere la vera spina nel fianco del Napoli?
"Levacovich e Carboni stanno giocando particolarmente bene in questo periodo. Li conosco da quattro anni e posso dire che potrebbero tranquillamente giocare in una categoria superiore. Sicuramente anche domenica faranno la loro partita ma gli aspetta un compito più duro del solito".
Un altro calciatore che certamente non sfigurerebbe in categoria superiore è il terzino sinistro Unniemi…
"Unniemi è la rivelazione di quest’anno. E’ bravo sia nella fase difensiva che in quella offensiva. Inoltre va spesso e volentieri in gol. Nello scorso campionato ne ha fatti 7 mentre quest’anno è fermo a 2. E’ già nell’orbita di diverse squadre di categoria superiore e a Milano abbiamo già preso contatti con qualcuna di queste".
A proposito di mercato pare che lei abbia soffiato l’attaccante Baclet a Marino. E’ vero?
"So che era nei piani del Napoli. Noi abbiamo una comproprietà con l’Arezzo. A Gela penso che il ragazzo possa trovare certamente più spazio rispetto a Napoli. Inoltre è un ’86 quindi non va caricato di eccessive pressioni che sicuramente una piazza importante come quella partenopea avrebbe comportato".
Vista la crisi del Napoli verrete al San Paolo per puntare al pareggio o proverete a fare il colpaccio?
"Per le nostre caratteristiche non siamo una squadra che va a fare le barricate quando gioca fuori casa. Lo dimostra il fatto che abbiamo segnato più gol in trasferta che in casa. Sappiamo che domenica non sarà facile perché il Napoli deve vincere a tutti i costi. Speriamo che a giocare saremo in 11 contro 11. Per il resto noi ce la giochiamo poi al ’90 tireremo le somme".
In conclusione, se potesse di quale calciatore priverebbe Reja per domenica?
"Sicuramente il mio figlioccio. Sono stato io a cedere Calaiò al Torino quando aveva 13 anni e per me sarà un onore poterlo affrontare domenica. Emanuele è per me come un figlio e spero si possa togliere tante soddisfazioni nella sua carriera".