FABIO ROSSITTO, IL FARO TARTARUGA

Fabio Rossitto nasce ad Aviano, nella provincia di Pordenone, il 21 Settembre 1971. La sua carriera calcistica comincia nel Fontanafredda, club friulano di Pordenone, per poi passare all’Udinese nel 1989, il suo esordio in serie A avviene il 18 Settembre 1990 in Udinese-Bologna; da qui in poi, Rossitto diventa un perno del centrocampo friulano conquistandosi la fiducia prima di Alberto Zaccheroni, poi di Arrigo Sacchi (allora ct della nazionale italiana) che lo inserì nel gruppo azzurro per la spedizione europea inglese del 1996, spedizione finita malamente al primo turno nonostante Rossitto non marcò neanche un minuto. Rossitto si rivela il classico centrocampista di piede e pensiero, le sue geometrie fanno il palo ad una straordinaria lentezza che a lungo andare in un calcio in evoluzione, lo porta a scivolare sempre più fuori da schemi e idee di allenatori e tifosi. Rossitto resterà all’Udinese fino al 1997 collezionando 187 presenze e 4 gol; decide di provare una nuova avventura per tornare ai fasti di inizio carriera; arriva a Napoli sotto la mano di Bortolo Mutti per partecipare alla stagione più vergognosa della storia partenopea. In azzurro giocherà 53 partite realizzando due gol, ma il suo rendimento altamente scadente, lo portano a uscire ben presto dagl’undici titolari sia in massima serie, dove Mazzone gli preferì Giannini, Galeone l’accoppiata Allegri – Asanovic e Montefusco Longo – Altomare; sia in B dove Ulivieri lo accantonò per lasciar spazio a Shalimov e Goretti.

Lascia l’ombra del Vesuvio per giocarsi nuove chance con la maglia della Fiorentina; in Toscana guadagnerà 47 presenze in tre stagioni senza mai incidere più di tanto, ma provando l’ebbrezza dell’ultima Champions dei viola targata Cecchi Gori; torna all’Udinese per restarci solo due stagioni, aggiungendo altre 24 presenze al suo score iniziale. La carriera del centrocampista tanto amato da Zaccheroni e tanto deriso da varie tifoserie, tenterà anche un’esperienza in Belgio con il Germinal Beerschot, qui collezionerà solo 10 presenze nel 2004 prima di essere rispedito in Italia, precisamente al Venezia dove concluderà la sua carriera professionistica dopo 9 presenze e un gol. Naturalmente, il calcio, è uno sport che non tutti dimenticano facilmente una volta terminata l’attività agonistica, così Rossitto nel dicembre del 2007 rimette gli scarpini al piede per divertirsi, e far divertire, i tifosi dell’Isosystem Sacilese, club di Serie A del campionato amatoriale Figc del Friuli Venezia Giulia. Ora lavora nel settore delle giovanili dell’ Udinese

Rossitto ha lasciato nella mente di tanti tifosi momenti esaltanti della sua carriera; nel 1996 durante Atalanta – Udinese, ebbe un battibecco con un compagno, ex Napoli Giovanni Bia, i due arrivarono ad insulti pesanti e ceffoni in mezzo al campo per un semplice passaggio sbagliato; il direttore di gara Rodomonti, sventolò il cartellino rosso ad entrambi; altra perla di Fabio Rossitto resterà la promessa incompiuta ai tifosi dell’Udinese quando, nel 1997 già soprannominato “Vento nei capelli”, ma solo per la sua folta capigliatura, propose un taglio alla Ruud Gullit nel caso l’Udinese avesse centrato la Uefa; quel campionato i friulani lo terminarono al 3° posto dietro Juventus e Inter mentre Rossitto, contribuì alla vergognosa retrocessione partenopea

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