DE LAURENTIIS: “BENITEZ UNO DI NOI. ECCO CHI CERCHIAMO, PRESTO IL PRIMO ACQUISTO. CONTENTO SE CAVANI RESTASSE, MA NON POSSO TRATTENERLO”

DE LAURENTIIS: “BENITEZ UNO DI NOI. ECCO CHI CERCHIAMO, PRESTO IL PRIMO ACQUISTO. CONTENTO SE CAVANI RESTASSE, MA NON POSSO TRATTENERLO” src=
Cinque giorni dopo l’intervento telefonico da Los Angeles (avvenuto 24 ore prima dalla rivoluzionaria conferenza via Twitter con i tifosi), Aurelio De Laurentiis è tornato a parlare ai microfoni di Radio Marte, di nuovo in collegamento dagli States, prendendo parte alla tavola rotonda “Napoli e il Napoli”, a cui hanno preso parte come ospiti il Presidente dell'Unione Industriali di Napoli Paolo Graziano, il Sostituto Procuratore della DDA Antonello Ardituro, l'ex Questore Vicario di Napoli Gianni Fiorentino, l'imprenditore Maurizio Marinella ed i giornalisti Italo Cucci ed Ivan Zazzaroni, ai quali si sono aggiunti altre personalità giornalistiche e istituzionali legate alla città. Il presidente ha cominciato col ringraziare l’emittente ufficiale del Napoli per la possibilità concessagli, affermando: “Credo che Napoli sia un patrimonio culturale importante per l’Italia”. Dopodiché, ha risposto alle domande degli interlocutori, sia quelle riguardanti la squadra, sia quelle concernenti la città e, più in generale, le istituzioni cittadine. Sul Napoli, sul suo futuro, sulle idee legate alla crescita del club, sulla composizione della squadra che verrà , ha rilasciato le seguenti dichiarazioni, così raccolte da Pianetanapoli.it: “Quando sono arrivato nel mondo del calcio non conoscevo nulla delle regole di questo sport, mentre nell’impresa erano già 40 anni che cavalcavo l’onda: per tanto tempo ho gestito una grande società di distribuzione cinematografica, pertanto, arrivando a Napoli, mi sono trovato in posizione di vantaggio. Benitez? Ho contattato personalmente dieci allenatori, dopodiché avevo fissato un appuntamento un venerdì con il tecnico spagnolo, mentre lui era in partenza per una tournée negli States; lo spagnolo mi ha convinto come personaggio, più di Villas Boas, già incontrato in Champions e mio amico: è uno di noi, abituato a lottare contro ogni difficoltà. Siamo stati con lui per diverse ore, ci siamo riempiti di patatine fritte nella sua casa di Londra, sembrava che ci conoscessimo da sempre… Siamo stati a parlare, più che delle negoziazioni per il contratto, di ciò che si voleva fare per la squadra. Con lui mi sento tutti giorni, ci diamo del tu, è una persona molto delicata: mi piace perché la napoletanità coincide con l’essere british, in quanto napoletani e inglesi hanno l’eleganza in comune. Benitez è uno spagnolo napoletano che ha amato una città come Liverpool, e mi ha detto: “Mia moglie deve restare in Inghilterra con le mie figlie, perché dovranno studiare a Cambridge”. Calciomercato? Il budget a disposizione è direttamente proporzionale al Fair Play finanziario, a meno che non vendessimo Cavani e investire i soldi della clausola, anziché tenerli in cassa. Per quanto concerne la tipologia di giocatori, cercheremo: un sostituto di Campagnaro, adatto alla nuova difesa a 4 disposto da Benitez; un centrocampista adeguato al tipo di linea mediana impostata dal tecnico spagnolo, diversa rispetto a quella di Mazzarri, quindi una pedina alla Guarin; infine, una seconda punta esterna sulla destra, da affiancare a Pandev, e in tal senso c’è un discorso che stiamo già affrontando e sul quale mantengo il massimo riserbo. Stiamo inoltre cercando un portiere: non che De Sanctis non ci piaccia più, si badi, ma ci occorre un secondo portiere che in futuro prenda il posto di Morgan. In Inghilterra vorrei esportare il modello Napoli, oltreché in Italia, Stati Uniti e Brasile. Con le società-satellite sarà anche più facile far valorizzare i giovani di talento, gli El Kaddouri della situazione. Cavani? Il Chelsea è interessato e mi chiamerà in queste ore. Il fatto, come ha detto il fratello, che voglia rimanere a Napoli, mi fa immenso piacere; tuttavia, se volesse andare ai Blues, ce ne faremo una ragione valida e lo sostituiremo con un attaccante degno quanto lui. Mazzarri? Sono contento per lui, viva Mazzarri! Dopo i primi 6-7 mesi del suo mandato ho capito che se ne sarebbe andato, perché ho visto come non riusciva a inserirsi nel contesto della napoletanità, a differenza di me; è un toscano che mal digeriva la napoletanità e non riusciva ad assorbirla, l’ho quasi costretto a rinnovargli il contratto per altri due anni, e in questa stagione, per evitare che la squadra si sgonfiasse, ho dovuto fare finta che non fosse andato via. Mazzarri avrebbe voluto spiegarmi come si gioca attraverso i numeri, fin dalla prima nostra serata insieme; al che io gli risposi: “Mi faccia andare da quel maestro degli allenatori italiani, così capisco come funziona il calcio, e senza i numeri!”.. Mi ha dato tanto? Anche io, e avrei potuto dargli molto di più. Il nuovo stadio? Oramai mi sono scocciato, tanto che ho deciso di vedermi con il Sindaco di Caserta, avendo intenzione di acquistare un terreno e costruire uno stadio da 55.000 posti in 7-8 mesi: potrei fare così se entro il 30 Giugno non avessi l’agibilità. Lo stadio deve cambiare: la partita dev’essere ben visibile. Non sono riuscito a eliminare la pista d’atletica, utilizzabile in altri luoghi. Lo stadio è sempre stato un via vai: gli steward dormivano col sacco a pelo, il guardiano dello stadio aveva una Santabarbara nascosta: ricordate Napoli-Frosinone? Il San Paolo non è più caro di altri stadi, ma la gente diserta non per colpa dei prezzi (spesso abbiamo messo le Curve a 10 Euro), bensì per le pessime condizioni dell’impianto: voglio uno stadio diverso. Non sono riuscito a vedere il goal di Insigne agli Europei, sono sveglio dalle 4; quando avrò tempo, lo andrò a visionare. Rispetto alla Germania siamo indietro per quel che concerne gli stadi, i quali, se riorganizzati, potrebbero portare diversi introiti. Tra l’altro, rispettando il Fair Play Finanziario, è possibile investire nelle strutture senza penalizzare il fatturato, proprio come fanno il Bayern Monaco del mio amico Rummenigge, o lo stesso Borussia Dortmund, che ha un fatturato ridotto ma rispetta le regole come noi. Inter nostra amica? L’amicizia passa tra i due presidenti, non certo tra i dirigenti come Branca: è una cosa che si cancella solo con fatti gravi. Moratti è un signore, non vedo perché io debba risentirmi del suo operato, visto che svolge gli stessi miei compiti. Sinceramente non m’interessa se in campionato giocheremo prima con loro o con la Juve. Zuniga all’Inter? No, resta qui! Il primo acquisto? Tra una settimana ve lo dirò. Quando ha parlato con Benitez, abbiamo discusso abbondantemente di Calciomercato; quindi stiamo già lavorando allo scopo, e mi ha richiesto elementi nuovi, non suoi fedelissimi. Fellaini e Cerci? Uno è maturo, l’altro è giovane, anche se i loro ruoli sono leggermente differenti. Vice di Benitez? Credo che sia Pecchia, anche se non potrò darne l’ufficialità fintanto che non si firma il contratto. Sarà curioso vedere la calendarizzazione della Champions: è fondamentale che essa tuteli l’impegno delle italiane in Europa. Scudetto? Ci sono tante squadre importanti e delle variabili da non trascurare, ossia un nuovo allenatore e nuovi giocatori. Rinnovo di Hamsik? E’ già sotto contratto per 4 anni, che vuoi rinnovare? Se è il caso, li porteremo a 5: ormai lui è una bandiera azzurra. Eventuali acquirenti per il Napoli? Se un giorno non avessi più tempo e salute per portare l’impegno avanti, troverò la giusta collocazione, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista delle garanzie e delle regole di gestione della società. Mascherano? Acqua. Dzeko? Fuoco. Skrtel? Acqua. Primo acquisto che annuncerò? Forse un attaccante. Quando ho trattato con la Roma (con Unicredit) cercavo Lamela e Marquinho per 40 milioni di Euro, invece mi hanno proposto Osvaldo, ma a me non piace: me piace ‘a Mela. E poi, che lo prendevo a fare Osvaldo se avevo già Cavani? Eppure i tifosi già hanno capito che Marek vuole rimanere e Edi non tanto; il Matador è una persona estremamente garbata, ma non posso trattenerlo se desidera cambiare aria. Maggio basso a destra o alto nei tre trequartisti nel modulo di Benitez? No, è basso come Zuniga: ha giocato così anche in Nazionale. Tuttavia non so ancora la formazione, anzi, le formazioni che giocheranno la prossima stagione; so solo che i giocatori saranno in 25: 20 elementi di Classe A, 3 portieri e 2 giovani da lanciare. E per le nuove maglie ci sarà una grande sorpresa”.

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