EURORIVALE- Granada: mix di estro ed esperienza per impensierire il Napoli

EURORIVALE- Attualmente settimi nella Liga Spagnola, il Granada sarà il prossimo avversario del Napoli nei sedicesimi di finale di Europa League. Un sorteggio sicuramente non pessimo, ma neanche del tutto benevolo. La compagine spagnola, guidata da Diego Martinez Penas, ha fin qui messo a referto diciassette reti in campionato, subendone ventidue e si trova pienamente in zona Europa.

Nella prima stagione senza la proprietà italiana della famiglia Pozzo, il Granada retrocede in Segunda División con tre giornate d’anticipo dopo la sconfitta del 29 aprile 2017 in casa della Real Sociedad.
Dopo il decimo posto in seconda divisione del 2017-18, il secondo posto dell’annata seguente garantisce al club la risalita in massima serie e rapidamente gli andalusi si guadagnano un posto d’onore nella seconda competizione europea.

Nella passata stagione il Granada si è conquistato l’accesso ai preliminari di Europa League dopo essersi classificato settimo in Liga, concludendo il campionato a quota 56 punti. Un ottimo piazzamento, scaturito però anche dal campionato oltremodo nefasto di altre compagini di primo piano, del calibro di Valencia, Athletic Bilbao, Betis Siviglia e soprattutto del Getafe, che nelle ultime sei gare aveva conquistato la miseria due punti.

Gli iberici si trovano all’ottantunesimo posto nel Ranking UEFA e nella fase a gironi di Europa League si sono piazzati al secondo posto nel Gruppo E, vinto dal PSV ed eliminando PAOK Salonicco ed Omonia Nicosia, ottenendo tre vittorie, due pareggi ed una sconfitta. Nel doppio confronto con il PSV è riuscito addirittura a vincere in trasferta, mentre ha perso all’interno delle mura amiche. Gli andalusi, anche in Europa, non segnano a ripetizione (6 gol in 6 partite), ma hanno incassato soltanto tre reti.

Il Nuevo Estadio de Los Cármenes è l’impianto che accoglierà il Napoli di Rino Gattuso nell’insidioso match del 18 febbraio.

Punti di forza del Granada sono buone doti nell’impostazione della manovra, con un possesso palla compassato e una continua ricerca dell’uomo che attacchi la profondità. Martinez Penas adotta spesso un 4-2-3-1 che può diventare anche 4-3-3 a partita in corso, privilegiando estro e fantasia sulla trequarti, ma al contempo muscoli, senso della posizione ed intelligenza tattica dalla mediana in giù, con due terzini fluidificanti che danno un grande contributo in fase offensiva e con uno dei mediani che si abbassa costantemente per supportare la retroguardia in fase di non possesso.

Martinez Penas è stato per tante stagioni il secondo di Unai Emery a Siviglia, ha centrato subito la promozione ed un sorprendente settimo posto mantenendo addirittura per qualche settimana la vetta della Liga spagnola. Nell’ultimo anno sono approdati al Granada alcuni giocatori di qualità ed esperienza, come Maxime Gonalons, Jorge Molina, Roberto Soldado e Antonio Puertas.Uno dei talenti emergenti in squadra è Yangel Herrera, ventiduenne venezuelano di proprietà del Manchester City, che nelle sette partite europee (turni preliminari compresi) ha già siglato quattro reti. Oltre a lui, va menzionato anche l’esterno offensivo Machis, vecchia conoscenza de campionato italiano, con la maglia dell’Udinese, ma che rappresenta tutt’ora una pedina fondamentale per il gioco del tecnico Martinez Penas.

Il capitano degli andalusi è il difensore Victor Diaz, 32 anni, attualmente infortunato e alla sua seconda stagione con il Granada.

Il Granada, negli ultimi anni, ha scelto di adottare un progetto simile a quello dell’Athletic Bilbao, costruendo una rosa fondata su un forte senso di appartenenza territoriale, con appena sei stranieri nel club. La maggior parte della rosa dunque è di nazionalità spagnola, con un’età media di 27,4 anni e rappresentando pertanto un mix tra giovani e giocatori d’esperienza.

Nessun precedente tra le due squadre, ma c’è un curioso retroscena. Infatti nel 1987 Diego Armando Maradona scese in campo per un’amichevole con la maglia del Granada, pur essendo un giocatore del Napoli. Il Pibe de Oro partecipò alla gara insieme al fratello Hugo perché in quel Granada giocava l’altro fratello Raul. Maradona indossò nella circostanza la maglia numero 9, dal momento che la 10 apparteneva proprio ad Hugo.

Translate »