DOVE ERAVAMO RIMASTI?

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Non sarà l’Europa che conta, quella che tanto piace a De Laurentiis, ma anche l’Europa League costituisce un’ottima vetrina per gli azzurri di Mazzarri e soprattutto un occasione di riscatto nella competizione che più di ogni altra, nella gestione del tecnico di San Vincenzo, ha lasciato un segno negativo che merita di essere cancellato.Era il 4 novembre del 2010 ed il Napoli sconosciuto in Europa ed emergente in campionato usciva con le ossa rotte dall’Enfield Road di Liverpool, annichilito e tramortito dalla forza d’urto dei Red Devils e dagli acuti del capitano Steven Gerrard che condusse la rimonta degli inglesi dopo l’illusorio gol del vantaggio del Pocho Lavezzi.Quel Napoli sembra un lontano parente della squadra che oggi arriva all’esordio dei gironi di Europa League da primatista nel proprio campionato e con il primo trofeo nazionale dell’era De Laurentiis ben in mostra in bacheca.Gli azzurri arrivano all’esordio casalingo con la Aik Solna carichi e consapevoli della propria forza, con una mentalità vincente che pian piano sembra trovare radici nella mente dei giocatori e nell’atteggiamento complessivo della squadra, dopo che i primi tre turni del campionato hanno visto i partenopei uscire a punteggio pieno nonostante i non facili impegni affrontati.Quello che scenderà in campo giovedì al San Paolo sarà la formazione dei cosiddetti rincalzi che poi rincalzi non sono visto che il gap tra titolarissimi e riserve sembra essersi assottigliato ulteriormente dopo una campagna acquisti non roboante ma mirata ed accurata.Ormai è chiaro che quest’anno non sarà l’Europa l’obiettivo della società ma c’è anche il sentore che non sarà gettata alle ortiche la possibilità di mettersi comunque in vetrina in una competizione che rimane affascinante e potrebbe costituire il piano “B” nel caso in cui non si dovesse arrivare alla conquista del campionato, traguardo ben più prestigioso per i tifosi soprattutto per la battaglia che si è aperta ufficialmente contro i campioni in carica della Juventus.Dopo la buona ma non eccelsa prestazione contro il Parma, c’è maggiore ottimismo nell’ambiente anche se il momento viene vissuto con una certa maturità della tifoseria che, seguendo l’umore del proprio tecnico, ha imparato a non fare voli pindarici ed a gestire con tranquillità e senza enfasi le vittorie.Ora concentrazione sull’Europa, che nasconde sempre insidie e che nel bene e nel male è un’enorme cassa di risonanza che merita un’attenta partecipazione da parte di un Napoli in ascesa sia sul piano del risultato che su quello della notorietà continentale.Anche contro gli svedesi al San Paolo ci vorrà la vittoria per dare un segnale forte al campionato e maggiore consapevolezza alla squadra.A Mazzarri allora il sempre più arduo compito di scegliere e di traghettare la squadra verso un altro successo, in Italia o in Europa, l’importante è continuare a vincere e riscattare quel Napoli che in Europa si è fermato solo ed immeritatamente con le inglesi.

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