FABRIZIO BOCCA: "MONTI E LO STOP AL CALCIO. BASTEREBBE MEZZA GIORNATA PER RICOMINCIARE DA CAPO"

Nella sua rubrica Bloooog! dal sito di Repubblica, Fabrizio Bocca commenta la frase, risalente a ieri, del Presidente del Consiglio Mario Monti a proposito del Calcioscommesse ("Occorrerebbe fermare il calcio per 2-3 anni"): "Fermare il calcio per due o tre anni è un’idea che in tempi come quelli di oggi e in pieno scandalo scommesse […]troverà ampi consensi, applausi e inviti a procedere fattivamente. Il calcio è […]un teatro dell’emozione, quasi nessuno ne parla freddamente, è perennemente esposto agli umori. In positivo e in negativo. Fermare il calcio per due o tre anni è un’idea del presidente del Consiglio Mario Monti e sinceramente mi sembra più una provocazione che un contributo. A parte il fatto che vorrei vederlo il calcio chiuso per due o tre anni – sinceramente non me ne farei poi un grande cruccio dal punto di vista personale – ma sono sicuro che se davvero lo si facesse all’istante spunterebbe qualcuno a gridare a sua volta allo scandalo. E se ci riflettiamo non sarebbe nemmeno giusto per quelle centinaia di migliaia di persone che nel calcio e nell’indotto del calcio lavorano onestamente. […] Insomma sono frasi a effetto e basta, che occupano lo spazio di un pò di dibattito via internet, tv e giornali. Per poi lasciare sostanzialmente tutto come prima. E non affrontare invece il problema reale. Non si tratta di difendere o di schierarsi a favore del calcio così com'è, si tratta di non lasciarsi trascinare dall’onda come invece succede sempre da decenni ormai. E' un pò lo stesso tipo di mentalità, un pò sbrigativa, che ha escluso seccamente l’Italia dalla candidatura l’Olimpica, perché tutti rubano, perché le  facce di chi le vuole sono sempre le solite, perché i conti sono a rischio. Personalmente non mi sono mai allineato e dissi: scusate non si può piuttosto evitare che tutti rubino? Non si può cercare di cambiare i guidatori? Non si può organizzare razionalmente senza mettere i conti a rischio? No, ne se ne fa niente e basta. In ogni caso non esiste un precedente del genere, se non il caso dell’Inghilterra che negli 80 venne espulsa dal calcio internazionale […] ma dopo una scia di violenza lasciata in Inghilterra e in Europa a causa dei suoi hooligans, culminata con la tragedia dell’Heysel nel 1985. Ma il calcio in Inghilterra non venne comunque chiuso, si isolò sostanzialmente e curò i suoi mali. A quei tempi anche molto peggiori del calcio italiano adesso. Fermare il calcio per due anni può dunque essere l’argomentazione provocatoria di un commentatore illustre (e dunque non io che infatti non applaudo), di un capannello di tifosi, di qualche personaggio un pò snob. Non di un presidente del consiglio, secondo me, anche se parla a titolo del tutto personale. Tutti hanno riportato le sue frasi non come il privato cittadino, ex appassionato di calcio, Mario Monti, ma comunque come presidente del consiglio. E secondo me un presidente del consiglio, a parte tutte le altre cose ben più importanti che ha da fare,  potrebbe agire ben diversamente. Ad esempio convocare i capi dello sport, sbattere i pugni sul tavolo, far stringere i bulloni di un sistema  ormai guasto, invocare cambiamenti e provvedimenti, chiedere, se lo ritiene opportuno, anche un cambio dei vertici stessi. Con il suo potere politico di intervento e di pressione basterebbe mezza giornata di tempo in tutto. Innescare cioè un processo serio di cambiamento, risanamento e moralizzazione dello sport più amato. Se non ha questo potere il presidente del consiglio chi lo ha?".

V.G. (bocca.blogautore.repubblica.it)

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