Ci rimettono sempre i soliti. Questo sistema è una vergogna

Non è una questione di vittimismo, ma di rispetto. Ci ritroviamo per l’ennesima volta a dover protestare una decisione insensata per la tempistica, che va a penalizzare i tantissimi supporters del Napoli. Lo spostamento della partita con il Sassuolo dalle ore 15:00 alle 18:00 è lo specchio di un paese dove si vive di improvvisazione e dove manca il rispetto verso chi, alla fine dei conti, muove la giostra mettendoci il denaro e la faccia. I tifosi sono l’anima, il cuore, gli occhi e le gambe che muovono il sistema e cha macinano chilometri per inseguire una passione difficile da spiegare. Una passione che non può essere calpestata da chi, su poltrone di lusso, prende la decisione di ritardare la gara, poteva sicuramente prevedere con anticipo le problematiche che hanno indotto allo spostamento della gara. La decisione di spostare l’orario, e di obbligare la trasferta esclusivamente ai tifosi fidelizzati, è stata presa dall’osservatorio del Viminale soltanto il 21 marzo, ovvero successivamente a quando il Sassuolo aveva già aperto i suoi canali di vendita libera destinati a tutti, non tesserati inclusi. Più di seimila napoletani si metteranno in viaggio il sabato santo tra A1 e stazioni ferroviarie. Nello stesso giorno, anche se con orari differenti, anche i tifosi della Roma saranno in viaggio per Bologna sulla spina dorsale che collega il sud Italia a ReggioEmilia, e il pericolo che si possano incrociare tra andata o ritorno diversi gruppi organizzati napoletani con quelli romani è elevato. Ragion per cui l’Osservatorio ha emanato questa decisione penalizzante ed inutile.
Molti tifosi azzurri avevano già prenotato treni, aerei oppure si erano organizzati per tornare dalla trasferta e trascorrere la Pasqua in famiglia. Molti, magari, avevano preso il primo treno disponibile dopo la gara, per evitare di arrivare di notte (tra l’altro l’alta velocità per quanto riguarda le ferrovie, non è nemmeno attiva di notte). In molti, dovranno probabilmente rinunciare alla trasferta, subendo un danno economico e morale. Proprio nel calcio che si lamenta degli stadi vuoti, nessuno fa nulla per evitare di allontanare sempre più i tifosi dagli stadi. Paradosso del paradosso, emblema di un sistema allo sfascio che non è più capace di programmare nulla e crea solo disagi. Viene tolto al Napol parte di quella linfa vitale, vero sangue che pompa nel cuore della squadra di Sarri. Non certo una novità, per una tifoseria che subisce sistematicamente discriminazioni negli stadi ai quali spesso, gli è pure negato di accedere senza che ne esistano chiare motivazioni. Insultati per motivi razziali dentro, calpestati dalle Istituzioni fuori. Una vergogna di un calcio senza regole e che può solo essere senza futuro di questo passo.

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