E RIVINCITA FU….MA C’E’ ANCORA TANTO DA LAVORARE…..

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Per i tifosi azzurri Napoli- Inter di quest’anno non poteva rappresentare una sfida come un’altra.  All’ombra del Vesuvio il passato non si dimentica mai , a maggior ragione se il condottiero  di quelle gloriose vittorie abbandona il proprio popolo nello stesso modo con il quale  , sei mesi orsono ,Walter Mazzarri , già segreto promesso sposo di Moratti , diede l’addio ai partenopei nell’immediato post partita dell’ultima gara dello scorso campionato contro la Roma. Il napoletano non ha dimenticato le parole di circostanza di quell’uomo che a Napoli ha raggiunto l’apice della sua carriera da allenatore , non è riuscito a digerire l’immotivata ingratitudine di chi , conscio di non saper ottenere di più di un pur eccellente secondo posto , ha preferito avventurarsi nella fredda Milano nerazzurra ,  reduce dalla disastrata esperienza firmata Stramaccioni. Il napoletano ha aspettato a lungo questa serata e mai avrebbe potuto sperare in un epilogo migliore. Dopo appena quattro giorni dalla cocente ed ingiusta eliminazione dalla Champions , il San Paolo torna a vestirsi d’azzurro , pronto a sospingere la squadra verso quella vittoria che non potrebbe mai avere lo stesso sapore di qualsiasi altra. Perché il napoletano sa che quella contro il vecchio Walter sarebbe una vittoria dal sapore di rivincita , sarebbero tre punti che suonerebbero come vendetta per un’intera tifoseria colpevole soltanto di amare troppo i propri beniamini. Mazzarri incluso. Napoli- Inter non poteva essere una partita come le altre. E non lo è stata. Trascinato da un Higuain sempre più degno sostituto di Cavani , il Napoli travolge i nerazzurri , consolidando il terzo posto in classifica ai danni proprio della squadra di Moratti e della Fiorentina , adesso quarta in classifica e distante cinque punti dai partenopei. La squadra di Benitez fornisce la solita prova stagionale : devastante quando giostra sulla trequarti in su. Senza il lungodegente Hamsik e con Pandev a riposo , il tecnico spagnolo ripropone nuovamente il trio Insigne- Callejon – Meertens alle spalle di Higuain ed ottiene le stesse ottime risposte della gara con l’Arsenal. I tre “ piccoletti “ del Napoli mettono continuamente a dura prova la lenta e compassata difesa nerazzurra , grazie soprattutto alla mancanza di punti di riferimento offerta agli avversari e ai loro continui scambi di posizione  che hanno , di fatto , saltare ogni marcatura del trio difensivo di Mazzarri. Una nota di merito particolare va data a Dries Meertens : arrivato come oggetto misterioso a Napoli ( pur essendo reduce da uno strepitoso campionato in Olanda con la maglia del Psv) , il belga ha offerto nuovamente una prestazione sontuosa : imprendibile palla al piede , imbarazzante la facilità con la quale riesce a saltare l’uomo in profondità , superba visione di gioco condita da una cattiveria agonistica e una bravura in fase di ripiegamento che fanno di lui un calciatore davvero completo. Il goal del 2-1 è poi una gemma assoluta da incorniciare : nato da un geniale assist di Higuain che premia un inserimento del sempre generoso Dzemaili , Dries riesce ad arrivare sulla palla ed a scagliare al volo un fendente sul quale nulla può Handanovic. E pensare che poco prima lo stesso Higuain aveva strabiliato il San Paolo con un altro eurogoal , sfruttando al volo una corta respinta di testa di Nagatomo che aveva permesso al Napoli di portarsi in passaggio prima del pareggio di Cambiasso.  Il solito Napoli dunque. Bellissimo quando attacca ed assolutamente rivedibile in fase di non possesso palla. Già , perché , pur volendo sottolineare la fantastica prova dei quattro attaccanti azzurri e di uno Dzemaili che , seppur in un ruolo non suo , riesce sempre a dare un prezioso contributo grazie alla sua facilità di inserirsi negli spazi , questo Napoli anche oggi ha palesato gli atavici problemi di rosa che devono necessariamente essere colmati già a partire dal mercato di Gennaio. Ma andiamo per ordine . Capitolo Inler. Risulta davvero complicato per il tifoso napoletano capire quale sia l’esatta collocazione di questo calciatore. Gli anni passati si pensava che le prestazioni negative dello svizzero fossero da imputare al 3-5-2 di Mazzarri , non essendo Gokhan abituato a svolgere il ruolo di regista di centrocampo.  Nonostante il passaggio al 4-2-3-1 ed un avvio di campionato promettente , il numero 88 azzurro è tornato ultimamente a palesare tutte le lacune già pericolosamente avvistate negli anni passati. Mentalmente lento nelle giocate , Inler spesso e volentieri sbaglia i tempi del pressing e , anche a causa della sua lentezza , i centrocampisti avversari riescono con estrema facilità ad arrivare nella trequarti azzurra e a creare tanti grattacapi ad Albiol e compagni. Anche oggi Cambiasso e Taider lo hanno spesso sovrastato e la sua ennesima opaca prova ha costretto prima Dzemaili e successivamente Behrami a dover fare gli straordinari. Poco , troppo poco l’apporto di un calciatore che , costato la bellezza di 18 milioni di euro , avrebbe dovuto cambiare il volto alla mediana azzurra e che , dopo tre anni , rappresenta ancora un oggetto misterioso ai più. In quel settore il Napoli deve assolutamente intervenire : urge come il pane un mediano aggressivo , veloce , prestante fisicamente e che sappia anche far girare la squadra , venendo a prendere il pallone dalla difesa per iniziare l’azione. Senza scomodare sua maestà Pirlo , è un peccato vedere Borja Valero fare le fortune del centrocampo della Fiorentina : l’ex Villareal sarebbe stato perfetto nel modulo di Benitez , Song o Mascherano lo sarebbero altrettanto. Chi di dovere , a Gennaio sistemi questa falla.  Male , molto male anche Maggio. Ormai lontani i tempi in cui , grazie alla sua velocità e bravura nel correre senza palla , il buon Christian rappresentava l’arma in più del Napoli di Mazzarri , Maggio rappresenta uno dei più grandi enigmi tattici del Napoli di quest’anno. Ormai palese la sua scarsa attitudine in fase difensiva , appare palese che il vicentino possa trovar gloria soltanto come esterno di un centrocampo a 5 e non già di una difesa a 4. Spesso distratto anche in fase di disimpegno , non riesce mai a saltare l’uomo , regalando di fatto il secondo pareggio a Nagatomo , non certo un fulmine di guerra. Alle volte imbarazzanti le sue diagonali , non dà mai l’impressione di poter capire davvero i giusti movimenti che il modulo di Benitez necessita , mandando spesso in difficoltà anche Fernandez ( ancora una volta non sufficiente neanche lui questa sera) , il quale spesso  è stato costretto stasera ad ovviare le disattenzioni di un calciatore che comunque farà parte della rosa che Prandelli porterà ai mondiali in Brasile. Paradossalmente un uomo come Mesto manca tantissimo a questa difesa , che si basa come sempre sulle prestazioni del solo Albiol. Troppo poco. Non rimane che attendere fiduciosi il rientro di un calciatore come Zuniga , l’arrivo di Antonelli dal Genoa e che Reveillere ( discreta gara per lui) ritorni ad avere un accettabile condizione fisica. Pertanto , ci tocca ripeterci ancora una volta. Questo Napoli ha bisogno di forti innesti in difesa e centrocampo , di calciatore abituati a “ dare del tu” al pallone , al fine di non dover ogni volta dilapidare il lavoro fantastico  prodotto in fase offensiva. Pur volendo pensare all’assoluta impossibilità di poter cambiare i tre/quarti di rosa in un’unica sessione di mercato , va sottolineato comunque che non regalare a Benitez quel paio di tasselli utili a colmare le suddette lacune , sarebbe delittuoso. Con tutte le sue pecche e le sue lacune , il Napoli di Rafa dopo pochi mesi dà già l’impressione di avere la mentalità da grande squadra ed avere anche negli altri reparti calciatori del calibro di Reina , Callejon , Higuain e Meertens  significherebbe raggiungere traguardi fino ad oggi solo segretamente sognati dalla tifoseria.

 

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